Twin Peaks 3×11: “The Return”, parte undici | Recensione
Pubblicato il 26 Luglio 2017 alle 20:00
“C’è il fuoco dove state andando.”
Non è un caso che come immagine in evidenza per la recensione dell’undicesimo episodio del revival di Twin Peaks qui a MangaForever abbiamo optato per un primo piano della bellissima Amanda Seyfried. La sua Rebecca “Becky” Burnett infatti avrà un ruolo sostanziale in Parte Undici, dopo le fugaci apparizioni in alcune delle scorse puntate.
In questo esorbitante, disturbante, fascinoso e orrorifico episodio infatti, in uno dei pochissimi momenti di pausa fra uno shock e l’altro, scopriamo che Becky è la figlia che Shelly ha avuto con Bobby. I suoi problemi con il marito fedifrago Steven sfociano in un attacco isterico che porta la ragazza a sparare cinque colpi di pistola contro l’appartamento dell’amante di lui (bellissima la ripresa “vorticosa” nel corridoio che Lynch sfrutta per far immedesimare il pubblico in quel senso di destabilizzazione psicologica in cui versa la ragazza), e sarà proprio suo padre Bobby, agente di polizia, ad evitarle il carcere.
La cosa più interessante di Twin Peaks (tra le tante) è forse la sottile differenza che c’è fra Male celato e Male palese. La serie originale si basava proprio su questo: Twin Peaks era una città ridente e florida, all’apparenza, che però nascondeva orrori impensabili che, presto o tardi, venivano in superficie.
Il Male era celato, ma pian piano si palesava.
Nel nuovo Twin Peaks, Lynch sta facendo la stessa cosa, ma in maniera ancora più brutale. Una partita a baseball per tre bambini diventa una scena da film dell’orrore quando una donna pestata a sangue e in fin di vita spunta fuori dai cespugli, strisciando fra le erbacce chiedendo aiuto; una serata alla tavola calda del quartiere rischia di trasformarsi in tragedia per una leggerezza umana; una donna che suona il clacson potrebbe avere più che semplice fretta.
Violenza e orrore si stanno diffondendo da Twin Peaks ai vari altri luoghi d’interesse della serie come una malattia, come un virus. Sembrano quasi non appartenere a questo mondo, forse espulsi da un’altra dimensione attraverso qualche strano cunicolo spazio-temporale e vomitati sulla Terra per errore.
Del resto, i cunicoli spazio-temporali esistono nel mondo di Twin Peaks, così come esistono dimensioni differenti da quella abitata dai personaggi della serie. Cole, Tammy, Albert, Mackley e Diane sono stati testimoni della loro esistenza, indagando sul luogo in cui il maggiore Briggs è stato visto per l’ultima volta. Un luogo dove l’orrore e la violenza si celano evidentemente in piena luce.
Ma l’orrore sta iniziando ad essere stanco di continuare a celarsi. Sta scalpitando per uscire fuori a giocare.