Recensione Marvel Omnibus Astonishing X-Men – Panini Comics
Pubblicato il 25 Maggio 2010 alle 11:00
Autori: Joss Whedon (testi), John Cassaday (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 50,00
Una delle caratteristiche della gestione Marvel di Joe Quesada è stata quella di far lavorare autori provenienti da ambiti diversi da quello del fumetto: scrittori di narrativa, creativi di vario tipo e, non ultimi, personaggi legati al mondo del cinema e della televisione. Basti pensare al regista Kevin Smith, per esempio, che ha realizzato la run intitolata ‘Guardian Devil’ per la serie dedicata al Diavolo Rosso; J.M. Straczsinsky, noto per il telefilm ‘Babylon 5’, che si è occupato per un certo periodo dell’Uomo Ragno. E Joss Whedon.
Whedon è considerato un mito per essere stato la mente di ‘Buffy l’Ammazzavampiri’ che, mi perdonino i suoi fans, ho sempre considerato una cretinata. Tuttavia, ciò non ha impedito a Quesada di affidargli Astonishing X-Men, uno dei serial più recenti dedicati ai celeberrimi mutanti del Professor X. Dico subito che dare spazio a sceneggiatori che non avevano mai lavorato sui comics è di per sé un tentativo interessante. Tuttavia, ritengo che Smith, Straczsinky, Whedon e compagnia non hanno apportato innovazioni nel medium fumetto e si siano limitati a riproporre i consueti cliché, peraltro senza rivelare particolare talento.
È il caso, secondo me, di Astonishing X-Men. Come tutti sanno, gli X-Men sono da anni un autentico fenomeno editoriale e comunicativo, innanzitutto grazie a Chris Claremont che, dalla fine degli anni settanta, ha delineato un universo narrativo intrigante e affascinante, appassionando legioni di lettori. In seguito, le avventure dei tormentati mutanti sono stati appannaggio di cartoonist abili come, tra gli altri, Fabian Nicieza o Scott Lobdell e, in tempi più vicini a noi, Grant Morrison che cercò, nel bene e nel male, di rinnovare l’universo X.
Joss Whedon, forte del suo successo televisivo, si occupò degli X-Men proprio dopo l’abbandono di Morrison, con un mensile appositamente creato per lui e disegnato dal bravissimo John Cassaday. Imperniato su Ciclope, la Bestia, la Regina Bianca, Kitty Pryde e Wolverine, sin dal principio, a mio parere, si è caratterizzato per trame scontate e ripetitive (peraltro riproponendo situazioni viste centinaia di volte), con qualche accenno a classici episodi claremontiani e con vicende sostanzialmente risibili.
Per giunta, la squadra ideata da Whedon è, in fondo, costituita da personaggi che non fanno altro che litigare dalla mattina alla sera e la scarsa armonia interna della squadra, che poteva anche essere trattata in modo appassionante, dopo una manciata di storie si trasforma in uno stereotipo. E i characters in questione sembrano la brutta copia di quelli di Morrison o di Claremont, senza che Whedon si sia sforzato di metterci qualcosa di suo.
Lo stesso dicasi per le situazioni descritte: invasioni aliene, il ritorno (risaputo) di Colosso dalla morte, comprimari privi di psicologia come l’agente Abigail Brand e persino (il massimo del ridicolo) la Stanza del Pericolo impazzita che, in seguito, si trasforma in una specie di creatura senziente: queste erano e sono le scemenze partorite da Whedon.
Ora la Panini Comics pubblica un corposo volume Omnibus con le storie di questo autore sopravvalutato. E, in tutta sincerità, l’unica cosa che mi sento di salvare sono gli stupendi disegni di John Cassaday. Quest’ultimo riesce, con maestria, a visualizzare gli eroi, con una particolare attenzione nei confronti dell’espressione dei volti e con una profonda cura dei dettagli, impreziositi da suggestivi giochi d’ombra, niente affatto trascurabili. Ma, francamente, ritengo che il volume non valga la spesa e che Astonishing X-Men, commerciale e inutile, sia un esempio significativo del vuoto di idee e di ispirazione che impera in casa Marvel nell’odierna era Quesada.
VOTO 5