I fratelli Rincione presentano il loro Groucho: “Non fa ridere, ma c’è un motivo”

Pubblicato il 15 Ottobre 2017 alle 19:00

Durante l’undicesima edizione de Le Strade del Paesaggio i fratelli Rincione hanno parlato del loro albo su Groucho e della passione per Dylan Dog.

Far realizzare agli stessi autori di Paperi una storia su Groucho significa consegnare un personaggio fatto di ironia e battute continue a due persone la cui cifra stilistica è esattamente l’opposto. Un cortocircuito del genere è degno di attenzione, tanto che il Grouchino dei fratelli Rincione sarà uno dei più attesi e sicuramente più gettonati al prossimo Lucca Comics & Games.

Qualche giorno fa la Sergio Bonelli ha mostrato in anteprima alcune pagine dei Grouchini (quelli di Zerocalcare, Maicol & Mirco, Luca Enoch e Riccardo Torti) in uscita a Lucca. Si tratta di un’operazione che prevede la pubblicazione di ben tredici albi, ognuno dei quali realizzato da autori diversi, che hanno lavorato su albetti da 32 pagine l’uno, tutti con protagonista la spalla di Dylan Dog. Gli albi  verranno raccolti in un cofanetto rinominato Grouchomicon.

Durante il festival Le Strade del Paesaggio (svoltosi a Cosenza dal 22 al 24 settembre) Marco e Giulio Rincione hanno parlato in anteprima, nel corso di una conferenza tenuta all’interno del Museo del Fumetto di Cosenza, del loro Groucho e del rapporto che hanno con i fumetti di Dylan Dog.

A fare da moderatore all’evento è stato il giornalista de Il Quotidano del Sud Andrea Mazzotta, accompagnato da Giuseppe De Nardo, sceneggiatore di Dylan Dog, presente a Le Strade del Paesaggio con la storica casa editrice Trumoon.

Proprio De Nardo è stato il primo a intervenire durante l’incontro, dopo la consueta e fatidica domanda:«Dylan Dog è un personaggio che si adegua ai tempi e ai cambiamenti?»

«Certo, è un personaggio flessibile che fa parte di una serie flessibile- ha dichiarato De Nardo- chiaramente tutto è partito da Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog. Ma dopo si è passati alla fase Chiaverotti, e ora ad esempio c’è Roberto Recchioni come curatore che sta dando una visione ed impronta tutta sua.

Un personaggio con una storia editoriale come Dylan Dog- ha continuato – vive di due fasi: la prima è quella in cui l’autore vuole dare un’impronta al personaggio, la seconda è quella in cui il personaggio ha acquisito una solidità tale da dettare egli stesso la sua scrittura. Perciò è Dylan Dog a indicare a sceneggiatori e disegnatori come vuole essere raccontato».

E mentre Dylan Dog è l’indagatore dell’Incubo, Groucho a quanto pare, è l’incubo degli sceneggiatori: «Passavo giornate intere a pensare a come scrivere le sue battute» ha dichiarato De Nardo.

Ma andiamo ai fratelli Rincione ed alla loro esperienza su Dylan Dog: «Io sono un lettore dell’indagatore dell’Incubo fin dall’infanzia – ha dichiarato Marco che dell’albo in uscita a Lucca è stato lo sceneggiatore – perciò è stato emozionante poter lavorare su questo personaggio. Mettere mano a Groucho mi ha dato libertà, anche perché il progetto dei Grouchini, voluto da Recchioni, vuole che ogni autore esprima la sua cifra stilistica sul personaggio, quindi non c’erano vincoli particolari».

Marco Rincione ha poi descritto come abbia tratto vantaggio dalla parte più difficile del suo lavoro sull’albo: «Ho provato a scrivere una battuta di Groucho ma c’ho perso due giorni e ho capito che se il mio Groucho non faceva ridere c’era un motivo». 

Giulio Rincione invece l’albo l’ha disegnato, e lui su Dylan Dog prima di questo Grouchino aveva già avuto un’ esperienza: «Ho disegnato una storia in uscita su un Color Fest. Groucho – ha evidenziato – non è una semplice spalla, rappresenta un personaggio chiave. Il tratto mio e di Marco è molto cupo e depresso perciò il nostro sarà un Groucho che non ride». 

Giulio Rincione oltre che su Dylan Dog ha avuto esperienze con la Sergio Bonelli sia su Orfani che su 4Hoods (che uscirà in anteprima a Lucca):«Ho uno stile di disegno opposto a quello bonelliano e loro mi hanno voluto proprio per questo. Quando ho provato a moderarmi un po’ mi hanno rimproverato».

L’irruzione di un “Groucho” durante la conferenza

Durante la conferenza è stato chiesto ai Rincione se abbiano timore di ricevere delle reazioni negative dei fan di Dylan Dog al loro Grouchino. Giulio ha così risposto: «Ci spaventerebbe l’indifferenza, crediamo che la nostra storia o possa piacere molto o non piacere affatto».

E sulla possibilità che Marco possa scrivere una storia tutta sua sulla serie di Dylan Dog la risposta è stata: «Mi piacerebbe molto, vorrei approfondire la psiche del personaggio, o magari seguire i canoni bonelliani di scrittura di una storia per capire se ne sono capace».

E dopo le diverse rivoluzioni proposte nei tre decenni di vita di Dylan Dog l’arrivo dei fratelli Rincione potrebbe porre le basi per un’ennesima rivoluzione: «Credo che Dylan Dog stia arrivando ad una svolta – ha dichiarato Giulio – io e Marco siamo un’ennesima svolta sulla cifra stilistica e sui contenuti del personaggio che porterà ad un assestamento.

Questo perché – ha continuato – Dylan Dog deve sempre scioccare e rinnovarsi, e quando il lettore si abitua al ritmo delle nuove storie bisogna scuoterlo di nuovo. E questo è ciò che sta accadendo adesso».

E infine, incalzati da una nostra domanda, i fratelli Rincione hanno dato un loro parere sulla gestione Recchioni su Dylan Dog: «Da lettore avevo molto apprezzato I Nuovi Barbari, credo che le sue storie abbiano portato novità e freschezza alla serie – ha dichiarato Marco – In Bonelli ci sono operazioni come il Cico di Tito Faraci, o il Martin Mystère a colori che stanno rinnovando i personaggi della casa editrice. Ognuna di queste cose avrà i suoi pro e contro ma credo che Roberto Recchioni stia portando vivacità e freschezza alla serie di Dylan Dog».

Giulio invece ha chiuso affermando in maniera molto chiara che «se non ci fosse stato Recchioni con la sua ricerca d’innovazione forse non avrei mai potuto disegnare per la Sergio Bonelli».

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