Parker 1 | Recensione
Pubblicato il 3 Agosto 2017 alle 10:00
Chi è il terribile Parker? E’ il protagonista di una serie di romanzi di Donald E. Westlake, alias Richard Stark! Non perdete l’adattamento fumettistico dei suoi romanzi ideato dal grande e compianto Darwyn Cooke e pubblicato da Editoriale Cosmo!
Editoriale Cosmo pubblica ormai da tempo fumetti di generi e provenienze geografiche di vario tipo e nel suo catalogo può vantare opere di grande qualità. Tra esse va segnalata Richard Stark’s Parker, serie pubblicata negli Stati Uniti dalla IDW, scritta e disegnata dal compianto Darwyn Cooke. I fan estasiati dai suoi lavori noir made in DC avranno pane per i loro denti. In effetti, il noir è sempre stato una della passioni di Cooke e lo dimostrano gli adattamenti fumettistici degli acclamati romanzi di Richard Stark.
Si tratta in realtà di Donald E. Westlake che però ha usato questo pseudonimo quando ha scritto la saga del terribile Parker. Chi è costui? Un personaggio con il quale, francamente, è difficile simpatizzare, considerando che ha aspetti solo negativi. Compie furti e rapine e grazie a essi fa la bella vita. Ha quindi scelto consapevolmente la strada del crimine e non ha scrupoli. Se deve uccidere qualcuno o compiere azioni persino peggiori dell’omicidio, si comporta di conseguenza. E’ spietato, duro, crudele e soprattutto vendicativo, come un anti-eroe noir che si rispetti.
E la vendetta, in questo primo albo, è la tematica principale. Qualcuno ha rubato a Stark un’ingente somma di denaro e lui non intende accettare lo sgarbo. Deciso a ottenere i soldi che gli spettano, si mette alla ricerca dei responsabili, senza sospettare che tale ricerca coinvolgerà i vertici della criminalità organizzata. Ma Stark, a modo suo, è folle ed è più che disposto a mettersi contro persone potentissime. Le conseguenze saranno devastanti ma, dal punto di vista esclusivamente narrativo, avvincenti.
Cooke rispetta la trama del romanzo di Stark, The Hunter (da noi conosciuto con il titolo Anonima Carogne), senza modificare nulla. Descrive alla perfezione la psicologia complessa e problematica di Parker e rappresenta un mondo alla deriva, disumano, pieno di sesso e violenza. Il protagonista ha perso qualsiasi possibilità di redenzione (ammesso e non concesso che l’abbia mai avuta) e uccide come respira, senza risparmiare nemmeno i suoi affetti (la sequenza dell’eliminazione di sua moglie, rea di averlo tradito, è scioccante).
In questo senso, Cooke dimostra di conoscere bene le tecniche espressive del noir e scrive dialoghi e testi incisivi, di impostazione hard-boiled. Ma ci sono pure i disegni e non sono certo l’aspetto secondario del suo lavoro. Come sanno gli estimatori dell’artista, le influenze anni quaranta e vagamente cartoon sono parte del suo background. In questo caso, Darwyn ha creato tavole spettacolari, valorizzate da un dinamismo innegabile (le sequenze prive di testo hanno un’allure cinematografica e sembrano influenzate dagli storyboard).
I personaggi, tuttavia, sono meno cartoon del consueto, pur non essendo naturalistici. La scelta è azzeccata, nonché appropriata per una storia cupa e violenta come questa. Cooke, infine, usa solo tre sfumature cromatiche: il bianco, il nero e il verde cupo. Grazie a questa soluzione visiva, si ha l’impressione, in determinati momenti della vicenda, di assistere a un ‘film di carta’, magari realizzato all’epoca gloriosa di James Cagney o Humphrey Bogart.
Insomma, se volete provare un fumetto di indubbio valore, non potete trascurare Parker, una lettura imperdibile per i fan di Darwyn Cooke e di Donald E. Westlake e per gli amanti dei thriller ad alto tasso adrenalinico.