Ronkoteus – Il Carpentiere Volante: Recensione

Pubblicato il 29 Novembre 2011 alle 11:43

La favola avventurosa del primo uomo volante della Storia. Un viaggio dall’estremo Nord dell’Europa fino alle Piramidi, a bordo di una slitta trainata da aquile, duemila anni fa…

Ronkoteus – Il Carpentiere Volante

Autori: Arto Paasilinna e Hannu Lukkarinen
Provenienza: Finlandia, 2002
Formato: 17 X 24
Pagine: 200
Prezzo: 15,00 €
Data di pubblicazione: 2011

La Finlandia. L’Età del Bronzo. Una terra remota in un tempo lontanissimo.

Ronkoteus vive in un piccolo villaggio seminomade di questi freddi territori del Nord. Rispetta le tradizioni e la coesione sociale del suo gruppo ma allo stesso tempo ha quel qualcosa in più: quella capacità, quella caratteristica che si addice ai sognatori, gli avanguardisti, gli esploratori, gli anticipatori, i rivoluzionari, di guardare oltre.
Insomma, Ronkoteus é un visionario.

E si sente (co)stretto nel suo piccolo villaggio intrappolato dal freddo ed inevitabilmente chiuso in se stesso.
Così Ronkoteus, che fantastica su quanto sarebbe entusiasmante volare osservando gli uccelli, decide di addestrare delle aquile, costruisce una sorta di slitta volante e, probabilmente primo uomo nella storia, riesce nell’impresa di librarsi nel cielo.
Da quel momento Ronkoteus rinasce (ed iniziano le sue avventure), esplodendo nella sua nuova dimensione di assoluta libertá.
Libertà soprattutto di movimento che gli permetterà di raggiungere, con relativa facilità, paesi altrimenti inaccessibili, come la Germania, la Gallia e ancora di più: il mar Mediterraneo, incontrare i Fenici, gli Assiri, sorvolare le piramidi, pescare sulle spiagge dell’isola di Creta o inseguire le balene sorvolandole sull’oceano e provare così a predarle.
Il viaggio poi, come sempre d’altronde, sarà foriero di esperienza e ricchezza interiore e permetterà al Nostro curioso esploratore di scoprire nuove tecniche di costruzione per il proprio villaggio, nuovi sistemi politico/sociali e, addirittura, di acquisire il prezioso dono della scrittura.

Fumetto anomalo, questo proposto dalle edizioni BD, per diversi motivi.
Prima di tutto, perché pur sempre di un fumetto finlandese si tratta, Paese di cui certo non conosciamo molto dal punto di vista letterario e culturale e di cui (almeno per quanto riguarda il sottoscritto) non si conoscono evidentemente nemmeno gli autori più celebri, come sembrerebbe essere Arto Paasilinna, ideatore di questo fantasy storico/surreale (apparente contraddizione terminologica di questo stranamente riuscito melange narrativo), che a quanto pare è uno dei più conosciuti (e tradotti) autori finlandesi (da noi sono arrivati diversi suoi romanzi grazie alla casa editrice Iperborea e, tra l’altro, anche un altro fumetto, Il Migliore Amico dell’Orso, sempre per i tipi della BD e sempre illustrato da Lukkarinen).

Fumetto anomalo poi anche per la storia epica/comica/drammatica/avventurosa (ma non troppo), che riesce a convincere per la sua originalità (di certo, comunque, non particolarmente esagerata) e che non permette di inquadrare con certosina e quasi entomologica (necessità) di catalogazione l’albo: spremendo con eccesso di sforzo neuronale le mie miserrime doti mnemoniche potrei azzardare al massimo arditi parallelismi col Dago di Wood e qualche spunto prattiano. Ma non è cosa, a ben vedere.
Soprattutto perché in fin dei conti, nonostante l’affascinante spunto narrativo, il fumetto del carpentiere volante non riesce a convincere del tutto: troppo scritto e poco integrato al disegno (il che, per un fumetto, va da se che giustifica quantomeno qualche perplessa alzata di sopraciglio), troppo lungo (o meglio prolisso), troppo superficiale nel trattare alcuni temi ed al contrario eccessivamente insistente nell’affrontarne altri, a volte noioso e, in fin dei conti, senza nessun momento particolarmente esaltante (ed un pessimo finale, ahimé… ed è un gran peccato, visto il tema di fondo).
Un uomo volante dell’Etá del Bronzo che gira per l’Europa ed evidentemente “porta” la vera rivoluzione culturale nelle sue terre d’origine è davvero un bel soggetto per una storia presumibilmente e potenzialmente ricca di succose sorprese, ma questo fumetto non riesce mai a decollare davvero (vi prego, perdonate l’oscena, involontaria battuta…) e lascia continuamente la sensazione in chi legge che sarebbe stato più adeguato ben altro mezzo d’espressione per raccontare una storia come questa: un romanzo, un videogioco, probabilmente un film.
Tutto si trascina stancamente, purtroppo, verso le sbiadite apparenze dell’occasione persa, nonostante i presupposti (in particolar modo la firma di uno scrittore stimato e apprezzato dalla critica) e dei disegni senza infamia e senza lode, certamente altalenanti e che proprio per questo ci portano a pensare che lo stesso Lukkarinen fosse il primo a non esser pienamente convinto del progetto.

Un albo non da bocciatura, ma certamente nemmeno da promuovere a pieni voti.

Voto: 6

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