MangaForever intervista Giulio & Marco Rincione: da #Like4Like a Groucho
Pubblicato il 28 Settembre 2017 alle 11:00
I fratelli Rincione ci parlano dei loro nuovi progetti da #Like4Like scritto da Marco, al Groucho che hanno realizzato in coppia e di molto altro..
Mi presento allo stand della Shockdom e trovo Marco già disponibile, mentre Giulio è impegnato a fare uno sketch ad un volume di Paperi appena acquistato da un fan. Siamo a Le Strade del Paesaggio di Cosenza (svoltosi dal 22 al 24 settembre), e i fratelli gemelli Rincione sono tra gli ospiti principali della manifestazione. Marco e Giulio si distinguono per pochissimi tratti, quasi tutti “artificiali”: un taglio di capelli un po’ diverso rispetto all’altro, e uno dei due che porta gli occhiali.
«Come ti chiami? Così diamo un nome a questa cosa» mi chiede Marco. Io gli rispondo, e iniziamo l’intervista.
Ciao ragazzi, benvenuti su MangaForever. Partiamo da Marco: #Like4like l’ultimo lavoro che hai sceneggiato (disegnato da Prenzy) mi ricorda molto la prima puntata dell’ultima stagione di Black Mirror, anch’essa incentrata sulla dipendenza da social, a tal punto da influenzare la stessa scala sociale. Questo episodio è stata un tuo riferimento? O comunque quali sono state le tue fonti d’ispirazione per il fumetto?
Marco: No, Black Mirror non mi ha influenzato, anche perché #Like4Like è nato prima, nel 2o15. Ci sono delle somiglianze è vero, ma lo spunto mi è venuto dal film In Time del 2011, nel quale il tema del tempo della vita che ritorna come moneta di scambio è molto importante.
Perché Marco scrive e Giulio disegna, e non il contrario? Cosa ha portato uno di voi due a fare lo sceneggiatore e l’altro a disegnare?
M: fin da piccolo sognavo di scrivere e fare fumetti, all’inizio disegnavo pure ma dopo un po’ di tempo l’ho trovata una cosa noiosa.
G: Mi ha portato a disegnare la voglia di raccontare storie. Ho iniziato a farlo a 15 anni a scuola, mi piaceva l’idea di avere un pubblico. Diciamo che il vezzo di disegnare l’ho sempre avuto, ma è stata sempre una cosa funzionale, un modo per raccontare una storia, perché non sono uno di quei fumettisti che passa tutto il tempo a disegnare. Ciò che amo è raccontare una storia attraverso le immagini.
Marco, la tua scrittura è intensa e portata a raccontare il più delle volte dei drammi intimisti. Si tratta dello stile che prediligi di più o ti piacerebbe anche scrivere storie di altro genere?
M: La storia drammatica è quella che mi riesce un po’ meglio, ma mi piacciono anche altri generi. Ad esempio vorrei scrivere una bell’ horror, ma ancora non ci sono riuscito. Nel frattempo sul mio blog scrivo racconti brevi che svariano un po’ su tutti i generi.
Giulio, anche tu tendi a disegnare molte storie drammatiche e intimiste, è una scelta che fa parte del tuo gusto? Ti piacerebbe lavorare su altri generi?
G: Il drammatico è la mia prima scelta possibile, anche lo stesso gesto di disegnare lo vedo come un fatto drammatico, qualcosa che mi scuote da dentro. Però mi piacciono anche altri generi: ad esempio il western, o il supereroistico.
Quindi ti presteresti a disegnare anche i supereroi?
G: Si, una collaborazione una tantum con Marvel o DC non mi dispiacerebbe, a patto di essere lasciato libero di esprimermi. Magari proprio per creare un cortocircuito mi piacerebbe disegnare la storia di un personaggio solare della Marvel così da incupirlo un po’.
A proposito di altri generi, di cosa parlerà la vostra storia di Dylan Dog incentrata su Groucho (in uscita al Lucca Comics)?
M: Diciamo che il nostro Groucho somiglierà un po’ ai personaggi di Paperi, sarà un Groucho rincioniano, ma non è detto che sarà solo triste e malinconico.
Giulio, tu hai lavorato a Il Cuore della Città, che noi di MangaForever abbiamo recensito qualche tempo fa (e che è stata di recente premiata al Treviso Comic Book Festival). Anche questa è una storia drammatica e initimista. Cosa puoi raccontarci dell’esperienza su questo fumetto?
G: Ho capito che per Francesco Savino (lo sceneggiatore ndr) era necessaria questa storia, e questa è una cosa fondamentale per me per accettare una collaborazione, devo capire che la persona che mi sta proponendo un progetto ci crede veramente. Perciò anche se si trattava di fare venti tavole al mese ho accettato. Abbiamo sperimentato molto durante la nostra collaborazione ed è stato davvero bello e interessante.
Quali sono le vostre ispirazioni artistiche?
M: Amo Neil Gaiman e poi molti fumetti Bonelli come Dylan Dog e Martin Mystère. A livello letterario invece adoro James Joyce e Franz Kafka.
G: A livello grafico mi piace molto lo stile di Dave Mckean, ma in generale cerco di farmi influenzare il meno possibile altrimenti divento una sorta di copia degli artisti che mi piacciono.
Ultima domanda. Siete stati influenzati in qualche modo a livello artistico dall’essere ragazzi del Sud Italia?
G: Non a livello di contenuti, ma nell’utilizzo dei colori sì. Il fatto che sia solito usare i colori saturi deriva proprio dal mio essere un ragazzo siciliano e del sud. Infatti da un po’ di tempo mi sto desaturando, e quando coloro parto quasi sempre da una base di grigio.
M: Bé, mi hanno influenzato molto i paesaggi della Sicilia, come il mare e certi ambienti fisici che tornano tanto nella mia mente quando scrivo.