Castlevania, recensione della prima stagione della serie animata Netflix

Pubblicato il 9 Luglio 2017 alle 20:20

Sarà in grado questa nuova proposta di Netflix di soddisfare i vecchi fan di Castlevania e, al contempo, anche chi non ha familiarità con questa storica saga di videogiochi?

Nonostante gli episodi della serie animata Netflix basata sul franchise di Castlevania siano solo 4, per altro dalla durata piuttosto ridotta e che si attesta intorno ai 23 minuti medi per puntata, non è difficile valutare se e quanto il prodotto sia riuscito poiché sono già visibili le premesse di quella che sarà l’avventura vera e propria: l’esplorazione del castello di Dracula.

In questa recensione, troverete un’analisi non solo dell’opera in sé, ma anche del suo rapporto con la saga di videogiochi da cui è tratta: noterete come la coincidenza fra elementi della trama e perfino del gameplay dei vecchi Castlevania e questa serie animata siano davvero notevoli, per quanto, a volte, alcuni elementi risulteranno rimaneggiati.

Comunque, già in questo trailer di presentazione della serie l’ispirazione alla celebre saga di videogiochi viene resa palese anche per chi non la dovesse conoscere affatto:

Trama

Valacchia, 1455: Lisa è una studiosa di medicina che si reca nel castello del conte Dracula Vlad Ţepeş per poter imparare il segreto della sua immortalità, in modo da aiutare la comunità locale. In cambio, Lisa si ripropone di aiutare il gelido Conte a riconnettersi con l’umanità. Durante il tempo trascorso insieme, i due si innamorano, e Lisa resterà per sempre il vero amore di Vlad.

Purtroppo, però, 20 anni dopo, a Târgoviște, mentre il Conte è via per un viaggio intrapreso dietro consiglio della stessa Lisa, l’innocente donna viene arsa viva sul rogo, con l’ingiusta accusa di stregoneria. Quando il Conte torna a casa e scopre cosa è stato fatto alla sua amata, una furia cieca si impossessa di lui, che lo spinge a inviare alla popolazione della Valacchia un ultimatum: se non lasceranno l’intera regione entro un anno da quel giorno, qualunque essere umano in essa rimasto verrà brutalmente ucciso. Non che l’annuncio stesso sia privo di vittime…

Questo anno servirà a Dracula per radunare le sue truppe e scatenare con esse l’Inferno sulla Terra, ma qualcuno non sembra essere d’accordo: un giovane uomo lo fronteggia, ma sembra avere la peggio.

Quando, un anno dopo la morte di Lisa, Dracula constata che nessuno è andato via, la Valacchia viene catapultata all’Inferno: dal cielo calano una pioggia di fuoco, cadaveri di creature immonde, e l’intera area è battuta dai gargoyle di Dracula.

In una caccia al capro espiatorio delle disgrazie avvenute, la popolazione inizia a pensare che i responsabili siano le famiglie nobili, che non fanno nulla per ovviare a questa situazione e affamano la gente. Fra queste, spicca la famiglia dei Belmont, cacciatori di Demoni scomunicati dalla Chiesa perché ritenuti in realtà in combutta con le creature della notte.

Il protagonista di questa storia è Trevor Belmont che incontra, mentre si trova a Gresit, Sypha Belnades, una dei Parlatori della città, nuovo capro espiatorio per la Chiesa, poiché esperti nell’uso della magia. Sypha vuole scoprire se esiste davvero il “Soldato Addormentato”, un misterioso guerriero che giace addormentato in una catacomba e che potrebbe aiutare l’umanità a sconfiggere una volta per tutte Dracula. Chi avrà la meglio nello scontro fra Chiesa, Parlatori e Orda?

Analisi tecnica

Sarebbe stata auspicabile una cura maggiore sia nei disegni che nelle animazioni: quando i personaggi e le scene sono ritratti in lontananza i dettagli quasi scompaiono, mentre le animazioni a volte risultano un po’ legnose e poco fluide.

In compenso, il lavoro sui volti dei personaggi è comunque apprezzabile, poiché sono tutti diversi fra loro e, per questo, facilmente riconoscibili. Inoltre, l’uso di un chiaroscuro molto accentuato e di una colorazione che predilige il rosso e le sue sfumature contribuisce a creare un’atmosfera cupa e sanguinaria.

I dialoghi potrebbero risultare prolissi, il che non è necessariamente un male, anche se la scelta potrebbe semplicemente dipendere dal fatto che si stesse cercando di fornire agli spettatori, anche a quelli che non conoscono i videogiochi di Castlevania, quante più informazioni possibili sulla storia e sul backgound dei personaggi che la animano.

La colonna sonora è curata e fa da giusto sottofondo a quella che è una storia macabra e crudele, anche, spesso, spietata, come la furia di Dracula.

Parallelismi con i videogiochi di Castlevania

L’influenza dei vecchi titoli del franchise di Castlevania è più che evidente: la trama è in gran parte ispirata a Castlevania III: Dracula’s Curse, mentre il design dei personaggi e le loro mosse sono ispirati anche ad altri titoli della serie, in particolare a Castlevania: Symphony of the Night:

Il castello di Dracula riprende molto da vicino quella che è la sua bizzarra architettura in Castlevania: Symphony of the Night, in cui è visibile in varie occasioni, una delle quali è la schermata di “Game Over” del gioco. Potrete notare come non sia stato ripreso solo l’aspetto del castello, ma anche lo sfondo, con una gigantesca Luna insanguinata, e la preponderanza di una colorazione che verte sui toni del rosso:

L’aspetto di Dracula ricorda molto quello del Conte in Castlevania: Symphony of the Night, anche se il colore dei capelli è diverso. Inoltr, quando Dracula scompare dalla vista lo fa essendo avvolto in una alta colonna di fuoco, similmente a come avviene anche in Castlevania: Symphony of the Night:

 

Lisa compare brevemente sempre in Castlevania: Symphony of the Night. Da notare il fatto che non si conosce il suo cognome da nubile:

Trevor Belmont è il protagonista principale di Castlevania III: Dracula’s Curse, comparendo anche in Castlevania: Course of Darkness, Castlevania: Symphony of the Night (anche se qui si tratta di un suo duplicato) in Castlevania: Judgement. Inoltre, come nei videogiochi la sua arma preferita è una lunga frusta benedetta, anche se non disdegna l’utilizzo di pugnali da lancio, selezionabili, nei videogiochi, come armi secondarie:

Sypha Belnades compare in Castlevania III: Dracula’s Curse e una sua copia è invece presente in Castlevania: Symphony of the Night. È molto abile nell’uso di magie elementali di fuoco e di ghiaccio, nel videogioco come nella serie animata Netflix:

La cripta in cui giace il misterioso Soldato Addormentato è fortemente ispirata alle cripte presenti in videogiochi come Castlevania: Symphony of the Night, come anche il Ciclope a guardia della cripta stessa, responsabile, nella serie come in Castlevania III: Dracula’s Curse, della trasformazione in pietra di Sypha.

Dulcis in fundo, il Soldato Addormentato: per chi conosce Castlevania, sarà già chiaro di chi stiamo parlando: si tratta di uno dei personaggi più conosciuti e amati dai fan, ovvero il figlio di Dracula in persona e della sua amata Lisa, Adrian Fahrenheit Ţepeş. Ma tutti lo conoscono meglio come Alucard. Ovviamente, il fatto che il suo nome sia Dracula scritto al contrario non è un caso, poiché egli si pone come suo opposto, e il suo scopo è quello di fermarne la furia omicida folle e incontrollata.

Il suo aspetto è chiaramente ispirato a quello visibile in Castlevania: Symphony of the Night. Come potete notare, anche la sua lunga spada è riprodotta in maniera molto simile a quella della illustrazione originale per il gioco:

Ultimo dettaglio, la grande bara in cui giace Alucard ricorda molto da vicino che simboleggia i punti di salvataggio del gioco in Castlevania: Symphony of the Night.

In conclusione, la prima serie animata Netflix dedicata a Castlevania è un prodotto valido nonostante animazioni e disegni avrebbero potuto essere più curati, e i fan della serie potranno certamente apprezzarne i tanti riferimenti a quello che è ormai un franchise videoludico storico.

La speranza è che, se la serie dovesse ricevere il consenso che merita, Konami possa tornare a pensare di realizzare finalmente un nuovo capitolo della saga per console di nuova generazione, poiché l’ultimo videogioco, ovvero Castlevania: Lords of Shadow 2, risale ormai al 2014, e si tratta di un reboot della serie, per cui scollegato da quella classica a cui, invece, si ispira la serie animata Netflix.

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