Voodoo n. 1 – Review DC Comics
Pubblicato il 28 Ottobre 2011 alle 13:00
Creata da Jim Lee e Brandon Choi per l’universo Wildstorm, Priscilla Kitaen era una danzatrice esotica dotata di poteri telepatici, membro del supergruppo WildC.A.T.S. e discendente di una razza aliena. Ora, come già accaduto a Grifter e al team Stormwatch, la bella supereroina nota come Voodoo passa dal Wildstorm Universe alle nuove 52 della DC.
Voodoo n. 1
Autori: Ron Marz (Testi); Sami Basri (Disegni e copertina); Jessica Kholinne (Colori); Sunny Gho (colori copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 28 settembre 2011 (USA)
Cosa sia passato per la mente agli editori della DC e allo sceneggiatore Ron Marz quando hanno concepito questa nuova serie rimane davvero un mistero. Un conto è realizzare una storia con una procace eroina, magari anche sessualmente disinibita, e mettere in risalto la sua bellezza con stile e abilità mentre la narrazione procede con tutti i crismi. Un altro è imbastire una trama pretestuosa per mostrare donne discinte e poco altro.
C’è davvero poco da dire. Voodoo è una bellissima stripper che incanta gli avventori del night-club in cui si esibisce. Evans e Jess, due agenti sullo stile di Mulder e Scully di X-Files, la tengono d’occhio per motivi davvero poco misteriosi.
Jess ingaggia una rissa con dei delinquenti fuori dal locale. Una scena action che non ha alcuna utilità narrativa se non quella di allungare il brodo. Evans chiede un’esibizione privata a Voodoo durante la quale lei mostra la sua vera natura. Roba da fantascienza di serie Z.
Almeno undici tavole dell’albo se ne vanno tra le sexy esibizioni della protagonista, dialoghi sterili nel camerino delle spogliarelliste, cameriere in slip e magliette scollate e ogni altro espediente per mostrare più nudità possibili. Sembra di leggere un fumetto soft-core in qualche rivista per adulti di quart’ordine.
Naturalmente i disegni di Basri sono puramente funzionali allo scopo pruriginoso dell’albo. Le vignette abbondano di figure curvilinee, morbide e prosperose. Voodoo è raffigurata da ogni possibile angolazione con continui primi piani sui dettagli anatomici.
Quando arrivano quel poco di fantascienza e splatter presenti nell’albo, il disegno diventa banale e dozzinale. In fondo, non sono quelli gli elementi che interessano agli autori. La colorazione digitale di Kholinne conferisce alle immagini fotorealistiche un aspetto cartoon abbastanza piatto e freddo.
Un prodotto imbarazzante, sia per le dinamiche che per i contenuti, privo di qualsiasi significato artistico e che ha la sola finalità di soddisfare qualche adolescente con gli ormoni in subbuglio. Immondizia.