Love – La tigre di Frédréric Brremmaud e Federico Bertolucci: Recensione
Pubblicato il 23 Novembre 2011 alle 11:16
Edizioni BD propone in Italia “Love – La tigre”, primo volume di una serie dedicata alla celebrazione della natura e del regno animale.
Autore: Frédréric Brremmaud (sceneggiatura), Federico Bertolucci (disegni)
Editore: Edizioni BD
Provenienza: Francia, 2010
Formato: 20×28, 80 pag., col.
Prezzo: € 12,00
Nel regno animale, le bestie non si amano, ma non si odiano nemmeno. L’amore e l’odio formano un tutt’uno. Un tutt’uno universale, un insieme supremo che si potrebbe definire Divino o perfino Amore. L’Amore che l’uomo non raggiungerà mai.
Edizioni BD propone in Italia “Love – La tigre”, primo volume di una serie dedicata alla celebrazione della natura e del regno animale, e che reca la firma di Frédéric Brremmaud alla sceneggiatura, eseguita con abile maestria da Federico Bertolucci, rinnovando quindi ancora una volta la collaborazione che ha dato vita, tra gli altri, anche a “Riccardo cuor di Leone” (Planeta De Agostini).
Una squadra già collaudata, pertanto, che rende possibile portare a termine con successo l’arduo compito di realizzare una storia muta, che lascia che a portare il suo messaggio finale siano i soli disegni e il fascino intrinseco – a volte crudele – della natura, assoluta protagonista.
La formazione disneyana di Bertolucci è chiaramente percepibile nel suo modo di rappresentare senza alcuna pedanteria questo intenso episodio dedicato alla tigre, in cui alla maestosità dell’animale fa da contraltare la difficile lotta per la sopravvivenza, che pone tutti gli esseri viventi sullo stesso piano, uomo compreso. Ecco quindi che i disegni realistici, frutto di quell’attenta osservazione di cui la Walt Disney ha da sempre fatto un vanto nelle sue produzioni, si arricchiscono della capacità espressiva propria piuttosto di figure antropomorfe, senza che tuttavia il realismo delle figure ne risenta.
Bertolucci ha fatto quindi propria la lezione di un grande classico come “Il libro della giungla”, reinterpretandola però in una chiave ben più vicina alla realtà, ma che riesce a trasmettere senza sprecare una sola battuta od onomatopea, la vitalità specifica delle creature animali che popolano questo volume, collegate in un unico disegno collettivo, come ben pensato da Brremmaud.
Le tavole scorrono senza la minima difficoltà, e raccontano con semplicità e linearità una storia d’avventura che non ha nulla di meno di racconti d’azione incentrati sull’essere umano.
In conclusione, leggendo “Love – La tigre”, c’è solo da lasciarsi trasportare in questo viaggio delicato, dalle tinte tenui e sfumate, che fanno delle vignette scontornate tasselli di un quadro che è un vero e proprio inno alla natura.