Robespierre – Historica Biografie 5 | Recensione
Pubblicato il 8 Ottobre 2017 alle 10:00
Mathieu Gabella prova in 50 pagine a spiegare la complessità di Maximilien de Robespierre, l’uomo simbolo della Rivoluzione francese.
Mondadori Comics continua nella sua iniziativa di presentare in edizione italiana alcuni dei volumi che fanno parte della serie francese Ils son fait l’Histoire di Glénat/Flayard, scegliendo personaggi che possano essere conosciuti anche in Italia. Questa serie, come potete immaginare, è contraddistinta da un grande rigore storico grazie alla collaborazione con alcuni esperti – in questo caso il prof. Leuwers dell’Università di Lille.
Per la quinta uscita Mondadori ha scelto di presentare una delle figure più controverse della storia francese, ovvero Maximilien de Robespierre, il personaggio più rappresentativo della Rivoluzione, nel bene e nel male. Un compito non facile per lo sceneggiatore Mathieu Gabella, che infatti, nel tentativo di dare una visione neutra, ma totalmente aderente alla storia, ha creato un volume che potrebbe risultare piuttosto pesante.
Nel procedere con la lettura, infatti, la cosa che si nota subito è il profondo studio storico che fa da ambientazione alle vicende. Se alcuni volumi precedenti della medesima serie non richiedevano una conoscenza approfondita della storia del protagonista, qui si dà per scontato che il lettore conosca bene la situazione politica francese a fine ‘700, citando la Montagna, i Rosati, i Giacobini… Se questa conoscenza si può presumere (forse) in un lettore francese, non vale lo stesso per un lettore italiano… Probabilmente questa aderenza alla Storia si è resa necessaria proprio per cercare di dare una visione quanto più neutra di Robespierre, tuttora oggetto di discussione in Francia, lasciando a chi legge di trarre le proprie conclusioni.
Tuttavia ciò rende ancora più asettica la lettura, non coinvolgendo il lettore, che si sente più spesso spettatore di eventi che immerso negli stessi. Forse una presa di posizione degli autori avrebbe aiutato ad apprezzare di più l’opera.
Inoltre, il volume prende in considerazione solo la parte della vita di Robespierre durante la Rivoluzione, tanto che spesso passa da un evento ad un altro senza soluzione di continuità (penso alla questione della Vandea), appunto dando per scontato che il lettore conosca già i fatti. Se a ciò si aggiunge la volontà di Gabella di inserire spesso i discorsi e gli scritti di Robespierre all’interno del volume si comprende come anche il lettore più curioso possa annoiarsi e sia spinto a saltare alcune parti per cercare un po’ più di azione, che, a dire il vero, in questo volume manca totalmente.
Purtroppo questo dominio dello scritto penalizza anche le tavole, i cui disegni si trovano spesso sacrificati per far posto agli scritti di Robespierre ed ai molti dialoghi; il che è un peccato perchè Roberto Meli (disegnatore anche del volume dedicato al Saladino) ha un tratto potente ed efficace, ma purtroppo penalizzato da quanto detto.
L’edizione Mondadori è invece ottima, soprattutto in relazione al prezzo del volume cartonato, che contiene anche un approfondimento storico del personaggio, ricco di dettagli interessanti.