Jack Kirby: 5 curiosità sul Re dei comics
Pubblicato il 26 Agosto 2017 alle 11:00
Festeggiamo il centesimo compleanno del Re di comics.
Jack Kirby è universalmente riconosciuto come il più influente autore di comics avendo creato o co-creato personaggi entrati nella cultura popolare e soprattutto che oggi hanno travalicato le pagine dei fumetti e sono diventati franchise da milioni di dollari.
Il Re era un vulcanico creatore, così vulcanico che i colleghi gli impedivano di guidare visto che era solito prendere appunti togliendo la mani dal volante, ed un disegnatore dirompente dalla velocità disarmante capace di disegnare anche 3 strisce contemporaneamente al giorno agli inizi della sua carriera.
Festeggiamo allora il suo centesimo compleanno con 5 curiosità sulla sua vita e le sue opere. Lunga vita al Re!
05. Captain America… e la minaccia nazista!
Jack Kirby creò, insieme a Joe Simon, Captain America alla fine degli anni ’40. Il primo numerò debuttò nel marzo del ’41 con quella che è senza ombra di dubbio una della copertine più iconiche della storia dei comics nonché rappresentative della così detta Golden Age.
La copertina in questione è periodicamente al centro di polemiche e discussioni, è stata studiata ed imitata ma pochi sanno della… telefonata.
Il Re era al lavoro alla sua scrivania presso la sede della Timely (nome storico della Marvel) quando gli viene passata una telefonata. Dall’altro capo dell’apparecchio una voce gli intima di recarsi nella hall del palazzo: 3 agenti del Fuhrer sono pronti a conciare per le feste lui ed il suo Captain America.
Con calma serafica Kirby si arrotola le maniche e avvisa i suoi colleghi che sta scendendo un attimo per vedersela con 3 spie naziste, i colleghi allarmati lo seguono fino al piano terra ma dei nazisti neanche l’ombra…
Tecnicamente Kirby detiene, o co-detiene, il copyright per oltre 45 personaggi Marvel: The Fantastic Four, The Incredible Hulk, Thor, Spider-Man, X-Men, Doctor Doom e Silver Surfer fra gli altri. A lui si deve il merito anche di aver introdotto il primo supereroe di colore della storia, sempre sulle pagine di FF, ovvero Black Panther.
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04. Challengers of the Unknown, Green Arrow ed il lavoro alla DC Comics negli anni ’50
Il lavoro svolto alla DC Comics da Jack Kirby negli anni ’70 è universalmente riconosciuto come fondamentale. La saga de Il Quarto Mondo rimane ad oggi uno dei punti più alti del medium fumetto e dal punto di vista grafico ha influenzato almeno due generazioni di disegnatori.
Molti però ignorano che Kirby lavorò alla DC in altre due occasioni: negli anni ’40 quando creò fra gli altri Boy Commandos, Newsboy Legion, Manhunter e rilesse il personaggio di Sandman. E poi negli anni ’50 per circa 30 mesi come freelance lavorando su House of Mystery, Adventures Comics e World’s Finest Comics ma soprattutto co-creò Challengers of the Unknown e scrisse… Green Arrow!
Il primo era un gruppo di avventurieri senza poteri, alla cui creazione parteciparono sia Joe Simon che ai testi Dick e Dave Wood, debuttò sulle pagine di Showcase #6 del 1957 e poi ottenne una propria serie regolare che durò 37 numeri: la serie era di chiara matrice sci-fi e weird science e la leggenda vuole che ispirò un altro quartetto che però debuttò solo nel 1961…
Per quanto riguarda Green Arrow invece si tratta di 11 storie di appendice – di circa 6 pagine l’una – che rappresentano uno degli esperimenti editoriali più interessanti nella storia dei comics. L’arciere di smeraldo all’epoca non stava vivendo un periodo di grande popolarità essendo nato, e successivamente bollato, come “clone” di Batman, Kirby allora decise di allontanarlo drasticamente da quelle radici e calarlo in avventure dal taglio decisamente fantascientifico.
Il risulto è sicuramente interessante, ma quello che più interessante è come Kirby avesse anticipato quella svolta sci-fi dei supereroi che avvenne negli anni ’60 e che coinvolse anche personaggi impensabili come lo stesso Batman; sfortunatamente Kirby entrò in contrasto con Mort Weisinger, il creatore di Green Arrow, sulla direzione intrapresa per il personaggio e questo comportò il ritorno di Kirby alla Marvel.
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03. Dopo la guerra… l’amore!
La partnership con Joe Simon, con il quale aveva co-creato Captain America, proseguì positivamente anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tornato dal fronte nel gennaio del ’45 Kirby trovò lavoro presso la Crestwood dove ispirandosi al magazine rosa True Story creò Young Romance il cui primo numero è datato ottobre 1947.
Young Romance fu uno dei maggiori successi, commercialmente parlando, di Kirby e Simon: i due guadagnavano il 50% del ricavato sulle vendite grazie ad un accordo, impensabile per l’epoca, con la casa editrice e la serie inizialmente bimestrale divenne mensile vendendo in media il 92% della sua tiratura.
La serie fece da apripista per un genere di comics che avrebbe spopolato nel dopoguerra e che generò una miriade di imitazioni soprattutto da parte di case editrici ritenute più importanti allora come Timely, Fawcett, Quality, and Fox Feature Syndicate.
Con i proventi del suo lavoro su Young Romance Kirby comprò una casa a Mineola, Long Island – NY, nel 1949 dove visse per oltre 20 anni con la famiglia e dove il seminterrato divenne il suo studio denominato “The Dungeon”.
02. Azione… non violenza!
Come disegnatore sono due le peculiarità di Jack Kirby che vanno sempre ricordate: la prolificità e la dinamicità.
Si è stimato che nel corso della sua vita Kirby disegnò oltre 25.000 pagine escludendo centinaia di strisce e bozzetti e senza dimenticare che fu anche pittore e storyboarder per Hollywood. Ma quello che lo distingueva davvero rispetto ai suoi colleghi dell’epoca, e lo renderanno così influenti per quelli che verranno dopo, è la possanza delle figure e il dinamismo del tratto.
I personaggi di Kirby erano incontenibili – per questo la rigidità nella composizione della tavola venne letteralmente frantumata in riquadri dalla forma e dimensione più disparata – e le scene d’azione erano strabordanti. Badate bene azione non violenza: una “semplice” scazzottata riempiva due pagine ed ogni pugno sferrato “tuonava” ripercuotendosi anche sul lettore.
Come Kirby riuscisse a catturare la forza gioiosa dell’azione è legata alla sua esperienza diretta, l’autore infatti durante la sua adolescenza fece parte di una gang chiamata Suffolk Street Gang con la quale presidiava le strade e si scontrava fisicamente con altre gruppi di ragazzi. Ecco spiegati titoli come Newsboy Legion o Boy Commando.
Ma non solo Kirby, prese parte alla Seconda Guerra Mondiale esperienza che lo segnerà e che influenzerà poi quelle che saranno le sue opere della maturità sia le grandi creazioni della Marvel che la saga de Il Quarto Mondo e Kamandi opere la cui spina dorsale è proprio una riflessione sulla guerra e sul totalitarismo.
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01. Quando Kirby salvò gli ostaggi in Iran…
Avete visto il film con Ben Affleck, Argo? Per chi non l’avesse fatto è la ricostruzione, “romanzata”, del salvataggio di alcuni diplomatici americani all’alba della rivoluzione che coinvolse l’Iran negli anni ’70. La copertura usata per la missione di salvataggio vedeva coinvolta una finta troupe cinematografica che si sarebbe dovuta introdurre per fare valutare delle location per un film di fantascienza… Argo appunto.
In realtà le cose non andarono esattamente così, eppure uno script giocò una parte nel salvataggio ed il film si chiamava Lord of Light. A quello script lavorò anche Jack Kirby come storyboarder oltre che realizzare dei bozzetti per delle attrazioni per un parco divertimenti a tema ispirato alla pellicola che però non vide mai la luce.
Proprio gli storyboard e i bozzetti di Kirby furono usati durante la missione come ha confermato proprio quest’anno durante il SDCC Barry Ira Geller – il produttore di Hollywood ingaggiato dalla CIA che nel film viene interpretato, con un altro nome, da John Goodman.