Cavaliere Oscuro III Razza Suprema 8 | Recensione
Pubblicato il 23 Agosto 2017 alle 10:05
L’invasione di Kandor diventa sempre più insidiosa nell’ottavo numero della provocatoria Razza Suprema, la discussa saga del grande Frank Miller! Cosa faranno Batman, Superman e altri supereroi per difendere lo stile di vita americano? Scopritelo in questo albo!
Frank Miller è da sempre un autore provocatorio e le sue prese di posizione hanno spesso suscitato accese controversie. In questi tempi grami di politically correct dilagante, Frank ha accentuato il suo atteggiamento sopra le righe, concentrandosi sull’Islam, identificato come il Male, contrapposto al bene, simboleggiato dall’American Way of Life. Già con Holy Terror si era capito come la pensava e ciò viene confermato con il discusso terzo capitolo di Dark Knight, la saga futuribile di Batman che negli anni ottanta lo fece entrare nel gotha degli autori di comics.
In questo capitolo, un invecchiato Batman, coadiuvato da Superman, Flash, Carrie Kelly e altri supereroi, deve vedersela con l’invasione del popolo di Kandor, ben noto ai lettori dell’Uomo d’Acciaio. I loro atteggiamenti, però, sono simili a quelli dei terroristi islamisti che intendono imporre la loro fede a tutti e sono pronti anche a morire per la loro causa. Non si esime dall’affrontare pure il tema dei foreign fighters, rappresentati dalla figlia di Superman e Wonder Woman che passa dalla parte del nemico.
In questo albo, la situazione si fa più drammatica e un ruolo importante lo assume Wonder Woman. Dark Knight III The Master Race è infatti una serie corale, non esclusivamente imperniata sulla figura di Bruce Wayne. Miller gioca con il DCU, divertendosi a proporre versioni futuribili di Flash e di altri personaggi con esiti interessanti. Non è un’opera che può essere messa allo stesso livello di altri suoi lavori del passato ma è comunque intrigante.
Inoltre, nasce anche da un evento personale. La grave malattia che ha colpito Frank anni fa (ora, a quanto pare, sta meglio), l’ha spinto a combattere. Indipendentemente da ciò che si può pensare, Dark Knight III è il tentativo di reagire alla prospettiva della morte. In tal senso, è significativa una frase che Flash pronuncia in questo episodio: ‘La morte non è la cosa verso cui corriamo. E’ la cosa da cui scappiamo.’ Credo che qui ci sia l’essenziale chiave di lettura del lavoro di Miller e di Azzarello che lo assiste ai testi.
I disegni sono dell’ottimo Andy Kubert che, grazie alle chine di Klaus Janson, storico collaboratore di Frank, cerca di avvicinarsi in maniera personale allo stile milleriano, realizzando tavole di grande impatto visivo. Come per le uscite precedenti, è incluso un albo di dimensioni più ridotte facente parte della serie Dark Night Universe Presents in cui Frank approfondisce diversi aspetti del mondo distopico da lui immaginato. Stavolta si rievoca Detective Comics, celeberrimo comic-book dell’Uomo Pipistrello.
Miller scrive e disegna una storia che vede come protagonisti il commissario Yindel e la terribile Bruno, l’ex leader dei Mutanti ora al soldo del Joker. I testi hanno un’impostazione hard-boiled e la parte grafica è impreziosita dal consueto stile contorto che ha fatto la sua fortuna, sebbene sia meno dirompente di quanto ci si possa aspettare. Ma, come ho scritto, bisogna tenere presente in quali circostanze Dark Knight III è nato ed è stato un grande risultato per lo stesso Miller trovare la forza necessaria a usare le matite.
Nel complesso, Razza Suprema resta in ogni caso un fumetto da leggere, perché firmato da un uomo coraggioso che non teme di esporsi e non si pone il problema di esprimere opinioni che, per forza di cose, sono destinate a dividere il pubblico.