The Savage Hawkman n. 1 – Review DC Comics

Pubblicato il 27 Ottobre 2011 alle 13:00

All’inizio fu la reincarnazione di un sacerdote dell’Antico Egitto. Poi un guerriero proveniente dal pianeta Thanagar. Infine divenne entrambe le cose insieme. Ha vissuto un’eterna e tormentata storia d’amore. Ha attraversato morti e resurrezioni. E’ stata lunga e complessa la saga di Hawkman nel vecchio DC Universe e prosegue anche dopo il reboot, tra le Nuove 52.

The Savage Hawkman n. 1

Autori: Tony S. Daniel (Testi); Philip Tan (Disegni); Sunny Gho (Colori).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 28 settembre 2011 (USA)

Tony S. Daniel, sceneggiatore all’opera anche su Detective Comics, ci propone un avvio intrigante che potrà forse sconcertare i nuovi lettori. Carter, il nostro eroe, vuole disfarsi della sua identità di Hawkman e dà fuoco alle ali di metallo thanagariano Nth ma qualcosa va storto.

Nel frattempo, le sue abilità di linguista sono richieste per tentare di decifrare le iscrizioni su una nave aliena rinvenuta nell’Oceano Atlantico. Concettualmente è una perfetta intersezione tra la figura di archeologo del primo Hawkman e l’extraterrestre della seconda versione.

A pasticciare con la tecnologia di mondi sconosciuti però si incorre sempre in qualche guaio ed ecco che saltano fuori delle creature aliene per niente amichevoli con caratteristiche simili al Venom di Spider-Man.
Fatto curioso, anche il metallo Nth che compone la corazza di Hawkman sembra comportarsi come il simbionte Marvel ricoprendo spontaneamente Carter.

L’approccio di Daniel funziona proprio perché non si sofferma sulle origini di Hawkman, che sono sempre state la parte più spinosa del personaggio, ma entra subito nel vivo. La sceneggiatura è agile e divertente e le didascalie introspettive di Carter sono funzionali ed essenziali. Vengono anche inseriti personaggi completamente nuovi: Terrance, amico di Carter; il professor Ziegler e sua figlia, la bella Emma.

Caratteristico lo stile grafico di Tan, realistico e lievemente spigoloso, ma è soprattutto la colorazione pittorica di Gho a conferire alle tavole un aspetto raffinato, elegante e suggestivo.

E’ un buon avvio. Forse l’elemento extraterrestre può risultare poco originale ma è parte integrante della mitologia di Hawkman e si evince la volontà di cercare nuovi spunti e di rendere il supereroe più fruibile ai nuovi lettori. Se ben sviluppato, questo Hawkman può volare molto alto.

Voto: 7

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