The Flash 4×01 – Flash Reborn | Recensione

Pubblicato il 11 Ottobre 2017 alle 20:00

Sarà davvero una rinascita per la serie TV dedicata al Velocista Scarlatto?

Qualsiasi prodotto legato ad una serialità ha un “ciclo vitale” fatto di ascesa, un periodo di stagnazione più o meno negativo, e una risalita verso una – si spera – degna conclusione. Questa dinamica è inquivocabile, quello su cui si può dibattere è invece in quanto tempo una serie TV come The Flash abbia impiegato a raggiungere quel periodo di stagnazione. Dopo appena una stagione la serie dedicata al Velocista di casa DC Comics aveva iniziato un lento declino con una seconda stagione appena sufficiente e con una terza stagione a dir poco insoddisfacente.

I compiti degli sceneggiatori quindi erano molteplici: evitare di impelagarsi nuovamente in trama troppo complesse riguardanti realtà parallele e viaggi nel tempo, restituire una dimensione drammatica alla serie che riconnettesse pubblico e personaggi spesso troppo impegnati in drammi dai toni shakespeariani ma soprattutto restituire alla serie quel tono “leggero” e un po’ Silver Age – per chi fosse avvezzo alla terminologia dei comics – che aveva sancito il successo della prima stagione.

Questa lunga ma doverosa premessa si può riassumere con un semplice concetto: bisognava tracciare una netta linea di demarcazione per far riprendere quota alla serie.

Sono passati 6 mesi da quando Barry ha deciso di sacrificarsi nella Speed Force e il Team Flash fronteggia a fatica le emergenze di Central City capeggiato da Iris. Ma quando un misterioso Samurai capace di volare e dalle potenti spade soniche minaccia di radere al suolo la città se Flash non si presenterà ad affrontarlo, Cisco confessa di aver studiato varie soluzioni per riportare Barry indietro dalla Speed Force.

Pur contro il parere di Iris, Cisco decide di contattare Caitlin – a quanto pare ora capace di tenere a bada Killer Frost – per tentare il tutto e per tutto e recuperare Barry; il piano è semplice sparare una sfera con il DNA di Barry nella Speed Force e così facendo sostituendolo… il piano per quanto bislacco funziona e Barry ritorna sulla Terra pur in un forte stato di shock e afasia.

A turno il team cerca di far rinsavire l’eroe ma toccherà ad Iris compiere un gesto estremo pur di far ritornare Barry e Flash…

L’intento degli sceneggiatori è evidente: “ignorare” il più possibile quanto accaduto nella stagione precedente. Non c’è intenzione di mostrare le difficoltà del Team Flash né quella di proporre Kid Flash come sostituto di Flash, al centro dell’attenzione deve ritornare Flash e deve farlo il più velocemente possibile senza curarsi di dare troppi “spiegoni” né di approfondire i 6 mesi senza Barry.

Da questo punto di vista la serie dimostra ancora una volta i suoi limiti così come il ritmo della narrazione è estremamente decompresso soffermandosi troppo su quei momenti di sconforto dei personaggi che finiscono inevitabilmente in lacrimoni che banalizzano la carica emozionale che l’interazione fra i personaggi dovrebbero trasmettere allo spettatore.

Tuttavia il punto focale di questa premiere è la modalità un po’ goffa e ingenua con cui Barry viene estratto dalla Speed Force. Sì perché in fondo questo episodio dimostra la volontà di ritornare ad un approccio e ad una formula più semplice e lineare che meglio si adatta al personaggio, ecco quindi che il cattivo di turno è campy quanto basta per far apprezzare il ritorno di Flash – con tanto di nuovo costume – in azione.

Il ricco cast di comprimari è stato già abbondantemente sviluppato nella scorsa stagione e le dinamiche sono ormai solide e collaudate tanto da non necessitare di ulteriore approfondimento, continua a rimanere invece sotto i riflettori il personaggio di Caitlin/Killer Frost che sembra essersi immischiata in qualcosa di estremamente losco.

A fine episodio inoltre scopriamo chi ha mandato Samuroid a Central City…

Flash Reborn è un episodio che non sortisce l’effetto sperato, almeno non del tutto, ma mostra la “buona volontà” degli sceneggiatori di dare una decisa sterzata alla serie: la strada da percorrere è lunga e tortuosa e gli errori da non commettere nuovamente sono tanti. Il voto finale quindi è prettamente di incoraggiamento.

EASTER EGGS & RIFERIMENTI – ATTENZIONE AGLI SPOILER

Dopo essere sfuggito dalla Speed Force, Barry è in piena afasia e apparentemente snocciola parole senza senso che però nascondo alcuni indizi su quelli che potrebbero essere il futuro delle serie dell’Arroverse in particolare si fa riferimento ad un processo – riferimento ad seminale Trial of Flash su The Flash #340 del 1984 di Cary Bates e Carmine Infantino – oltre a nominare Oliver riferimento certo a Oliver Queen/Green Arrow.

Il villain principale dell’episodio, Samuroid, è apparso per la prima su The Flash #180 del giugno 1968.

A fine episodio Caitlin avverte il guercio nel bar di dire a Amunet che “lei è fuori”, Amunet è Amunet Black aka Blacksmith che verrà interpretata da Katee Sackhoff.

Sempre a fine episodio scopriamo che i Samuroid sono opera di un misterioso deus ex machina, si tratta del Pensatore ovvero il villain principale di questa stagione.

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