Eleonora Regina d’Inghilterra – Historica 60 | Recensione

Pubblicato il 26 Ottobre 2017 alle 17:00

Mondadori Comics porta a conclusione la lunga e complessa saga della splendida Eleonora d’Aquitania! Non perdete i capitoli finali di un capolavoro bd scritto da Arnaud Delalande e Simona Mogavino e disegnata dall’eccezionale Carlos Gomez!

In più di un’occasione ho scritto che la collana Historica presenta materiale di qualità sopraffina e i numerosi capolavori finora pubblicati, quasi sempre di provenienza francofona, lo dimostrano senza tema di smentite. Le opere hanno un’ambientazione storica e spesso si concentrano su importanti figure che hanno giocato un ruolo cruciale nelle vicende dell’umanità.

Ed è il caso di Eleonora d’Aquitania, una delle donne più discusse e controverse di sempre e indubbiamente non comune. L’opera nasce dall’ispirazione di Simona Magavino che, coadiuvata da Arnaud Deladande, delinea una story-line avvincente e appassionante, caratterizzata da intrighi e complotti degni di un serial televisivo e da profondità e complessità tipiche di un romanzo. Ne viene fuori il ritratto di una donna consapevole del proprio valore, avida di potere, pronta a tutto pur di raggiungere i suoi scopi e ansiosa di affrancarsi da un mondo dominato dagli uomini. Per ragioni politiche, il giovane Luigi diviene re di Francia nel 1137 ed è sempre l’opportunità politica a farlo diventare sposo della splendida Eleonora d’Aquitania. Luigi è un credente che ha passato buona parte della vita in un monastero e avrebbe preferito dedicare la sua esistenza a Dio.

Consapevole dell’ingenuità del consorte, Eleonora inizia lentamente a manipolarlo, usando innanzitutto le sue arti amatorie. Il legame sesso/potere emerge sin dal principio e gli autori descrivono una situazione universale, tuttora determinante nell’ambito della politica. È il sesso che costringe Luigi a cedere a ogni capriccio della consorte e spinge altri uomini avvinti dal fascino della donna a compiere azioni riprovevoli. L’impulso amoroso e carnale è enfatizzato dalle citazioni dei trovatori che proprio alla sensibilità erotica avevano dedicato la loro ispirazione. Quanto alle persone che non si fanno sedurre, possono comunque essere messe in cattiva luce, umiliate, esiliate e, nel caso peggiore, uccise.

In questo secondo e conclusivo volume della saga di Eleonora, la protagonista si separa da Luigi, sempre per ragioni di calcolo politico, e di conseguenza perde la corona di Francia. Tuttavia, si pone un obiettivo a dir poco ambizioso e quasi impossibile: diventare regina d’Inghilterra, sfruttando il suo matrimonio con un nuovo marito, Enrico II il Plantageneto. Costui però è più scaltro e spietato di Luigi e il rapporto con Eleonora sarà compromesso da una costante sfida reciproca. Dal punto di vista narrativo, la trama è ricca di conflitti, lotte fratricide e colpi di scena.

Sebbene Eleonora rimanga una fredda calcolatrice, in questi ultimi capitoli abbiamo modo di vedere i suoi lati vulnerabili e assistere a un suo mutamento, man mano che gli anni avanzano. Se necessario, è sempre spietata ma in lei ci sono una maturità e un disincanto che diventeranno evidenti nel corso della sua vecchiaia. Altri personaggi ben descritti sono Vincenzo, un italiano al servizio dei sovrani di Francia, e succube del fascino di Eleonora, al punto da divenirne l’amante, e non privo di sfumature malinconiche che lo rendono simile a certi eroi della tradizione cavalleresca; e il perfido Enrico, colui che in un certo senso subirà maggiormente le perfidie della donna, ma anche lui non privo di colpe e avvezzo agli intrighi.

D’altronde, nell’universo narrativo di questo fumetto nessuno è innocente. Non esiste una distinzione netta tra buoni e cattivi e l’ambiguità morale domina il racconto. Quanto al disegnatore Carlos Gomez, si può affermare che ha svolto un lavoro eccezionale. Il suo tratto è minuzioso e dettagliato e ogni vignetta, ricca di particolari infinitesimali, andrebbe osservata a lungo. Gomez raffigura in maniera sopraffina i campi di battaglia insanguinati, i costumi, le divise, gli interni delle lussuose magioni dei nobili e le cattedrali maestose, concedendosi giochi d’ombra raffinati.

Non è meno bravo quando delinea le figure muscolose e intimidenti dei soldati e le forme sensuali dell’irresistibile Eleonora e delle altre donne presenti nella storia o quando riesce a visualizzare, con la forza espressiva degli sguardi, valorizzati da efficaci primi piani, le passioni selvagge che dominano i protagonisti. Bisogna altresì lodare i colori foschi e tenebrosi di José Luis Rio, appropriati per le situazioni drammatiche della vicenda. Questo è una delle serie migliori della fenomenale serie chiamata Historica ed è imperdibile. Da provare.

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