Archie Volume 2 | Recensione

Continuano le avventure a fumetti di Archie e dei suoi amici grazie a Mark Waid e Veronica Fish.

Il binge watching scatenato dal caldo afoso di questa interminabile estate mi ha casualmente portato a Riverdale la serie basata sui personaggi Archie Comics del canale The CW – lo stesso di Arrow, The Flash e degli show DC Comics per intenderci – e con mia somma sorpresa ho trovato un prodotto davvero ben confezionato ed appassionante.

Era inevitabile che quindi che di riflesso andassi a recuperare i primi due volumi del “reboot” che Archie Comics ha fatto della sua testata ammiraglia, Archie appunto, e che Edizioni BD ha voluto portare in Italia.

Al timone della serie c’è Mark Waid, leggenda dei comics che non ha assolutamente bisogno di presentazioni avendo scritto fra gli altri Captain America, The Flash e Daredevil, il quale ha dato alla serie un taglio più moderno anche grazie al massicio restlying grafico operato da Fiona Staples, pluripremiata disegnatrice di Saga, reintroducendo gli iconici personaggi e ricostruendo il triangolo amoroso che per più di 75 anni ha costituito il fulcro della serie come potete leggere nella nostra recensione del primo volume QUI.

Nel secondo volume la storia tra l’ereditiera Veronica Lodge e Archie sembra procedere bene… se non fosse per il padre di lei, disposto a usare ogni mezzo che la sua sconfinata fortuna gli mette a disposizione per tenerlo lontano dalla sua unica figlia. E, come se non bastasse, il signor Lodge si lancia in una campagna elettorale che minaccia di spaccare in due la città e distruggere l’amicizia tra Archie e Betty!

Waid prosegue sul solco della direzione già intrapresa con il primo volume con una prosa leggera che sfonda spesso e volentieri la quarta parete ed il cui filo rosso è sempre la comicità mai invadente né volgare tuttavia è quando il veterano autore decide di concentrarsi sui personaggi che la serie mette la proverbiale marcia in più così come avviene qui soprattutto nella seconda parte del volume.

Ovviamente ad essere posto sotto i riflettori per primo è il protagonista indiscusso Archie Andrews. Lo scrittore riesce perfettamente ad inquadrare la natura ingenua e generosa di Archie attraverso la contrapposizione con gli altri due vertici del triangolo amoroso ovvero Veronica e Betty.

E’ ancora una volta Veronica l’elemento di rottura mentre a Betty spetta il compito di far notare ad Archie quanto la nuova arrivata ne abbia modificato gli atteggiamenti e le priorità. Se i tentativi del padre di Veronica di allontanarlo dalla figlia si scontreranno infatti con una forte presa di coscienza del ragazzo, che ne mostreranno anche l’attaccamento alla comunità di Riverdale ed alla sua famiglia, è la campagna elettorale di Mister Lodge a gettare Archie nel mezzo di un vero e proprio “incidente diplomatico” per la piccola cittadina.

E’ la maturazione – emotiva più che fisica – l’aspetto che Waid vuole porre all’attenzione del lettore senza però perdersi in digressioni troppo psicologiche preferendo piuttosto calarla in situazioni quotidiane, e più vicine alla realtà degli adolescenti di tutto il mondo con le dovute proporzioni, che esaltano l’archetipicità di questi personaggi.

Fiona Staples lascia le redini della parte grafica della serie a Veronica Fish. La disegnatrice non si discosta molto per impostazione e scelte stilistiche dalla famosa collega impossibile però non notare una maggiore attenzione per gli ambienti ed una costruzione della tavola più tradizionale e “corale”, il tratto invece è contrassegnato da un uso delle linee più incisivo e marcato, quindi meno mellifluo rispetto alla Staples, in definitiva quindi viene mantenuta una certa omogeneità grafica con tratti moderni ma riconoscibili.

Ottima la cura carto-tecnica che Edizioni BD dedica anche a questo secondo volume con un impeccabile resa grafica e una traduzione scorrevole.