Dampyr Speciale 13 – La Terra delle Aquile | Recensione

Pubblicato il 2 Novembre 2017 alle 10:00

Due Maestri della Notte si contendono un territorio che divide Oriente e Occidente. Harlan Draka farà da ago della bilancia dello scontro.

Una lotta per il possesso del territorio, un terzo incomodo usato come pedina per avvantaggiare uno dei due contendenti. Potrebbe sembrare la trama della terza stagione di Gomorra in realtà si tratta del canovaccio dello speciale Dampyr numero 13 intitolato La Terra delle Aquile.

Così come è nella cifra stilistica di questa serie La Terra delle Aquile è un incrocio tra vicende storiche realmente accadute, mitologia e fantasy-horror. Le vicende reali di Giorgio Castriota Skanderbeg, eroe e patriota albanese che nel XV° secolo bloccò l’avanzata degli Ottomani dall’Albania verso l’Europa, vengono sovrapposte a quelle del Maestro della Notte Vrana.

Vrana è un vampiro alla ricerca della pace, in procinto di ritirarsi. Il tentativo d’invasione ottomana in Europa dovrebbe rappresentare la sua ultima battaglia. Ma qualcosa spingerà Vrana a protrarre il suo ritiro fino ai nostri giorni. Un altro Maestro della Notte, Horvat, sta tramando per impossessarsi di quella porzione di territorio balcanico, ponte tra Oriente e Occidente e snodo importante tra l’Europa ed altri Paesi, in cui Vrana vive da sempre.

In questa contesa verrà coinvolto anche il nostro Dampyr. Così come nelle migliori storie di faida alcuni personaggi verranno manipolati (o si proverà a farlo) nel tentativo di avvantaggiare una o l’altra fazione. E Harlan Draka ed i suoi compagni Tesla e Kurjak si ritroveranno nel mezzo di uno scontro tra Maestri della Notte all’interno del quale il nostro Dampyr farà da ago della bilancia.

Lo speciale di Dampyr numero 13 sfrutta una sovrapposizione di linee temporali, quella del quindicesimo secolo durante l’invasione ottomana in Albania, e quella dei nostri giorni, per creare una storia che ha un ritmo narrativo decisamente scorrevole, molto più della media degli albi di Dampyr.

I testi di Claudio Falco non tradiscono una trama mistery che scava all’interno di una storia vecchia di seicento anni, sovrapponendola alla nostra linea temporale, rivelando poco per volta quell’oscuro passato che sarà la base per risolvere la trama ambientata nel presente.

E se la copertina di Enea Riboldi è uno splendido omaggio al classico dipinto di Caspar David Friedrich Il Viandante sul Mare di Nebbia, i disegni di  Fabrizio Russo risultano essere freschi, dal tratto morbido, ed in grado di dare movimento alla pagina durante le molte scene d’azione. Sì, perché di azione, scontri e spargimento di sangue in La Terra delle Aquile ce ne sta molto. Combattimenti storici e lotte fantastiche tra vampiri s’incrociano in un gioco tra passato e presente che funziona, diverte, e regala ottime pagine di action-fantasy. E poi i contesti da castelli sperduti tra la montagne, scontri storici e duelli al limite tra fantastico e horror funzionano sempre su questa serie.

Dampyr è una garanzia, un mash-up di incroci storico-misterici con tanta avventura e horror nel mezzo. Lo speciale La Terra delle Aquile torna a dare rilievo al contesto di origine delle storie di Harlan Draka: l’Est Europa, e le tantissime vicende storiche e mitiche che lo caratterizzano. Insomma un albo dampyriano più classico di così non si può trovare.

 

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