Superman n. 1 – Review DC Comics

Pubblicato il 23 Ottobre 2011 alle 13:00

“Guardate in cielo…” Il suo nome è leggenda. E’ il capostipite di tutti i supereroi. Mentre Grant Morrison riscrive i primi passi dell’Uomo d’Acciaio su Action Comics, la testata intitolata a Superman ci mostra le sue imprese nel presente della nuova continuity.

Superman n. 1

Autori: George Pérez (Testi, bozze e copertina); Jésus Merino (disegni e chine); Brian Buccellato (colori e copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 28 settembre 2011 (USA)

Di tutti i numeri 1 delle nuove serie DC, Superman denota maggiormente il sapore di reboot. Assistiamo infatti ad una ristrutturazione vera e propria, quella del Daily Planet. Il quotidiano più importante di Metropolis viene rilevato da un network televisivo e ritrasformato in un organo di informazione multimediale mentre la sede originale viene demolita davanti agli occhi affranti di Superman.

La dubbia reputazione del nuovo proprietario, Morgan Edge, crea dei dissapori etici tra Clark, che resta a scrivere per la carta stampata agli ordini di Perry White, e Lois, nominata vice presidente dell’emittente. Nella continuity pre-reboot, Edge, qui di etnia differente, era il capo del cartello criminale Intergang foraggiato di armi aliene dal pianeta Apokolips.

George Pérez ha firmato pagine fondamentali del DC Universe. Basti pensare che ha disegnato l’epocale maxi-saga Crisi sulle Terre Infinite. Qui si occupa dei testi e delle bozze delle tavole ma i quasi sessant’anni d’età iniziano a farsi sentire per l’autore portoricano che realizza una sceneggiatura macchinosa e priva di idee.

Superman si trova ad affrontare una pericolosa creatura di fuoco che minaccia di causare grossi danni a Metropolis. Concettualmente è un avversario azzeccato la cui intangibilità mette a dura prova le capacità straordinarie ma pur sempre “materiali” dell’Uomo d’Acciaio. Si tratta però di un nemico occasionale che richiama certe storielle autoconclusive e interlocutorie inserite tra una saga e l’altra alla fine degli anni ’90. Non il villain che ci si sarebbe aspettati per una pietra miliare come il primo numero della nuova serie.

Come se non bastasse, la lettura è lentissima. Pérez appesantisce le tavole costipando in una sola pagina anche tredici vignette, per di più soffocate dai balloons ricchi di testo. Inoltre l’azione di Superman è commentata passo per passo nelle didascalie che riportano la cronaca dello scontro scritta da Clark per il Planet. Un espediente narrativo inutile e irritante che rende ancor più prolissa la storia e richiama addirittura i fumetti d’avventura un po’ ingenui degli anni ’30 in cui le didascalie raccontavano l’azione già evidente al lettore.

L’unica parte che funziona davvero bene sono le ultime due tavole nelle quali emerge tutta l’alienazione e la solitudine di Clark di fronte a Lois e al suo compagno Jonathan. Davvero doloroso, quasi masochista il modo in cui il protagonista ascolta col superudito il loro dialogo nell’intimità.

Niente da dire sui disegni di Merino che realizza disegni plastici ed efficaci caratterizzando con cura i personaggi attraverso primi piani ben cesellati. Di grande impatto anche l’illuminazione di Buccellato. Peccato che l’impalcatura asfissiante di Pérez costringa l’operato dei due artisti in vignette a volte troppo piccole. Unica eccezione, la splash-page del titolo in cui compare Superman in tutto il suo splendore con la nuova tenuta-armatura che sembra andare a braccetto con il costume di Henry Cavill nella prossima trasposizione cinematografica sull’Uomo d’Acciaio diretta da Zack Snyder.

E’ un primo numero con molti difetti e pochi pregi che non ricostruisce affatto la mitologia del personaggio ma ci presenta una storiella fin troppo convenzionale. Le dinamiche che riguardano il Planet non sono una novità se ricordiamo che nella precedente continuity, a metà degli anni 2000, venne acquistato da Lex Luthor. A partire dal n. 7, la testata avrà un nuovo team creativo composto da Keith Giffen e Dan Jurgens. Chissà che loro non riescano a darle la linfa di cui ha bisogno. Per ora, altro che accattivare nuovi lettori. Si stava meglio quando si stava peggio.

Voto: 4,5

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