Welcome to the NHK (Light Novel): Recensione in anteprima
Pubblicato il 27 Ottobre 2011 alle 12:00
Dopo il manga e la serie animata arriva in Italia l’opera originale di Tatsuhiko Takimoto sul fenomeno hikikomori, che inaugura la collana J-POP dedicata alle light novel.
Welcome to the NHK (Light Novel)
Autori: Tatsuhiko Takimoto (testi), Yoshitoshi ABe (illustrazione di copertina)
Casa Editrice: J-POP
Provenienza: Giappone, 2002
Prezzo: € 12,00, 14×20, 264 pp.
Welcome to the NHK è un’opera ben conosciuta dagli appassionati italiani di manga e animazione giapponese: J-POP ha già pubblicato l’adattamento a fumetti in 8 volumi pochi anni fa, mentre Rai4, in collaborazione con Yamato Video, sta trasmettendo la serie animata in 24 episodi realizzata da Gonzo.
Grazie a J-POP, che con i romanzi di NHK e Haruhi Suzumiya inaugura una nuova collana dedicata alle light novel, possiamo completare il mosaico cross mediale sullo spinoso fenomeno dell’hikikomori con il tassello fondamentale e senza compromessi che ha originato il tutto.
Tatsuhiro Satō ha 22 anni, ha lasciato l’Università, è disoccupato, abita in un angusto appartamento di circa 12 metri quadri, e da 4 anni vive la condizione di hikikomori: non ha amici, sta rinchiuso in casa tutto il tempo, ad eccezione dell’uscita settimanale in cui si reca al konbini per fare la spesa e di poche altre sporadiche occasioni.
Ma come ha fatto a ridursi così? Stando a Satō egli sarebbe la vittima di un vero complotto, ordito dalla televisione di stato giapponese: la NHK, infatti, non sarebbe la sigla di Nihon hōsō kyōkai (ovvero ente radiotelevisivo di stato giapponese) ma di Nihon hikikomori kyōkai, l’ente giapponese hikikomori!
E così tra un assurdo piano per distruggere l’ente nemico e uno per farla finita, le giornate di Satō prendono una piega inaspettata grazie all’incontro con una diciassettenne di nome Misaki e con il ventenne vicino di stanza Yamazaki: la ragazza lavora nel manga caffè dello zio e frequenta una setta religiosa simile ai Testimoni di Geova, il ragazzo è invece un ex-compagno di liceo di Satō, un otaku che frequenta una scuola di animazione.
Se il secondo coinvolge l’hikikomori nella creazione di un videogame erotico a tema lolicon perché convinto che il successo del gioco possa offrir loro una rivincita sociale in quanto creativi, facendo però sprofondare Satō in una situazione di alienazione ancora più profonda, Misaki gli propone un bizzarro contratto che ha per fine l’uscita dalla condizione di hikikomori.
Ma è davvero possibile guarire? C’è ancora speranza per Satō?
Le risposte in un romanzo strutturato come un diario, in cui è lo stesso protagonista a raccontarci in prima persona non solo i vari episodi della sua quotidianità, ma anche il suo stato mentale: come un fiume in piena vengono messi su carta stati d’animo, emozioni, deliri, e soprattutto tutti quei meccanismi mentali al limite della paranoia che condizionano Satō e che gli impediscono di vivere una vita normale.
Il ritratto che emerge è quello di una persona altamente suggestionabile, e dalla volontà assolutamente debole la quale preferisce trovare le cause alla sua consapevole apatia in infinite scuse ricercabili in fattori esterni piuttosto che guardarsi al suo interno.
Nonostante il taglio (auto)ironico, che ben si sposa alla descrizione di situazioni sopra le righe aiutando a stemperare casi umani e temi piuttosto forti (si parla anche di suicidio, violenze domestiche e uso di stupefacenti), l’autore non sembra cercare più di tanto la simpatia o la commiserazione di chi legge verso il suo personaggio, che se non è apertamente condannato non è nemmeno giustificato come spesso accade in opere simili.
Lo stile di scrittura risulta scorrevole e accattivante, ben reso dall’ottimo lavoro di adattamento compiuto da J-POP; sono presenti numerose note esplicative a piè di pagina che impreziosiscono l’edizione italiana, la quale gode di un’impostazione grafica sobria ed elegante.
Consigliato non solo a chi è incuriosito dalla tematica affrontata ma anche a chi ha già letto il manga o ha visto la serie animata: questi si troveranno di fronte a un’opera più matura, solida, concentrata e diretta, priva di quei riempitivi e annacquamenti dovuti al passaggio a media con target ed esigenze differenti.
VOTO: 7.5
Si ringrazia Georgia di J-POP per la collaborazione.