Preacher 2×09: “Puzzle Piece” | Recensione

Pubblicato il 18 Agosto 2017 alle 15:00

“Buongiorno!”

E buongiorno anche a Preacher, che dopo aver abbassato il ritmo per qualche episodio con Puzzle Piece torna finalmente in carreggiata regalandoci dei momenti davvero degni di questo show. E anche di più, se possibile.

Quando è esaltante, ben pensata e ancor meglio realizzata la scena iniziale? Con l’alternarsi dei P.O.V. dei soldati del Graal, tutto categoricamente con visione notturna azionata e il sonoro abbassato a zero (per impedire ai soldati di sentire la Voce di Jesse). L’uso del silenzio è una delle più letali armi a doppio taglio per un prodotto audiovisivo, ma qui Seth Rogen ed Evan Goldberg hanno davvero fatto centro, e il regista Michael Dowse (al suo esordio nel mondo della televisione dopo tanti videoclip musicali) si è dimostrato capacissimo di gestire la situazione: tensione e claustrofobia sembrano personaggi tangibili, annidati in quei bui corridoi di legno scricchiolante.

Per tutto il tempo della sequenza siamo stati quei soldati, abbiamo percepito la loro tensione, abbiamo temuto per la loro incolumità (anche se sapevamo che erano stati mandati ad uccidere i nostri protagonisti) e ci siamo anche commossi quando Jesse ha costretto il più sventurato ad uccidere i suoi migliori amici. Una grandissima scena, forse la migliore della serie.

Che, tra l’altro, ci ha offerto la possibilità di esaminare per la prima volta Jesse e Cassidy sotto una luce diversa: erano loro i cattivi, in quel momento, e li abbiamo visti al peggio delle loro possibilità, sanguinari, violentissimi e spietati.

Okay, si trattava di autodifesa. Ma Jesse ha comunque costretto il soldato del Graal ad uccidere gli altri senza pensarci due volte, quando avrebbe potuto semplicemente ordinargli di arrendersi. O andarsi a prendere una granita. Cose così.

L’episodio permette anche al triangolo fra Jesse, Tulip e Cassidy di fare un notevole passo avanti: il nostro predicatore, infatti, sembra sempre più teso e scoraggiato per i continui fallimenti nella ricerca di Dio, e il vampiro inizia ad averne abbastanza; la ragazza, poi, è in piena crisi di nervi.

I tre sembrano una bomba ad orologeria della quale si è perso il timer, e la detonazione a questo punto potrebbe avvenire in qualsiasi momento.

Menzione a parte per Herr Starr – diventato subito il vero e proprio motore principale per gli elementi black humor (“Che mondo è quello in cui se una donna ubbidisce a un uomo viene considerato un super potere?”) – il cui arrivismo lo porta a considerare Jesse Custer come un possibile alleato per … chissà. Staremo a vedere.

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