Recensione Devil Brian Michael Bendis Collection 2 – Panini Comics

Autori: Brian Michael Bendis (testi), Alex Maleev (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 17,00

Sono consapevole che questa recensione potrà suscitare un putiferio. Ma sono abituato ai putiferi. E sono anche abituato all’atteggiamento dei fans di Brian Michael Bendis, lo sceneggiatore di punta della Marvel degli ultimi anni: integralisti come e più degli estremisti, infatti, non riescono a capire che possano esistere persone che non apprezzano lo stile dello scrittore in questione.

Ma procediamo con ordine. La collana Daredevil è da tempo, senza ombra di dubbio, una delle migliori, nonché più ‘adulte’ e ‘autoriali’, della Casa delle Idee. Grazie al genio di Frank Miller che, nei primi anni ottanta, fece fare alla serie del Diavolo Rosso un sorprendente balzo di qualità, con la dirompente matrice noir delle storie, Daredevil ha quasi sempre avuto autori di tutto rispetto che hanno realizzato storie non banali e anti-convenzionali, almeno se paragonate allo stile Marvel imperante.

Inoltre, il personaggio di Devil è uno dei più suggestivi mai creati da Stan Lee e, in linea di massima, si può affermare che il suo mensile è un ‘must’. Oltre a Miller, vanno ricordati Ann Nocenti, colei che ideò la run più discussa e controversa della storia editoriale di Daredevil; il grande J.M. De Matteis; l’ostico, ma interessante, D.G. Chichester; e, ultimamente, Brian Michael Bendis, secondo molti il degno erede degli sceneggiatori da me citati.

Avrete capito che Bendis non mi piace. L’attuale deus ex machina del Marvel Universe ha buone capacità di scrittura (specie nei dialoghi). Ma non sopporto la sua tendenza ad ignorare anni ed anni di continuity (senza pensare che il Marvel Universe è coeso e ciò è parte essenziale del suo fascino); la scarsa conoscenza della psicologia dei personaggi e, last but not least, molte insulse trovate narrative (basti pensare a quell’obbrobrio che è Secret Invasion).

Panini Comics, nella linea editoriale 100% Marvel Best, sta ristampando la run di Bendis, giunta oggi al secondo volume. In Daredevil, a mio parere, Bendis non ha fatto altro che riproporre, in chiave stantia, gli stilemi noir che già Miller e la Nocenti avevano utilizzato con maggiore abilità e, diciamolo pure, talento. Per giunta, la situazione descritta da Bendis, cioè quella relativa al processo di Matt Murdock, accusato di essere il vigilante Devil e sbattuto in prima pagina da un editore senza scrupoli, poteva essere interessante, se non fosse che la struttura narrativa ha un ritmo lento, esasperante, con continui flashback e flashforward che lasciano il tempo che trovano.

E, inoltre, i personaggi, a cominciare dal nostro eroe, hanno una personalità inesistente. Foggy, la Vedova Nera, i villain che Devil deve affrontare, sono cliché. Più ‘tipologie’ non sviluppate che ‘caratteri’ propriamente detti. E tutto si riduce a un livello schematico. Insomma, mi fa specie che questo autore, che considero sopravvalutato, oggi abbia raggiunto un’importanza tale da occuparsi di quasi tutto il Marvel Universe (rovinandolo).

I disegni di Alex Maleev sono l’unica cosa che salvo del Daredevil bendisiano e sono perfetti per illustrare le atmosfere oscure delle storie del Diavolo Rosso. A volte, però, alcune soluzioni grafiche mi sanno di ‘già visto’ e mi fanno venire in mente i più suggestivi esperimenti del Bill Sinkiewicz di qualche anno fa. Ma, nel complesso, non sono da bocciare. Tuttavia, ritengo che questo sia un prodotto mediocre e l’unica consolazione che ho è sapere che in seguito il serial di Devil è stato affidato all’ottimo Ed Brubaker (e attualmente ad Andy Diggle). Ecco, spero che Panini Comics possa riproporre queste gestioni, di gran lunga migliori.

VOTO 6