Recensione Hell Girl vol. 1 – Star Comics

Pubblicato il 28 Maggio 2010 alle 11:31

Autore: Miyuki Eto (disegni), Jigoku Shojo Project (storia originale)
Editore:
Star Comics
Provenienza:
Giappone
Prezzo:
€ 3,90


Una leggenda metropolitana narra che solo a mezzanotte sia possibile accedere al Jigoku Tsushin, il portale dell’inferno. Per ottenere vendetta contro chi ti ha ferito, è sufficiente digitarne il nome ed Hell Girl si assumerà il compito di far sprofondare questa persona nel tormento, trascinandola con sè agli inferi. Tuttavia, il patto vendicativo che si stringe con Ai Enma, vera identità della ragazza infernale, segna il destino anche di chi ha invocato il suo aiuto, spalancandogli le porte dell’inferno una volta che la sua vita sarà giunta al termine.

Arriva anche in Italia “Hell Girl”, l’adattamento cartaceo dell’omonima serie animata, prodotta da Aniplex e dallo Studio Deen.

Questo primo volume si compone di quattro capitoli, che costituiscono altrettanti episodi, tutti autoconclusivi e strutturati secondo lo stesso schema: di fronte ad un torto subito in prima persona, o da una persona cara, le protagoniste, incapaci di porre rimedio a queste situazioni, si affidano a Hell Girl, la quale puntualmente ripaga l’aguzzino di turno con la sua stessa moneta.

Una simile struttura è l’inevitabile conseguenza di una storia che si basa sul soggetto originale delle puntate dell’anime. Dal punto di vista della narrazione, quindi, ne deriva una ripetitività delle circostanze, che danno vita ad una semplice giustapposizione di episodi, il cui unico punto di contatto è rappresentato dalla figura di Ai Enma. Tuttavia, uno spunto interessante che potrebbe essere sviluppato nei prossimi volumi, conferendo una maggiore continuità alle vicende, riguarda la reale vita di Ai Enma e di sua nonna, per adesso solo brevemente accennata.

Per quanto riguarda le caratterizzazioni dei personaggi, sono piuttosto deboli e molto simili tra loro, anche dal punto di vista grafico, per via degli occhioni luccicanti che appaiono francamente sproporzionati, occupando gran parte dei visi e riducendone l’espressività. E’ un peccato che non vengano sviluppati in modo più approfondito i profili psicologici di chi invoca Hell Girl e di chi ne subisce l’ira, che sono invece banalizzati e liquidati in poche battute scontate.

Solo Ai Enma spicca per la sua freddezza, che contrasta con le forti emozioni che inducono i suoi “clienti” a rivolgersi a lei per ottenere vendetta. Presentano un certo potenziale anche i vendicatori che torturano coloro il cui nome è stato scritto nel Jigoku Tsushin.

Per il resto, tecnica narrativa, strutturazione delle tavole e uso dei retini rientrano nei canoni del genere shojo, senza particolari tocchi di originalità.

L’edizione italiana è quella standard da edicola, per un rapporto qualità-prezzo nella media. Molto buona la rilegatura.

Anche ad aver apprezzato l’anime, non si può non notare che il manga presenta alcune differenze, che per lo più tendono a sacrificare alcune fasi della vendetta compiuta da Hell Girl (come il trasporto agli inferi), impoverendo ulteriormente la storia. Nel complesso, quindi, questo primo volume di “Hell Girl” non convince più di tanto, mancando del giusto ritmo.


VOTO 6 –

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