La spensieratezza dei Racconti dei Vicoletti | Recensione
Pubblicato il 4 Settembre 2017 alle 10:00
L’innocenza dell’infanzia e la realtà naif dei vicoletti, lontani dalla vita frenetica della grande metropoli: sono questi i Racconti dei Vicoletti narrati dal fumettista cinese Nie Jun, con uno sguardo cristallino e la delicatezza dell’acquerello.
La Bao Publishing ha di recente lanciato la sua ultima collana, “Bao” (dal cinese “tesoro”), dedicata al fumetto contemporaneo cinese: e lo ha fatto proponendo due volumi di qualità. Uno di questi è Reverie, manhua onirico di Golo Zhao, mentre invece l’altro è un tenero slice of life (anche se è difficile focalizzare un genere preciso) di Nie Jun, autore particolarmente apprezzato in Francia e del quale era già giunta in Italia la serie My Street (pubblicata da 001 Edizioni).
I Racconti dei Vicoletti, invece, non è una serie ma una raccolta di episodi freschi e genuini che, anche se per poco, vi terrà di buon umore. La coppia di protagonisti è formata da Yu’er (in cinese “ragazza-pesce”), una bambina affetta da malformazione delle gambe che sogna di diventare una campionessa di nuoto, e il nonno Doubao, che la sostiene nel suo sogno.
Altra protagonista indiscussa, però, è sicuramente l’ambientazione: Nie Jun illustra perfettamente i soleggiati e spensierati vicoletti di Pechino, dove il presente è dominato dalla bellezza delle piccole cose e convive con un passato che non muore mai. Inizialmente non si direbbe che I Racconti sia ambientato ai giorni nostri, eppur angoli di mondo così esistono ancora: e la serenità degli acquerelli di Jun li rappresenta al meglio.
Non solo i disegni, ma anche la narrazione semplice e senza fronzoli del fumettista cinese è capace di commuovere il lettore attraverso quattro racconti brevi che, ad un certo punto, prendono una svolta fantastica che però non stona con il resto della trama: neanche a chi legge sembra poi impossibile che nuotare sia come volare, che un gruppo di insetti sia capace di tenere un concerto e che una storia d’amore possa non avere mai fine.
Insomma, la lettura di I Racconti dei Vicoletti può essere un’ottima pausa per riscoprire l’importanza e l’incanto dei gesti più semplici, in un “micromondo” dove la tecnologia non è ancora arrivata a sconvolgere il ritmo delle nostre giornate. Scopo di Nie Jun non è nemmeno quello di raccontare una storia ben strutturata, ma piuttosto di lasciarci una sensazione: la sensazione di essere ancora bambini e che tutto sia possibile, credendo nella forza dei nostri sogni e nel sostegno dei nostri cari.