I, vampire n. 1 – Review DC Comics
Pubblicato il 21 Ottobre 2011 alle 13:00
La Twilight-mania sembra aver contagiato anche la DC Comics. Direttamente dagli anni ’80 tornano Bennett e Mary, vampiri innamorati creati da J.M. DeMatteis e Tom Sutton per l’antologia House of Mistery.
I, vampire n. 1
Autori: Joshua Hale Fialkov (Testi); Andrea Sorrentino (disegni); Marcelo Maiolo (colori).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 28 settembre 2011 (USA)
Ci si poteva davvero aspettare il peggio da una serie che sembra nata per seguire le orme della pessima saga letteraria di Stephenie Meyer con altrettanto stucchevoli trasposizioni cinematografiche annesse. Invece, Fialkov ha saputo mantenere un equilibrio tra la love-story dei due protagonisti e la componente horror della storia.
Andrew Bennett è un giovane vampiro che ha deciso di non rinnegare la sua umanità e di affrontare gli altri succhiasangue per proteggere i viventi, un po’ come Blade o Morbius della Marvel. Mary ritiene invece che la sua condizione di vampira sia un dono e intende la guerra agli umani come una rivoluzione, una liberazione dall’oppressione subita per secoli.
Il problema è che Bennett e Mary si amano con le ovvie complicazioni emotive e i conseguenti conflitti morali. Il dialogo tra i due che fa da filo conduttore alla storia è sì venato di romanticismo ma non scade mai nei patetisimi sdolcinati che spesso caratterizzano queste storie. E’ più uno scontro di filosofie con qualche momento di malizia.
I fatti si svolgono nel presente della continuity DC. Si fa infatti riferimento ai supereroi in attività e l’autore ha già annunciato che avranno un peso rilevante all’interno della serie, anche se, nel microcosmo horror-gotico che si è venuto qui a creare potrebbero costituire un elemento fuori contesto.
Come detto non viene trascurata la parte horror con scene che richiamano graphic novels come 30 days of night o film come Daybreakers. Il vero pezzo forte dell’albo sono i disegni eleganti e raffinati del nostro Andrea Sorrentino, tra lo stile di Mignola e quello di Jae Lee, valorizzati dai colori di Maiolo che conferisce alle sequenze horror un’atmosfera verde malsana e rarefatta e un tono più soffuso e piacevole alle scene romantiche.
E’ una serie che denota gli stilemi di un prodotto Vertigo. Rispetto a quello che ci si poteva aspettare si può tirare un sospiro di sollievo e fare un plauso al team creativo per la concezione artistica. Certo, vampiri buoni contro vampiri cattivi non è un’idea nuovissima e c’è sempre il rischio che la love-story prenda troppo piede. Ma per ora si può essere più che ottimisti.