Cuore di Terra di Walter Venturi e Lorenzo Bartoli:Recensione

Pubblicato il 22 Novembre 2011 alle 12:59

Edizioni BD propone ai suoi lettori “Cuore di Terra”, una storia dai toni fantasy e soprannaturali che ha il sapore di certe avventure western.

Cuore di Terra

Autore: Lorenzo Bartoli (testi), Walter Venturi (disegni e sceneggiatura)
Editore: Edizioni BD
Provenienza: Italia, 2003
Formato: 17×24, 80 pag., col.
Prezzo: € 10,00
Data di pubblicazione: 2011

Il giovane Zayed è il nipote dello sciamano Azui, guida spirituale del villaggio di Lai-Pen. Considerato dai suoi compagni una specie di mostro per via delle sue capacità fuori dal comune, Zayed viene presto iniziato dal nonno alle pratiche sciamaniche, per apprendere ad ampliare il proprio sguardo e trovare così la consapevolezza del suo ruolo in armonia con la natura.

Edizioni BD propone ai suoi lettori “Cuore di Terra”, una storia dai toni fantasy e soprannaturali che ha il sapore di certe avventure western. Inizialmente concepita come un’opera muta da Walter Venturi, il successivo intervento di Lorenzo Bartoli la ha arricchita dei testi, invertendo quello che è il tradizionale percorso di realizzazione di un fumetto. Una scelta senza dubbio coraggiosa e azzardata, ma che risulta ben riuscita nel complesso.

Qualche pecca tuttavia trapela dalla frettolosità della narrazione, che in più punti manca di respiro, finendo per non dare il giusto peso a tutti gli elementi in scena, rischiando inoltre di non riuscire sempre ad amalgamarli al meglio.

Il fatto che sia stato lo stesso Venturi ad elaborare questo progetto in modo autonomo rispetto a Bartoli, conferisce pieno vigore al disegno, di stampo umoristico, che sembra guardare a un certo modo di rappresentare proprio dei maestri Goscinny e Uderzo, ma che qui non teme di farsi cupo e più intimistico, adottando il punto di vista del protagonista.

Per quanto riguarda la caratterizzazione, invece, i personaggi risultano piuttosto stereotipati, tanto dal punto di vista della personalità, quanto da quello che riguarda il design, per un’idea di fondo che rimane classica e non particolarmente innovativa.

Le tavole sono strutturate in modo tutto sommato regolare, ma la disposizione delle vignette si mantiene dinamica e agevole nel complesso, grazie anche all’espediente di non tirare perfettamente i contorni. All’interno delle singole scene, invece, il disegno risulta a volte eccessivamente statico, soprattutto nelle sequenze d’azione.

Molto interessanti invece le varie pin-up interposte tra i capitoli, che non soffrono della colorazione abbastanza pesante e non sempre efficace delle tavole, e si rivelano nel loro segno agile e dinamico.

Il volume è arricchito da una postfazione di Tito Faraci, da alcuni bozzetti e dalla prima versione del progetto, che mostra l’evoluzione non solo della trama, ma anche del design, che in queste tavole finali guarda apertamente al manga, o perlomeno al surrogato dell’euromanga, con risultati francamente meno convincenti  e coerenti rispetto al prodotto finale.

VOTO: 6,5

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