Dampyr Speciale n° 7 – Shadowman: recensione
Pubblicato il 10 Novembre 2011 alle 11:41
Shadowman è uno Speciale che pur partendo da buone premesse stenta a decollare e finisce col divenire una nota stonata all’interno della serie di Dampyr.
Dampyr Speciale N° 7
Shadowman
Autori: Luigi Mignacco (testi) e Alessandro Baggi (disegni).
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 4,80 Euro.
Anno di uscita: 2011 (Ottobre).
Dampyr arriva al suo settimo Speciale, affidato ai testi di Mignacco e ai disegni di Baggi. Un’accoppiata che, già prima dell’uscita in edicola del volume, aveva fatto storcere il naso ai fan della serie. E che sembra aver confermato le cattive aspettative.
A Barcellona si registrano diverse misteriose apparizioni di orribili mostri. Harlan, Kurjak e Tesla vi giungono per investigare, e più volte sono costretti allo scontro fisico con le misteriose e forti creature, che sembrano apparire e sparire nel nulla. Ad informare i nostri circa il luogo esatto delle apparizioni, Max, un hacker paraplegico che riceve a propria volta le soffiata da una mail inviata da qualcuno a partire da un indirizzo irrintracciabile. Si tratta di un misterioso benefattore, o di qualcuno che vuole attirare il dampyr e i suoi soci in trappola? Harlan e Kurjak scopriranno loro malgrado che è vera questa seconda ipotesi: i due nel mezzo di un sopralluogo allo stadio Camp Nou vengono fatti prigionieri in un’altra dimensione. Ma chi c’è dietro tutto questo?
La risposta è la bella Lady Nahema con la complicità di Melkiresh, capace di far danni anche sotto forma di pupazzo rinchiuso in un baule. Melkiresh conta infatti su un servo fedele proprio a Barcellona, il proprietario di una cartoleria che vende ad un fumettaro davvero dotato inchiostri speciali, capaci di dar vita ai disegni. Quando Tesla viene a sapere la verità fa disegnare a Duarte, l’inconsapevole autore delle tavole viventi, il passaggio per l’altra dimensione e vi si getta a capofitto. Ma nemmeno il suo intervento sembra essere decisivo. A sbrogliare la matassa sarà Shadowman, l’eroe dei fumetti disegnati da Duarte, che permette ai nostri di salvare la pelle e tornare al loro mondo.
L’idea di una contaminazione tra il fumetto italiano e i comics americani non è affatto male, come non dispiace per nulla l’ambientazione della storia nel capoluogo catalano. Eppure c’è, o meglio, ci sono diversi aspetti che non quadrano. Anzitutto una Barcellona insolitamente semideserta, e dunque poco credibile. Ma soprattutto una storia che riprende personaggi della serie in maniera troppo superficiale e che pere indecisa circa la propria identità: troppo poco approfondita per essere uno Speciale, troppo prolissa per essere un albo regolare. Al di là dello stile di Baggi, che può piacere o meno, il punto è che i suoi disegni appaiono stonati in una serie come quella di Dampyr. Del resto, la sceneggiatura e i testi contribuiscono a rendere quest’opera non aderente allo spirito della serie di Mauro Boselli. Un vero peccato.