Doctor Strange 19 | Recensione
Pubblicato il 28 Luglio 2017 alle 10:00
Si conclude la serie di Scarlet! Cosa succederà a Wanda Maximoff nell’ultimo capitolo della sua collana? Scopritelo in questa nuova uscita del Doctor Strange, imperdibile per tutti gli estimatori dell’esoterismo made in Marvel!
Come ho avuto modo di scrivere in numerose occasioni, la testata di Stephen Strange, il Mago Supremo della Marvel creato dai leggendari Stan Lee e Steve Ditko, è una delle migliori della Casa delle Idee. Lo si deve, in particolare, alle sceneggiature inventive del bravo Jason Aaron e all’estro grafico dell’ottimo Chris Bachalo. Grazie a questo comic-book e alla pellicola cinematografica a lui dedicata, il Doc ha raggiunto livelli di popolarità impensabili.
Lo dimostra il fatto che la Marvel ha varato un secondo mensile, stavolta incentrato su Stephen e altri personaggi appartenenti al lato mistico/esoterico della casa editrice: Doctor Strange and The Sorcerers Supreme. Panini Comics ha iniziato la pubblicazione anche di questo serial nel quindicinale di Stephen che, sulla base di ciò che affermavo in un’altra recensione, sembra comunque non essere all’altezza della testata principale.
In questo terzo numero del comic-book, Strange e i suoi alleati devono vedersela con una minaccia magica collegata al mitico Merlino, uno degli stregoni più potenti di sempre. Lo sceneggiatore Robbie Thompson, tuttavia, si concentra su Kushala, enigmatica componente della squadra. Il suo nome di battaglia è Demon Rider e forse ha un legame con il demone Zarathos, colui che aveva trasformato Johnny Blaze e Denny Ketch in Ghost Rider. Ma non ci sono, almeno per il momento, certezze al riguardo.
Se all’inizio Doctor Strange and The Sorcerers Supreme mi era parso esile dal punto di vista narrativo, con questo terzo episodio l’impressione si modifica lievemente. Thompson, infatti, delinea una trama godibile che incuriosisce, sempre basata su magie, strane dimensioni, esseri demoniaci dalle pessime intenzioni e, insomma, su tutti quegli elementi tipici di un’avventura di Strange. Ribadisco che non siamo al livello della collana di Aaron e Bachalo ma le cose migliorano e il personaggio di Kushala è, in effetti, interessante e fascinoso.
I disegni di Javier Rodriguez, contorti e grezzi, sono appropriati per le situazioni immaginate da Thompson e a tratti il penciler pare volersi avvicinare, a modo suo, allo stile di Ditko. Nel complesso, si rivela efficace, benché non entusiasmante. Questo albo di Strange, inoltre, si segnala per la conclusione di Scarlet Witch, comic-book dedicato alla bella Wanda Maximoff, nota ai fan dei Vendicatori e degli X-Men. La testata, scritta dal britannico James Robinson, è stata forse una delle più sperimentali della Marvel.
Purtroppo, come spesso avviene, gli esperimenti non sempre sono graditi al pubblico mainstream e la collana si ferma quindi al n. 15. Probabilmente, il fatto di essere stata sempre disegnata da un penciler differente non ha aiutato ma le trame di Robinson sono state coinvolgenti. Anche in questo ultimo capitolo lo scrittore narra una storia inusuale, caratterizzata da toni cupi, quasi Vertigo nell’impostazione. Scarlet deve esorcizzare un ragazzino posseduto da un demone. Sembrerebbe una tipica vicenda horror ma le cose non sono quello che sembrano.
Wanda, infatti, scoprirà una verità impensabile, non tanto sul demone che insidia il giovane, quanto sul padre della vittima. Robinson scrive testi intensi e raffinati e lo script è valorizzato dai disegni oscuri e crepuscolari dell’abile Vanesa Del Rey. Alla fine, tutto si risolverà ma le vicissitudini di Scarlet rimangono in sospeso. Cosa farà la seducente strega dopo essersi separata da Agatha Harkness, ritornata in vita, e soprattutto dopo aver scoperto l’identità della sua vera madre? Tornerà dai Vendicatori? O continuerà ad agire da sola?
Auguriamoci che la Marvel conceda una seconda chance a un personaggio non privo di potenzialità come Scarlet. Per il momento, lo ripeto, la sua serie si ferma qui e bisogna lodare Panini Comics per avere avuto il coraggio di pubblicare un’opera anti-convenzionale come questa. Nel complesso, l’albo italiano del Dr. Strange si conferma coma una delle proposte editoriali più valide degli ultimi tempi. Da provare.