I 10 migliori film da recuperare questa estate
Pubblicato il 3 Agosto 2017 alle 13:10
Dopo i consigli sulle serie tv da recuperare quest’estate, MangaForever vi propone dieci titoli che nessun appassionato di cinema dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Abbiamo da poco superato la prima metà del 2017 e in attesa delle tante nuove uscite che arriveranno nei prossimi mesi (Baby Driver, Dunkirk e Blade Runner 2049, fra gli altri) è giusto iniziare a tirare le somme di una stagione cinematografica fin qui ricca, diversificata e di altissima qualità.
Non si tratta di una vera e propria classifica e tendenzialmente i titoli che incontrerete nelle prossime pagine sono elencati in base all’uscita nelle sale italiane (ad eccezione di alcuni film proiettati in anteprima ai Festival internazionali). Come al solito, ricordatevi di farci sapere la vostra nei commenti!
10. Logan di James Mangold
Esattamente a metà strada fra Mad Max: Oltre la Sfera del Tuono e Il Cavaliere della Valle Solitaria, in Logan Mangold ci parla di rancori e vite spezzate e futuri impossibili da realizzare. Ci sono la polvere, il deserto, il sole cocente, la frontiera, tantissime idee visive – una migliore dell’altra – e strizzatine d’occhio all’attuale situazione sociopolitica (il muro trumpiano al confine col Messico qui è una triste realtà): è un film con un’anima, Logan, un’anima palpabile, pesante, che puzza di sudore e alcool e dell’odore ferroso del sangue, e che è percepibile fin dal primo minuto. Un’anima onorevole, spietata, commovente ed eroica.
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09. John Wick 2 di Chad Stahelski
In John Wick 2 la visione di Chad Stahelski si fa ancora più chiara ed estrema: la trama, un semplice espediente per mettere in scena le perfette coreografie degli stuntman, viene messa da parte per valorizzare esclusivamente la potenza visiva della cinepresa. In questo assurdo e affascinante mondo parallelo, in cui gli assassini professionisti sono trattati come vip, la violenza e i conflitti a fuoco diventano opere d’arte in movimento, come ci suggerisce la spettacolare sequenza finale della sparatoria nel museo d’arte moderna.
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08. Personal Shopper di Olivier Assayas
Come spesso capita nei film di Assayas, Personal Shopper non si lascia inquadrare in un solo genere e si diverte a mescolare in continuazione le carte in tavola. Certamente parte come ghost story (due sequenze in particolare valgono più di tutto il franchise di Paranormal Activity messo insieme) ma poi si trasforma in un racconto di formazione, un racconto sulla scoperta di se stessi, sul riuscire ad accettare se stessi. Se siete alla ricerca di un’opera contemplativa che mediti sul materialismo e la mortalità (condita da sequenze da brivido che avrebbero inorgoglito Hitchcock), questo è il film che state cercando. E l’evocativa scena finale tornerà a perseguitarvi molte ore dopo che avrete lasciato la sala.
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07. Get Out di Jordan Peele
Un thriller satirico di rara potenza, quello scritto e diretto da Jordan Peele, all’esordio alla regia. Metafora dello spaesamento sociale degli afroamericani negli Stati Uniti (fin dal prologo, con il ragazzo nero che si perde nel quartiere di bianchi e si domanda quale sia la strada giusta da imboccare) e dell’ipocrisia razzista che li ammorba, Get Out riesce ad essere contemporaneamente intelligente e disturbante: come il protagonista – un nero invitato ad un party di bianchi ricchi – vi sentirete costantemente a disagio, e boccheggerete nella speranza di trovare una via d’uscita da questo inquietante e surreale incubo sociale, che cita Hannibal di Scott, C’era una volta in America di Leone e L’Invasione degli Ultracorpi.
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06. Wind River di Taylor Sheridan
Non sarà raffinato e ipnotico come Sicario di Denis Villeneuve, non sarà sporco e magnetico come Hell or High Water di David Mackenzie, ma è sicuramente solido e convincente l’esordio alla regia di Taylor Sheridan. Proiettato fuori concorso all’ultimo festival di Cannes, Wind River ci mostra il ritratto di un’altra America, una che non è fatta di strisce rosse e blu ma è fatta di macchie bianche (vedremo solo panorami innevati) e nere (ci troveremo ad osservare i più profondi abissi dell’animo umano): se la droga e la sete di denaro (Sicario ed Hell or High Water) venivano riassunte dall’afa, dal sole cocente e dal sudore, allora viene da se che i venti ghiacciati e i boschi sepolti dalla neve che fanno da sfondo a Wind River rappresentano la perdita e il lutto che gravano sui personaggi del film.
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05. The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos
Altro film mostrato in anteprima a Cannes, che è valsa a Lanthimos la palma per la migliore sceneggiatura. A differenza di The Lobster e dell’ancor più bello Dogtooth la premessa qui non è troppo elaborata: siamo in un mondo riconoscibilissimo, un mondo che potrebbe essere il nostro (nessuno rischia di essere trasformato in un animale nel caso in cui non riuscisse a trovare l’amore) e questo elemento narrativo è fondamentale per accrescere l’aura di spiazzante terrore che andrà in crescendo per tutto il film. Colin Farrell dovrà uccidere un membro della sua famiglia per salvare tutti gli altri: per sapere di più, fiondatevi in sala quando il film arriverà in Italia.
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04. Wonder Woman di Patty Jenkins
Non è privo di difetti il film della Jenkins, ma è indubbiamente una grandissima opera, divertente, frizzante e soprattutto emozionante come poche, forse in certi momenti come nessun’altra. Il fatto che sia il primo cinecomic con una protagonista donna, poi, ne incrementa non poco l’importanza a livello sia storico che sociale.
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03. Lady Macbeth di William Oldroyd
Lady Macbeth è un dramma, è un thriller, è un noir con tanto di seducente e pericolosissima femme fatale, è un film erotico, è un film di passioni, omicidi e lati oscuri. Un film in cui le donne sono costrette dai loro padroni a camminare a quattro zampe come cani, un film di animali stretti al guinzaglio per troppo tempo, un film in cui la dimensione temporale si misura con il lento imputridire delle carcasse e l’ammontarsi dei cadaveri.
E’ un film perfetto. Un film che avrebbe fatto la gioia tanto di Alfred Hitchcock quanto delle sorelle Brontë. E’ un film che non potete perdervi.
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02. Raw di Julia Ducournau
Il consiglio è di digiunare prima di andare a vedere Raw, il teen-movie con influenze horror (e tanto cannibalismo) diretto dalla francese Julia Ducournau. Quella che all’apparenza può sembrare una storia disgustosa, trasgressiva e volutamente provocatoria nasconde al suo interno una parabola esistenzialista complessa e affascinante che analizza il risveglio sessuale dell’età adolescenziale. Gli elementi narrativi sono correlati poi da una regia elegante ed erotica, simbolista ma anche pragmatica, che ha sconvolto e affascinato la critica a Cannes 2016 e nauseato milioni di spettatori all’uscita nelle sale. Ricordate, quando arriverà in Italia, tenetevi leggeri a partire dalla colazione.
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01. The War – Il Pianeta delle Scimmie di Matt Reeves
Con The War – Il Pianeta delle Scimmie, Matt Reeves ha girato uno dei film più sofisticati del XXI secolo, concludendo la storia di uno dei protagonisti meglio scritti di sempre e contemporaneamente stabilendo un nuovo standard qualitativo per i blockbuster del futuro. In un’era di universi cinematografici eretti su ambizioni economiche più che artistiche, qui la visione del regista è chiarissima e il film è un superlativo (e ormai rarissimo) esempio di perfetta amalgama fra produzione cinematografica popolare e tecnica inventiva.