Martin Lutero – Historica Biografie 6 | Recensione
Pubblicato il 22 Ottobre 2017 alle 10:00
Chi era Martin Lutero? Un uomo di fede, un rivoluzionario o entrambe le cose? Ce lo spiega Olivier Jouvray in questo volume della collana Historica Biografie valorizzato dagli ottimi disegni del talentuoso Filippo Ceni!
Le idee sono importanti poiché la loro diffusione spesso crea gli eventi e determina cambiamenti cruciali per la società. Basta leggere un libro di storia per comprenderlo e lo si può comprendere anche leggendo questo volume della collana Historica Biografie dedicato a una delle figure più controverse di sempre: Martin Lutero. Si tratta infatti di un uomo che, a un certo punto della sua vita, decide di esporre pubblicamente le sue idee, dando vita a una rivoluzione religiosa, politica e sociale.
Lo sceneggiatore Olivier Jouvray, avvalendosi della consulenza di Matthieu Arnold, ci conduce quindi in pieno cinquecento e ci presenta il giovane Martin che, almeno in principio, sembra destinato a una vita lontana dal mondo ecclesiastico. Durante una notte di tempesta, però, rischia di morire e, al culmine del terrore, supplica Dio di salvarlo. Dopo essersela cavata, decide dunque di diventare monaco e di dedicare la sua intera esistenza alla fede.
E prende seriamente il suo obiettivo, al punto che nel corso del tempo diventa un abile predicatore nonché docente di filosofia, ammirato dai superiori, dagli studenti e dai credenti. Ma la sua esistenza è fatta di cambiamenti e tutto muta di nuovo quando si reca a Roma per un’importante missione di tipo ecclesiastico. Proprio qui, in quello che dovrebbe essere il cuore della cristianità, Martin scopre che la fede è solo un pretesto per ottenere guadagno e prestigio. Si accorge che il fasto della curia romana stride con i discorsi sulla povertà e sull’umiltà e inoltre la vendita delle indulgenze lo indigna profondamente.
Per questo motivo, tornato nel suo collegio, affigge le celebri novantacinque tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg, senza sospettare che il papato inizierà a fargli una guerra senza esclusione di colpi e che le sue denunce, basate su una rigida lettura dei testi sacri, provocheranno una frattura nello stesso cristianesimo, dando vita al protestantesimo. L’opera affronta il tema delle idee ma anche quello della loro divulgazione e in questo senso un ruolo preponderante lo svolge la stampa. Grazie a essa, infatti, il pensiero di Lutero si diffonde e influenza numerose persone.
Jouvray analizza questi argomenti con profondità e nello stesso tempo delinea il ritratto psicologico di un uomo coraggioso, caparbio e inquieto con precisione. Testi e dialoghi sono curati, riproducono in modo efficace la veemente abilità dialettica e retorica del protagonista e forniscono spunti di riflessione su questioni non di poco conto come il senso della vita, la fede, la coerenza con le proprie affermazioni e l’ipocrisia degli ambienti religiosi e politici.
L’opera è valida anche per l’aspetto grafico. Tocca al bravo Filippo Cenni raffigurare le ambientazioni d’epoca evocate dalla prosa di Jouvray. Il suo stile è naturalistico e non concede nulla ai facili virtuosismi. Alterna vignette minuscole e altre di grandi dimensioni, ricche di dettagli e particolari infinitesimali. Esprime con talento innegabile le emozioni che animano il protagonista, tramite gli sguardi, la piega delle labbra e le posture del corpo. Merita una lode anche la colorista Alessia Nocera che insiste su sfumature cupe e ombrose, perfette per una vicenda di ambientazione cinquecentesca.
Nel complesso, Lutero è un volume da tenere d’occhio e potrà incontrare il favore dei lettori che cercano un fumetto per pensare e non solo per distrarsi. Da provare.