Emmy 2017: gli snobbati e le sorprese

Pubblicato il 15 Luglio 2017 alle 17:00

Un’analisi delle nomination agli Emmy 2017 annunciate ieri. Qui trovate la lista completa.

Come vuole la tradizione, l’annuncio delle nomination dei premi Emmy di quest’anno porta con se sorprese e polemiche. Tra snobbature clamorose e riconoscimenti quasi regalati, le riviste di settore e il web in generale si è sbizzarrito in queste ore, in un senso o nell’altro.

Partiamo dicendo che nessuno si sarebbe potuto aspettare l’ennesima esclusione di The Leftovers, snobbata praticamente in tutte le categorie anche con la terza ed ultima stagione. I dati di ascolto non esattamente esaltanti hanno evidentemente penalizzato la serie, che nonostante sia forse la più sofisticata del XXI secolo ha ricevuto una sola candidatura, quella come miglior attrice guest-star ad Ann Dowd (per il suo ruolo di Patti Levin nel bizzarro e disturbante episodio The Most Powerful Man In The World And His Identical Twin Brother).

L’ottima attrice ha ricevuto un’altra nomination nella stessa categoria per il suo ruolo in The Handmaid’s Tale, ma l’Academy anche quest’anno ha beatamente ignorato il lavoro di Damon Lindelof, di Justin Thereox, di Carrie Coon (nominata per Fargo), di Christopher Eccleston e compagnia.

Stranamente, la terza stagione della serie è stata osannata dalla critica (ha totalizzato un 98/100, e noi di MangaForever abbiamo assegnato sette 10 e un 9 e mezzo agli otto episodio che la compongono): evidentemente i dati di ascolto giocano un ruolo fondamentale nelle votazioni. L’unica altra spiegazione possibile è che tutte le nomination assegnate a The Leftovers siano improvvisamente dipartite.

Passiamo poi a un’altra grande snobbatura: quella riservata a Michael McKean, alias Chuck McGill in Better Call Saul. La serie ha ricevuto ben nove nomination, ma lo splendido lavoro di McKean pare non abbia raggiunto i tipi dell’Academy, che hanno assegnato la nomination come miglior attore non protagonista a Jonathan Banks.

Grande assente anche Legion, capolavoro surrealista di Noah Hawley, completamente ignotato (di contro Fargo, l’altra serie di Hawley, ha totalizzato 6 nomination).

Di contro, fra le sorprese spiccano i riconoscimenti alla serie tv di genere: Westworld ha incassato più nomination di qualsiasi altro show quest’anno, ben 22, e Stranger Things  lo ha seguito a ruota con 18.

Una delle più grandi sorprese riguarda proprio lo show anni ’80 di Netflix, visto che una delle nomination è stata assegnata a Shannon Purser. Chi è Shannon Purser, vi starete chiedendo. Shannon Purser è Barb, uno dei personaggi meno importati dello show, divenuta però un fenomeno di internet grazie ai tanti meme che negli scorsi mesi hanno preso a circolare su di lei. Un altro indizio che punta verso la soluzione popolarità = nomination.

Anche The Americans, giunto alla sua stagione conclusiva, è stato sorprendentemente tagliato fuori della corsa a Serie Drammatica dell’Anno, dopo la nomination ottenuta nella scorsa edizione. Stesso discorso, ma sponda Comedy, per Trasparent, eclissato da Modern Family. Si, quel Modern Family che va avanti da otto stagioni e che per questo deve aver conquistato un posto speciale nel cuore dell’Academy.

Giuste tutte le nomination conquistate da Atlanta ma inspiegabili quelle ad House of Cards. O meglio, inspiegabili magari no, perché la serie di Netflix è ancora solida, ma sicuramente c’è di meglio là fuori: il fatto che il Frank Underwood di Kevin Spacey sia diventato una sorta di immagine riflessa di Donald Trump ha giovato non poco alla quinta stagione del thriller politico.

Un’altra nomination inspiegabile è quella assegnata a Black Mirror per l’episodio San Jupitero. Nessuno nega che si tratti del miglior episodio della serie (l’ho definito così nella recensione, a suo tempo) ma praticamente nessuno ha capito come mai lo show sia stato inserito nella categoria Film per la televisione invece che in quella delle Mini-Serie.

L’assenza de Il Trono di Spade quest’anno sembra aver mandato in confusioni più di qualche votante.

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