300 di Zack Snyder e Frank Miller

Pubblicato il 15 Aprile 2015 alle 09:23

300 è la rilettura operata dal genio visionario di Frank Miller sulla Battaglia delle Termopili che si svolse nel 480 a.C., quando un’alleanza di città stato greche comandate da Re Leonida respinse in netta inferiorità numerica il tentativo di invasione dello sterminato esercito persiano agli ordini di Serse.

Nella graphic novel, Miller non tiene conto della verità storica. Si tratta invece di un’evocazione epica, raccontata in chiave fantasy-dark, attraverso il linguaggio pulp caro all’autore con dosi di brutale violenza e splatter. É un capolavoro grafico senza eguali, congegnato estremizzando ed esaltando la concezione visiva di ogni elemento in tavole e vignette ultraspettacolari e suggestive, immortalate dagli acquerelli raffinati ed eleganti di Lynn Varley, ex-moglie dell’autore.

La graphic novel mette in risalto l’etica e la cultura guerriera degli spartani. I più deboli venivano scartati ed uccisi alla nascita. Quelli ritenuti idonei venivano cresciuti secondo le regole dell’agoghé, una rigorosa educazione che prevedeva la separazione dalla famiglia, un severo addestramento militare, l’apprendimento delle tecniche di caccia e, soprattutto, la lealtà verso la patria e i propri compagni. Un codice d’onore per cui valeva la pena morire. Le falangi spartane combattevano come una singola unità. Ogni soldato proteggeva l’uomo al suo fianco. In questo modo, ciascuno doveva mettere la propria vita nelle mani dei compagni. La coesistenza era dunque fondamentale. Un’organizzazione militare perfetta.

Frank Miller giustifica la visione surreale e fantastica del mondo di 300 attraverso la prospettiva soggettiva del soldato Delios che racconta la storia ai suoi compagni. Ogni buon narratore deve saper camuffare la verità per non rovinare il racconto e renderlo appetibile. Così, ecco che gli spartani sembrano degli invincibili supereroi e i persiani degli esseri crudeli e senz’anima. Un pretesto narrativo che non maschera certo le idee estremiste dell’autore nei riguardi della cultura mediorientale, ribadite in modo ancor più esplicito nel recente Holy terror, ma è sufficiente perlomeno a legittimare la concezione estetica di 300.

Il produttore cinematografico Gianni Nunnari rimase impressionato dall’opera di Miller e acquistò i diritti per trarne una trasposizione cinematografica. Mark Canton si unì come co-produttore mentre Michael B. Gordon scrisse la sceneggiatura. Nel giugno del 2004, venne scelto come regista Zack Snyder, che aveva appena esordito con L’alba dei morti viventi, notevole remake di Zombi di Romero, incassando 100 milioni di dollari in tutto il mondo. Snyder non voleva realizzare una semplice trasposizione ma intendeva portare in vita il fumetto vignetta per vignetta come Rodriguez aveva fatto con Sin City, altra opera di Miller. Il regista decise quindi di assumere lo sceneggiatore Kurt Johnstad per riscrivere la sceneggiatura e ritenne fondamentale avere Miller come consulente e produttore esecutivo. Il film è entrato in produzione nel settembre 2005 con un budget di appena 60 milioni di dollari.

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Gerard Butler venne scelto per interpretare Re Leonida, incarnazione vivente dello spirito e della cultura spartana. Quando una delegazione persiana giunge al cospetto del Re per annunciare la prossima invasione dell’inarrestabile armata di Serse, Leonida rifiuta la sottomissione e decide di scendere in battaglia. Gli Efori, magistrati e sacerdoti, raffigurati come lebbrosi, perversi e corrotti dai persiani, impediscono al Re di ingaggiare il nemico in guerra. Leonida sceglie così di prendere con sé i 300 spartani più valorosi e leali e parte ad affrontare Serse raggirando l’ordine che gli è stato imposto. Per il ruolo, Butler si sottopose ad allenamenti durissimi ed intensi e diede al personaggio un pizzico di follia e di brama di sangue nelle scene di battaglia.

Tra i 300 spiccano Vincent Regan nel ruolo del Capitano Artemis, che deve assistere all’uccisione del giovane figlio in battaglia; David Wenham, Faramir ne Il Signore degli Anelli, è il narratore Delios; Michael Fassbender, giunto di recente alla ribalta tra l’altro nel ruolo di Magneto in X-Men: First Class, è il fido e valente Stelios. Damon Caro, coordinatore degli stunt e coreografo delle battaglie inventò uno stile di combattimento amalgamando molte tecniche diverse, in particolar modo del sud-est asiatico. Non c’era differenza di allenamento tra attori e stunt che divennero davvero un’unità coesa e impenetrabile.

a bellissima Lena Headey interpretò la Regina Gorgo. Nella graphic novel il personaggio è appena accennato ma Snyder voleva dare più risalto alla figura femminile. Per questo motivo, coadiuvato da Miller, aggiunse una linea narrativa secondaria nella quale Gorgo tenta di convincere il consiglio di Sparta ad inviare rinforzi per Leonida. Per riuscirci è però costretta a cedere il suo corpo al corrotto consigliere Terone, interpretato da Dominic West e assente nel fumetto.

Il brasiliano Rodrigo Santoro prestò il volto a Serse, sovrano egomaniaco e megalomane, convinto di essere una leggenda vivente, una cratura divina. Tutto ciò che lo circonda è esagerato ed opulento. Santoro lo interpretò come un bambino viziato, arrogante ed instabile. Serse non considera Leonida un suo pari ma solo un essere interessante che si ostina a non sottomettersi a lui. La differenza tra i due è semplice. Mentre Leonida è disposto a morire per i suoi uomini, Serse chiede ai sudditi di morire per lui. Nel fumetto appare alto almeno quattro metri ma per il film sarebbe risultato esagerato. Con l’uso della CGI e qualche accorgimento più artigianale l’attore sembrò alto due metri e mezzo.

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Efialte, che secondo la storia tradì Leonida indicando a Serse come aggirare l’esercito nemico, nel fumetto viene raffigurato come un gobbo deforme, gettato da neonato in una rupe com’era consuetudine per i bambini che venivano scartati. Sopravvissuto, Efialte vorrebbe prestare servizio agli ordini di Leonida ma il re non può inserirlo nella falange a causa della sua deformità. Il rancore spingerà il reietto spartano a giurare fedeltà a Serse. Per trasformarsi nel personaggio, l’attore Andrew Tiernan venne coperto di protesi create dalla Creature Effects di Mark Rappaport.

Michael Wilkinson realizzò più di seicento costumi e si attenne alla concezione grafica del fumetto, usando colori caldi per gli spartani e tonalità fredde per i persiani. Ci vollero due mesi per creare centinaia di scudi, lance e spade, molte delle quali vennero riciclate dalle produzioni di Troy e Alexander. Gli elmi dei 300 dovevano essere ruvidi e grezzi ed ogni pezzo venne riprodotto in versione sempre più deteriorata da utilizzare con il progredire della battaglia. Vennero fabbricati anche gli audioanimatroni del lupo che attacca Leonida da bambino durante l’agoghé e di tredici cavalli.

Altre protesi ed estensioni vennero usate per la caratterizzazione estetica dei persiani, molto più estremizzata rispetto al fumetto. In molti casi hanno un aspetto demoniaco e grottesco con esseri mostruosi al loro servizio. Tra le schiere inviate da Serse contro i 300 ci sono gli Immortali, guardia scelta del sovrano, mascherati e vestiti di nero. Rispetto al fumetto, Snyder volle dare un avversario ben preciso a Leonida ed inserì nella scena un mostro gigante a cui venne dato il fisico di un pugile vecchio stile.

Le riprese iniziarono nel gennaio 2006 negli Icestrom Studios di Montreal. Il film fu girato interamente in digitale con l’uso del greenscreen e del bluescreen. Il supervisore degli effetti speciali Chris Watts e lo scenografo Jim Bissel insieme ai grafici dei Meteor Studios e degli Hybride Technologies di Montreal crearono più di 1.500 effetti visivi. Gli sfondi vennero creati virtualmente e i personaggi inseriti in fase di montaggio com’era accaduto per Sin City. Venne inoltre creato un sistema chiamato Crush per manipolare i colori ed incrementare il contrasto di luci e ombre. Per immortalare gli istanti più cruenti della battaglia come vignette di un fumetto si ricorse a rallenty e zoomate improvvisi. Diversi programmi di CGI vennero utilizzati per creare gli spruzzi di sangue.

Tyler Bates compose una colonna sonora epica e incalzate, con effetti elettronici e percussioni per le battaglie e un coro suggestivo su cui spicca la voce esotica dell’iraniana Azam Alì per i momenti più evocativi. Vennero a crearsi però delle controversie. Alcuni brani della colonna sonora risultarono pressoché identici ai temi scritti dal premio Oscar Elliot Goldenthal per Titus. La Warner Bros. riuscì a risolvere la questione in modo amichevole e diplomatico affermando che alcune musiche di 300 erano tratte “senza conoscenza o intervento” dal lavoro di Goldenthal.

300 uscì nelle sale il 9 dicembre del 2006 incassando 450 milioni di dollari in tutto il mondo. Venne accolto favorevolmente dal pubblico ma divise la critica. Molti non capirono lo spirito della rievocazione di Miller e contestarono sia le inesattezze storiche che la rappresentazione del mondo mediorientale. Il film è in realtà un’opera stilisticamente straordinaria e spettacolare che ricalca con fedeltà certosina lo spirito personalissimo e l’estetica esasperata della graphic novel originale proprio come accaduto per Sin City. Bob Schreck, editore della DC, ha dichiarato: “I fumetti sono stimolanti perché il lettore aggiunge mentalmente ciò che manca tra una vignetta e l’altra, nello spazio bianco. Ed è esattamente ciò che Zack Snyder ha fatto con 300. Ha collegato le vignette mostrando ciò che mancava.”

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