Diabolik anno L n° 11 – Incubo Diabolik: Recensione
Pubblicato il 24 Novembre 2011 alle 11:00
Diabolik entra nel cinquantesimo anno d’età con una storia capace di rievocare il passato del re del terrore, anche l’albo di quel lontano Novembre del 1962 da cui tutto ebbe inizio.
Diabolik anno L numero 11 – Incubo: Diabolik
Autori: R. Altariva, T. Faraci, M. Gomboli, (testi), A. Pasini (sceneggiatura), G. Montorio, L. Merati (disegni).
Casa Editrice: Astorina.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 2,20 Euro.
Anno: 2011 (Novembre).
Sulla copertina del nuovo albo di Diabolik un piccolo stemma ci dà una notizia importante: il re del terrore entra nel suo cinquantesimo anno d’età. Il primo novembre del 1962, infatti, usciva in edicola il primo numero delle avventure del personaggio creato dalle sorelle Giussani, intitolato appunto “Il re del terrore”. Di strada, da allora, Diabolik ne ha fatta. E non certo da solo, ma in compagnia di Eva Kant, di Ginko, di Altea e di mille altri personaggi. E dei lettori, naturalmente.
Diabolik ancora oggi è un fumetto molto amato, sebbene condivida con altri suoi “colleghi di carta” la bollatura di non essere più bello come in passato. Le storie di oggi, in pratica, sarebbero meno avvincenti di quelle degli anni scorsi, dei cosiddetti anni d’oro o anni del terrore. Senza dubbio non si può non convenire che il criminale in nero abbia subito una grande evoluzione nel corso della sua vita editoriale e dunque per forza di cose gli albi di oggi sono diversi da quelle di ieri. Al centro vi è un Diabolik meno spietato, meno terribile, ma ancora capace, ciononostante, di incutere paura e di scatenare incubi.
Ed è proprio “Incubo: Diabolik” il titolo dell’albo di Novembre 2011, nel quale uno dei capi della mala fa credere ad una donna da poco rimasta vedova di essere perseguitata da Diabolik, attirato dall’enorme quantità di preziosi che custodisce per i criminali della zona. Per la malcapitata comincia un percorso di finta riabilitazione in una clinica diretta da un socio del perfido ideatore del piano. I due vogliono mettere le mani sul tesoro della donna, facendo finire la colpa sul più noto dei criminali, in modo da evitare le vendette degli altri boss.
Clinica, pazzia, incubo. Vi ricorda qualcosa? Sì, si tratta di un tema più volte affrontato negli albi del re del terrore, a cominciare proprio dal primo, quello da cui tutto ebbe inizio. La citazione del numero uno, insieme a quella del numero quattro, è del resto presente nel primo degli albi volti a celebrare il mezzo secolo di vita diabolika. Un’idea che piace, e che risulterebbe ancora più gradita se la rievocazione del passato non si esaurisse qui, né a semplici citazioni: il ritorno di personaggi e intrighi di anni addietro sarebbe molto apprezzato.
Per ora abbiamo tra le mani una bella storia, con gli immancabili colpi di scena, con disegni all’altezza della trama, con la “giusta” – anche se non del tutto visibile – vendetta di Diabolik a chiusura dell’albo. Apprezziamo, nella speranza di un crescendo di emozioni nelle prossime tappe che scandiranno il “kompleanno” del re del terrore.