Spider-Man La Saga del Clone e Altre Storie n. 1: Recensione

Pubblicato il 15 Novembre 2011 alle 10:51

Arriva la ristampa di alcune delle migliori sequenze anni settanta dello stupefacente Uomo Ragno e si inizia con la controversa e memorabile saga del clone, ideata da Gerry Conway e disegnata da Ross Andru!

Marvel Saga
Spider-Man – La Saga del Clone e Altre Storie n. 1

Autori: Gerry Conway (testi), Ross Andru (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 6,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2011

Come tutti sanno, negli ultimi anni Planeta De Agostini ha proposto, oltre alle produzioni DC contemporanee, molto materiale d’annata di godibile lettura e di qualità elevata. Forse stimolata da ciò, Panini Comics ha, dal canto suo, ampliato il numero di pubblicazioni Marvel di tipo ‘vintage’: per esempio, Marvel Collection, i Marvel Masterworks o la linea Marvel Gold. Sono operazioni da valutare positivamente, considerando che, nei decenni passati, la Casa delle Idee ha realizzato opere che non hanno nulla da invidiare a quelle odierne.

Nell’ambito della collana Marvel Saga, dedicata all’Uomo Ragno, Panini Comics inizia a presentare episodi del mensile Amazing Spider-Man che, con il senno di poi, hanno rappresentato un momento importante della lunga e complessa vita editoriale dell’Arrampicamuri, ancora oggi ricercati dai collezionisti. Tali storie furono scritte da Gerry Conway, sceneggiatore che, nei gloriosi seventies, divenne uno degli autori di punta della Casa delle Idee.

Bisogna considerare che negli anni sessanta quello dell’Uomo Ragno era uno dei mensili più venduti e apprezzati della Marvel, grazie alle trame e ai testi incisivi di Stan Lee che, coadiuvato da Steve Ditko prima e da John Romita Sr. poi, incantò i fans con un azzeccato mix di supereroismo, soap opera e impegno sociale. Quando, però, il Sorridente abbandonò la macchina da scrivere per assumere mansioni dirigenziali, Amazing Spider-Man fu affidato all’esperto Roy Thomas che, pur ideando episodi interessanti, si concentrò più sugli aspetti fantastici della vita dell’Arrampicamuri, a scapito delle sue vicissitudini private e quotidiane che erano, del resto, uno dei motivi essenziali del successo dell’Uomo Ragno.

Ma poi giunse l’allora giovanissimo Gerry Conway che ben presto sconvolse i lettori con un evento impensabile: l’amatissima Gwen Stacy, grande amore di Peter Parker, veniva uccisa dal perfido Goblin (che, per giunta, moriva a sua volta). Il luttuoso avvenimento modificò radicalmente la vita di Peter e diede l’opportunità a Conway di fare avvicinare il signor Parker alla bella Mary Jane, personaggio da lui particolarmente apprezzato, cambiando quindi lo status sentimentale dell’eroe.

Tuttavia, i Ragno fan, già sconvolti da simili sviluppi, non ebbero il tempo di riprendere fiato, poiché Conway inserì l’Uomo Ragno in situazioni sempre più intricate e avvincenti, collegate a un inquietante villian di sua invenzione: lo Sciacallo. Le cose, inoltre, si fecero contorte quando Peter, ormai fidanzato con Mary Jane, scopriva che Gwen era viva! Ma sarà realmente così? Il colpo di scena fu l’inizio di quella che è tuttora convenzionalmente definita ‘saga del clone’ e che, con il senno di poi, si rivelò importante, al punto da essere ripresa nei primi anni novanta da Howard Mackie.

Questi episodi sono ora inclusi nel primo numero de La Saga del Clone e Altre Storie e coloro che non hanno avuto modo di leggerli avranno a che fare con un prodotto ingenuo, se paragonato alle storie più sofisticate di oggi, ma appassionante, sia per i testi e i dialoghi espressivi e ironici di Conway, sia per le caratterizzazioni dei personaggi: lo Sciacallo è intimidente e lo stesso dicasi per altri villain del periodo come il perfido Tarantula o il freddo e spietato Punitore; ma gli stessi Peter, Mary Jane, la zia May sono sfaccettati e tridimensionali e approfonditi rispetto a quelli della classica gestione Lee, benché Conway non stravolga nulla e, anzi, rispetti le impostazioni originarie del Sorridente.

La parte grafica è appannaggio di Ross Andru, nome storico dei fumetti USA, ricordato proprio per questa run dell’Uomo Ragno e pure per una versione all’epoca innovativa di Wonder Woman senza poteri in versione detective e per i bizzarri e curiosi Metal Men. In un primo momento, i lettori reagirono male all’arrivo di Andru sulle pagine del comic-book poiché il suo disegno, una rielaborazione degli stilemi ditkiani con influssi eisneriani, strideva con la fluidità del tratto romitiano. Nel corso del tempo, però, molti si sono accorti di quanto fosse originale la sua interpretazione visiva di Spidey e degli altri personaggi e di come le loro smorfie, a volte grottesche, come nei casi del Professor Warren e di Harry Osborn, contribuissero a connotarne le psicologie. Insomma, se volete farvi coinvolgere da atmosfere seventies, questa è la collana che fa per voi.

Voto: 8

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