Descender Vol. 2: Luna Meccanica & Descender Vol. 3: Singolarità | Recensione
Pubblicato il 29 Ottobre 2017 alle 10:00
Lemire porta i suoi bot nelle pieghe più oscure dello spazio.
Dopo le vicende narrate nel primo volume, Lemire continua a trasportarci in una porzione di universo ancora più ampia e ancora più oscura. In questi capitoli, compare un nuovo personaggio dai capelli arancioni: facciamo fin da subito conoscenza di Andy, il fratellino tanto cercato da Tim-21, diventato uomo e rottamatore, ovvero colui che elimina robot ritenuti pericolosi dal CGU. Bravissimo pilota e fortemente arrabbiato con i robot, Andy scopre che un altro gruppo di rottamatori è alla ricerca del robot Tim-21, il suo Tim-21, da riportare assolutamente al CGU e ottenere una ricompensa di migliaia di crediti.
Andy parte alla ricerca smodata di Tim-21, mentre Quon, Telsa e Tim sono sulla nave di Psius alla volta di Luna Meccanica, un pianeta esclusivamente popolato da robot e non adatto alla sopravvivenza dei “carbonio” (gli esseri umani). Mentre Quon e Telsa cercano di conquistare la fiducia dei dubbiosi robot, Tim-21 stringe un’amicizia quasi fraterna con Tim-22, altro robot della serie di bot bambini creata dal dottor Quon per tenere compagnia ai loro proprietari. Entrambi entrano quasi subito in sintonia, senza nascondere un po’ di strana diffidenza l’uno dall’altro.
Nel frattempo sul pianeta Niyrata, sede del CGU, gli alieni del pianeta Silenos rivelano una cupa profezia: Tim-21 riporterà “in vita” i Mietitori, giganteschi robot distruttori, e per questo motivo dev’essere subito catturato. La situazione inizia lentamente a sfuggire al controllo, data anche l’impossibilità del CGU di comunicare con il capitano Telsa, essendo stata messa in quarantena da Psius insieme al dottor Quon.
Nel terzo volume di Descender, dal titolo “Singolarità”, la narrazione è composta soprattutto da flashback. Lemire inizia a spiegare in un percorso lineare dal passato lontano fino a quello più prossimo gli avvenimenti di ogni singolo personaggio. Così scopriamo cosa ha fatto Tim-22 prima di diventare il prediletto di Psius; come ha fatto Andy a sopravvivere, da dove deriva il suo odio per i robot e chi è l’affascinante Effie, un nuovo personaggio che si unirà alla compagnia; il rapporto teso tra Telsa e suo padre, il generale Nagoki, e la sua scalata al ruolo di capitano; come ha passato il tempo il piccolo bot Bandit, fino al risveglio di Tim 21; quale era il precedente lavoro di Trivella, l’impacciato robot minerario che detesta gli umani.
Si continua con la serie fantascientifica di Jeff Lemire e Dustin Nguyen, dallo sviluppo classico e lineare. La graphic novel continua a rivelarsi una narrazione senza sorprese, con molti colpi di scena “telefonati” alcune vignette prima. L’incastro dei vari momenti narrativi, però, si rivela efficace: Lemire riesce a mantenere relativamente viva la curiosità a seconda della posizione degli avvenimenti nel ciclo narrativo.
La tematica del ricongiungimento dei personaggi immersi in un lungo viaggio è un grande punto di forza per le narrazioni lunghe, quelle che dureranno volumi su volumi. Piano piano si aggiungono personaggi fondamentali che danno colore e corpo alla narrazione; altri invece se ne vanno, seguendo strade differenti senza mai abbandonare la trama principale.
La narrazione del secondo volume è pregna di avvenimenti, spennellati da Nguyen su tavole ruvide. La combo sceneggiatore/disegnatore riesce a farci dimenticare di trovarci di fronte a dei robot, per quanto umani riescono a renderli. Al tempo stesso, la magnificenza degli sfondi e la vastità di un universo inesplorato è resa perfettamente dalla combinazione degli acquerelli, così come la quasi assenza in ambienti asettici, tipo come sulla Luna Meccanica, dove tutto è freddo, meccanico, ampio e chiuso al tempo stesso. Il terzo volume, invece, avanza di poco narrativamente parlando: la concentrazione degli avvenimenti passati permette all’autore di non eccedere con i flashback nei capitoli successivi, il tutto fatto a scapito dell’avanzamento della storia. Così facendo, ha eliminato fin da subito le ragioni dei comportamenti dei vari personaggi: perché il capitano Telsa ha un rapporto freddo con il padre? Perché Andy è diventato un rottamatore? e così via.
Descender continua a essere un fumetto adatto per i lettori digiuni di fantascienza e che si vogliono avvicinare al genere a fumetti senza alcuna remora.