Battle Spirits: Dan il guerriero rosso vol. 1 di Yatate/Togawa: Recensione
Pubblicato il 23 Novembre 2011 alle 09:30
Con “Battle Spirits: Dan il guerriero rosso”, di Hajime Yatate e Yoshiki Togawa, arriva in Italia per GP Publishing una miniserie in tre volumi ispirata all’omonimo gioco di carte collezionabili.
Autore: Hajime Yatate (storia), Yoshiki Togawa (disegni)
Editore: GP Publishing
Provenienza: Giappone, 2010
Prezzo: € 3,90
Dan Bashin è un appassionato giocatore del gioco di carte collezionabili “Battle Spirits”, di cui spera un giorno di diventare il campione numero uno al mondo.
L’incontro con la misteriosa Kajitsu Momose, tuttavia, lo trasporta in un’altra dimensione, un mondo in cui gli scontri con le carte sono in tutto e per tutto reali, un mondo in cui il ragazzo è chiamato a combattere per proteggere i suoi nuovi amici in qualità di guerriero rosso.
Con “Battle Spirits: Dan il guerriero rosso”, di Hajime Yatate e Yoshiki Togawa, arriva in Italia per GP Publishing una miniserie in tre volumi ispirata all’omonimo gioco di carte collezionabili.
Quest’opera soffre molto del suo essere un adattamento di un gioco, e non aggiunge davvero nulla nemmeno alla sua controparte animata, sicuramente più godibile e meno frammentaria.
I disegni di Togawa meritano senz’altro per la pulizia del segno e la sicurezza del tratto, ma peccano per un design scontato che rientra nella media del genere e che ovviamente non può non risentire del confronto con il capostipite di questo tipo di storie, ossia il celebre “Yu-Gi-Oh”, mancando oltretutto sia della sensibilità che è propria dell’opera di Kazuki Takahashi, sia dell’originalità dell’idea e dei vari personaggi.
Il risultato è una storia dalla narrazione caotica e frettolosa, che non si cura di spiegare in modo adeguato le regole del gioco, rilegate a una scomoda appendice finale. Un trama che si svolge con passaggi non sempre chiari, soprattutto in quelle che dovrebbero essere le sequenze portanti, ovvero gli scontri con le carte. Ecco quindi un gran numero di personaggi stereotipati e carte le cui figure sono a metà tra mecha banali e imitazioni di Pokémon.
Pur essendo di ampio respiro e con una struttura dinamica, le tavole scorrono a fatica, per via di uno storytelling poco accattivante e noioso, di cui molti elementi sono lasciati cadere malamente nel vuoto.
L’edizione italiana proposta da GP Publishing è quella standard da edicola, con in più in allegato una card del gioco. Il rapporto qualità-prezzo è quindi nella media.
In definitiva, “Battle Spirits Dan” si rivela purtroppo un’opera squisitamente commerciale volta a promuovere il gioco di carte collezionabili, a scapito della parte artistica che pure avrebbe potuto godere di maggiore considerazione.