Riverdale 2×01 – A Kiss Before Dying | Recensione

Pubblicato il 14 Ottobre 2017 alle 15:00

“La nostra storia….continua”.

E’ sempre la voce narrante di Jughead a riportarci a Riverdale per questa attesissima seconda stagione dopo che la serie, beneficiando di un passaggio su Netflix, ha visto accrescere la sua popolarità di pubblico e critica.

Ci eravamo lasciati con l’incredibile quanto inaspettato cliffhanger della prima stagione: una rapina andata male al Pop’s Diner e Fred Andrews nelle braccia di Archie colpito da un colpo di pistola all’addome.

Eccoci quindi vivere la corsa disperata di Archie verso l’ospedale e le successive ore di tribolazione in attesa di sapere se Fred – che ricordiamo è interpretato da Luke Perry ovvero Dylan di Beverly Hills 90210 – ce la farà a salvarsi.

Non temete non c’è stato nessun cambio di direzione della serie né tanto meno la parte drama ha preso il sopravvento su quella murder-mystery infatti mentre Archie rivive in più di una occasione, e da diverse angolazioni, i momenti della rapina al diner si insinua sempre più il dubbio che più che una rapina finita in tragedia, l’episodio sia stato un vero e proprio tentativo di omicidio. Il registro di cassa di Pop’s infatti non è stato svuotato ma il criminale ha solo preso il portafogli del padre di Archie.

Chi si sarà il mandante? La banda dei Southside Serpents prive del loro leader – il padre di Jughead invischiato nell’omicidio di Jason Blossom – con un conto in sospeso nei confronti di Mr. Andrews oppure Hiram Lodge – il padre di Veronica – che vuole riprendere in mano i suoi affari dopo che proprio Fred aveva rifiuto l’offerta di cedere la sua quota nell’affare per trasformare il Southside in una zona residenziale?

Ma il tentato omicidio di Fred Andrews è solo il volano di un episodio che serve agli spettatori per ricongiungersi con i protagonisti dello show. Mentre un veloce scambio di telefonate avverte Betty, Jughead e Veronica di quello che è accaduto ad Archie e suo padre, i 4 si ritrovano in ospedale – con una bella sequenza in cui i ragazzi spuntano dai vari corridoi laterali per poi riabbracciarsi – ritroviamo così le solidissime interazioni fra i protagonisti che travalicano i semplici intrecci amorosi aspetto che rimane uno dei grandi pregi della serie.

La chimica fra Jughead e Betty è indiscutibile con il giovane Jug convinto di poter resistere al fascino del lato oscuro ma ritrovandosi presto coinvolto, volente o nolente, negli affari dei Southside Serpents mentre Veronica lotta per fare definitivamente breccia nel cuore di Archie e allontanarsi dalla nomea della sua famiglia mentre Archie, il bravo ragazzo sempre pronto a fare la cosa giusta, è travolto dagli eventi e sull’orlo di cedere psicologicamente.

Proprio Archie è il primo personaggio su cui gli autori pongono l’accento per chiudere l’episodio, un Archie che vigila sul padre armato di mazza da baseball timoroso che il misterioso criminale possa ritornare a far visita a suo padre.

C’è un parallelismo fra lo status-quo dei personaggi – da subito messi a dura prova psicologicamente – ed il mood con il quale si era chiusa la precedente stagione e sul quale la serie vuole poggiarsi in una sorta di critica e riflessione sociale: Riverdale è la fotografia di quella provincia americana una volta custode di valori e di una vita semplice e sicuro e ora investita da atti di violenza, apparentemente casuale, e da intrighi e giochi di potere.

Infine ritorna anche il particolarissimo stile visivo della serie con luci al neon e colori saturi, con le sequenze oniriche sconnesse e disturbanti, e con quelle atmosfere a metà fra l’etereo ed il sospeso nel tempo che donano a Riverdale un gusto particolare e sicuramente inusuale.

Come già fatto per la prima stagione, Riverdale si muove ad un ritmo serrato gettando già le basi per trame e sottotrame della nuova serie: rispetto ad altri show non c’è tempo per inutili riempitivi e per interazioni artefatte.

A Kiss Before Dying è una premiere solidissima e tesa che culmina con un doppio “cliffhanger”: il ritorno di Hiram Lodge, in carne e ossa, dopo essere stato il “villain” oscuro della prima stagione, e il ritorno del rapinatore mascherato che farà un’altra vittima ma a Greendale, città gemella di Riverdale, ovvero Ms. Grundy – la giovane professoressa con cui Archie aveva avuto una torbida relazione all’inizio della prima stagione. Sarebbe facile pensare allora che il misterioso uomo incappucciato sia l’ex-marito violento della professoressa in cerca di vendetta… bentornati a Riverdale dove nulla è come sembra!

EASTER EGGS & RIFERIMENTI – ATTENZIONE AGLI SPOILER

A Kiss Before Dying ha fatto registrare i migliori ascolti per la serie fino a questo momento registrando un picco di share di circa 2.3 milioni di telespettatori.

Durante la snervante attesa nella sala d’aspetto dell’ospedale Jughead consola Archie dicendogli che per tutte le persone che ha salvato durante l’ultimo anno potrebbe benissimo essere un supereroe: Pureheart the Powerful. Il riferimento è a Life With Archie #42 (1965) in cui Archie invocava l’PH Factor (il Pure Heart Factor) trasformandosi in un supereroe appunto; la storia diede il via ad un filone che venne cavalcato dai fumetti Archie per tutto la rinascita supereroistica degli anni ’60 esaurendosi lentamente ma inesorabilmente ed affiancandosi alla storie classiche.

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