Superior Vol. 1 di Ichtys: Recensione
Pubblicato il 19 Ottobre 2011 alle 11:00
J-POP propone al pubblico italiano “Superior” fantasy targato Square Enix e realizzato da Ichtys, che unisce il tema sentimentale a quello d’avventura.
Superior Vol. 1
Autore: Ichtys
Editore: J-POP
Provenienza: Giappone, 2005
Prezzo: € 4,80
In un mondo devastato dalla folle crudeltà di Satana, che semina ovunque morte e distruzione, l’unica speranza per gli uomini è riposta nell’eroe, colui che è stato incaricato dal re di sconfiggere i demoni.
Quando Satana, nel suo castello, si trova ad essere salvata suo malgrado dall’eroe che non l’ha riconosciuta, si trova di fronte un ragazzo un po’ ingenuo che aspira a far convivere pacificamente demoni e umani, e che non ha pertanto intenzione di uccidere nessuno se non strettamente necessario.
Presentatasi come Sheela, Satana si finge indifesa per divertirsi un po’ con l’eroe ed eliminarlo alla prima occasione. Eppure, il mostro finisce lentamente per innamorarsi di quell’eroe che disprezza tanto Satana, ma che crede fermamente nel diritto di ogni essere vivente, uomo o demone che sia, a vivere liberamente…
J-Pop propone al pubblico italiano “Superior” fantasy targato Square Enix e realizzato da Ichtys. La serie si compone di nove volumi, e conta un sequel dal titolo “Superior Cross”, recentemente conclusosi e raccolto a sua volta in sei tankobon.
Lo stile di Ichtys è in linea con quel gusto per la sperimentazione che è propria di un po’ tutte le pubblicazioni di Square Enix, e dimostra tutto il suo potenziale nelle illustrazioni a colori, estremamente curate in ogni dettaglio, per un modo di disegnare molto più vicino al fumetto per ragazze che non agli shonen, cui “Superior” può essere ben ascritto.
Il segno dell’autrice alla prova con il bianco e nero è molto sottile, a tratti quasi trasparente, non troppo preciso, anche se chiaramente si è di fronte a un’opera di esordio. Il design dei personaggi è ben curato nei dettagli, e le figure si presentano spigolose, per anatomie asciutte ed essenziali.
La retinatura è piuttosto equilibrata e compensa scenografie ridotte, che lasciano molto spazio ai piani, con una regia quindi scorrevole nel complesso, che richiama molto la tradizione shojo, cui si affiancano tavole piuttosto affollate.
Ci sono molte influenze che si possono riconoscere in quest’opera, su tutte spicca certamente quella di Kazuya Minekura, ripresa nel modo di narrare e di costruire le vicende interiori dei personaggi. In particolare, il tema della convivenza tra uomini e demoni, la diversità e la sofferenza personale si traducono spesso in situazioni davvero molto simili a quelle raccontate dalla Minekura. Anche lo stile di disegno si richiama per molti versi a quello dell’autrice di “Saiyuki”.
Il topos classico dell’amore proibito e della redenzione viene eseguito in modo molto piacevole, anche se privo di autentici spunti di originalità, presentando figure e vicende piuttosto stereotipate, ma declinate comunque in modo coerente e anche divertente. Il risultato è una lettura fresca, senza eccessive pretese, che nel suo piccolo funziona bene.
L’edizione proposta da J-Pop punta su volumi da fumetteria di piccolo formato (11×17), con sovraccoperta, per albi di 192 pagine in bianco e nero e tavole a colori su carta lucida. La copertina in brossura presenta un disegno diverso da quello riportato in sovraccoperta, con simpatiche gag. Qualche perplessità sull’impaginazione di alcune tavole, che risultano tagliate. Nel complesso il rapporto qualità-prezzo è ben proporzionato.
“Superior” in definitiva è un fantasy gradevole, che sa alternare momenti più drammatici a situazioni comiche, senza tralasciare l’elemento sentimentale e l’approfondimento dei protagonisti. Consigliato agli amanti del genere.