Le 4 ragioni per cui Alien e Blade Runner potrebbero far parte dello stesso Universo

Pubblicato il 11 Settembre 2017 alle 19:25

In molti sostengono che ci siano prove evidenti che suggeriscono che i film di Ridley Scott Alien e Blade Runner siano ambientati nello stesso Universo. Vi invitiamo, dunque, a imbarcarvi con noi in un viaggio nei meandri di questi due capolavori della cinematografia.

ATTENZIONE: questo articolo contiene alcuni spoiler su Alien: Covenant. Inoltre, alla fine, potrte trovare un video che mostrerà tutte le sene a cui ci riferiremo qui, di cui potrete, comunque, trovare alcune immagini, per poter verificare con i vostri occhi quali e quanti punti di contatto esistono fra i franchise di Alien e di Blade Runner.

Per quanto questa osservazione possa sembrare a prima vista assurda, Alien e Blade Runner potrebbero davvero essere ambientati nello stesso Universo. I due leggendari franchise fantascientifici stanno tonando nei cinema di tutto il mondo in questo 2017, e da tempo si specula sul fatto che possano essere in qualche modo collegati, anche per via del fascino tipico delle intelligenze artificiali, presenti in entrambe le saghe, e di alcune bizzarrie partorite dall’immaginazione di Ridley Scott.

Molti dei fan appartenenti alle community dei relativi singoli film, Alien, uscito nelle sale nel 1079, e Blade Runner, pubblicato per la prima volta nel 1982, condividono questa teoria.

Purtroppo, però, un crossover fra questi due giganti del cinema sembra essere decisamente improbabile, poiché ognuno di questi franchise appartiene a uno studio diverso: 20th Century Fox è il distributore e il produttore di ogni avventura legata agli xenomorfi fin dagli esordi negli anni ’70, mentre Warner Bros. ha acquistato i diritti di Blade Runner nel 2011.

Nonostante questo, sembrano sussistere prove abbastanza evidenti all’interno dei film usciti finora, del materiale pubblicitario ad essi legato e anche in alcune riflessioni dello stesso Ridley Scott, che suggeriscono che a un certo punto, da qualche parte, uno xenomorfo possa essere costretto a sottoporsi a un test di Voight-Kampff.

Unitevi a noi per scoprire come Alien e Blade Runner facciano parte di un Universo crudele e spietato.

4. La stessa tecnologia

Naturalmente, la connessione più gettonata e accreditata fra Alien e Blade Runner  è il modo in cui condividono ciò che è, essenzialmente, la stessa tecnologia: in Alien, quando Ellen Ripley (interpretata da sempre da Sigourney Weaver) si prepara per espellere la sua capsula di salvataggio dalla Nostromo, viene visualizzata una schermata con la scritta “Purge”.

Ebbene, la schermata che compare sul suo monitor è esattamente la stessa che viene mostrata quando Gaff (interpretato da Edward James Olmos) accende i propulsori della sua auto volante della polizia, scena, questa, che viene mostrata all’inizio di Blade Runner.

Inoltre, quando lo stesso Gaff e Rick Dechard (impersonato da Harrison Ford) si godono una gita di piacere a notte fonda nel cielo oscurato dallo smog di Los Angeles, usano un software che sembra assolutamente identico a quello che consente di rilasciare le morse di sbloccaggio impiegate dalla Nostromo all’inizio di Alien, in una scena in cui la nave sgancia il proprio carico per iniziare a seguire il segnale di aiuto la cui fonte è LV-426. Scelta che, purtroppo per l’equipaggio della Nostromo, si rivelerà essere non certo delle più fortunate:

Ora, questo collegamento fra l’auto volante presente in Blade Runner e l’astronave di Alien potrebbe essere avere una spiegazione molto più semplice: Scott ha semplicemente riusato alcuni degli effetti speciali di Alien anche in Blade Runner, film giunto nelle sale cinematografiche solo 3 anni dopo Alien.

Oppure, si potrebbe congetturare che per la Weyland-Yutani la Nostromo sia un tale catorcio perché messo insieme con pezzo di una tecnologia più vecchia e obsoleta: cronologicamente, infatti, i due film sono ambientati a un centinaio di anni di distanza l’uno dall’altro, e il lungometraggio realizzato per secondo è in realtà quello che nella linea temporale della finzione filmica è da collocare per primo.

3. Una soluzione sintetica

Questo è forse il collegamento fra gli universi di Alien e Blade Runner che sembra essere più plausibile, poiché entrambi mostrano il grande fascino che esercitano su Ridley Scott le possibilità delle intelligenze artificiali, nonché il suo scetticismo nei confronti dell’umanità come specie.

Sia i film della saga di Alien che Blade Runner presentano, infatti, una visione del futuro non certo ottimistica, quanto piuttosto distopica; un futuro in cui una grande compagnia come la Weyland-Yutani in Alien e la Tyrell Corporation in Blade Runner, controllino ogni aspetto della vita degli esseri umani.

Lo stesso nome Weyland-Yutani fa pensare a una fusione economica fra un gigante americano e un conglomerato asiatico, il che non è troppo dissimile da quelle compagnie giapponesi senza nome che dominano su un paesaggio urbano desolato e decadente nella Los Angeles del 2019 circa di Blade Runner.

Questa decadenza si manifesta in Blade Runner grazie a un paesaggio urbano in cui sono presenti grattacieli ed edifici sui quali sono presenti delle pubblicità, il tutto immerso in una atmosfera fosca, creata dall’inquinamento presente in città. E una nave spaziale decadente come la Nostromo sembra potersi inserire perfettamente in un contesto del genere, grazie anche al magistrale lavoro di un artista notevolissimo come H.R. Giger.

Tutto questo è possibile perché gli esseri umani in larga parte hanno costruito un mondo di inutilità utilitaristica in entrambi i film.

Si tratta di mondi in cui coloro che hanno un animo davvero profondo e una psicologia complessa dono gli esseri sintetici, costruiti inizialmente con l’intento invece semplicemente di servire l’umanità che li ha creati, il che rende possibile un parallelo fra l’Ash di Ian Holms in Alien, Roy Betty, interpretato magistralmente da Rutger Hauer, e David, androide interpretato in Prometheus e in Alien: Covenant da Michael Fassbender. Ricordiamo che l’ultimo film realizzato, Alien: Covenant, è un prequel di Alien, ma costituisce anche un collegamento fra gli altri due film.

  • Ash

In Alien, l’ufficiale scientifico Ash è instabile, e probabilmente è anche l’essere più astuto e furbo a bordo, nonché qualcuno che nessuno a bordo conosce bene, e che sembra non piacere nemmeno particolarmente a nessuno. Ash è un robot appartenente alla compagnia Weyland-Yutani il cui unico scopo è quello di tutelare gli interessi di coloro che lo hanno creato, anche se questo dovesse implicare il sacrificio dell’intero equipaggio della Nostromo, come si legge in questa comunicazione ufficiale della Wayland-Yutani:

C’è comunque qualcosa di folle in Ash che suggerisce che ci siano più che dei semplici uno e zero a scandire le sue azioni: probabilmente deve aver ricevuto l’ordine di uccidere Ellen Ripley, una volta che la donna avesse scoperto la verità sui suoi ordini, ma è stata sua la scelta di cercare di ucciderla soffocandola con una rivista porno arrotolata su se stessa, in pratica cercando di violentare la donna con l’unico oggetto sessuale disponibile:

  • Roy Batty

Roy Batty è una creatura sintetica meno malvagia di Ash, anche se si tratta di un robot alla ricerca, anch’esso, di una propria umanità, attraverso una moralità piuttosto discutibile. Anche se ha ucciso diverse persone nel film, alcune delle quali del tutto innocenti, ciò che emerge dal suo indimenticabile monologo è un essere con uno spirito più nobile di quello di qualsiasi alternativa fatta di carne e ossa.

Roy Batty sa molto bene quanto la vita sia preziosa, e la insegue, con un senso di vendetta, perché la vita dei Replicanti ha la durata di soli 4 miseri anni.

Dopo aver incontrato il proprio creatore ed essersi visto negare la possibilità di allungare il proprio ciclo vitale, lo uccide, ma alla fine sceglie di risparmiare la vita di Deckard negli ultimi momenti della sua vita, anche se Deckerd ha ucciso la sua amante, Pris, interpretata da Darryl Hannah. Le sue ultime parole riguardo le tante cose che ha visto, e che stanno per scomparire, 2come la crime nella pioggia”, sono uno dei momenti più toccanti e intensi dell’intero film:

Nel documentario della BBC Dangerous Days: On the Edge of Blade Runner è presente un intervento di Rutger Hauer, di Ridley Scott e dello sceneggiatore David Peoples in cui i tre hanno dichiarato che l’intero monologo fu scritto da Hauer. La potenza delle sue parole fu tale che alla fine delle riprese della scena i membri della troupe lo applaudirono, e alcuni di loro perfino si commossero.

Inoltre, il monologo, che forse è anche la scena più celebre di Blade Runner, è anche presente, come traccia finale, nella colonna sonora del film, composta dal musicista Vangelis.

  • Rick Deckard

Anche se Deckard è verosimilmente un essere umano, anche lui è un killer professionista: un rinomato agente che uccide i Replicanti autocoscienti e senzienti, con il benestare del governo locale. Non pensa molto quando è sul lavoro, semplicemente preme il grilletto senza stare lì a pensarci troppo. Diversamente, avrebbe realizzato che i replicanti meritano di vivere prima di andare a letto con la sintetica Rachel.

Esiste inoltre una teoria secondo la quale lo stesso Dackard sia un replicante, poiché il film è disseminato di indizi che lasciano intendere che sia effettivamente così, e se davvero così fosse, è solo quando si rende conto che la sua specie è degna di vivere che diventa una brava persona. Soltanto quando decide di rigettare la cosiddetta superiorità della specie umana.

  • David

Il David di Prometheus è il perfetto punto di contatto fra i due: ha un insieme di motivazioni molto più complesso che muove le sue azioni, e ha maggiori aspirazioni rispetto ad Ash; in più, David ama la vita, come Roy Batty, anche se riesce ad essere più crudele.

Poiché Alien è ambientato nel 2122, mentre Blade Runner è ambientato nel 2019, l’ambientazione del 2093 di Prometheus ha molto più senso da un punto di vista del livello tecnologico. Roy Batty è fieramente appassionato e indipendente, mentre David è solo intellettualmente curioso, ma, a differenza di Batty e dei Replicanti, è immortale. E il fatto che la vita di Roy Batty sia così breve in definitva contribuisce alla sua follia.

Anche se i modelli più recenti diventano sempre più docili e servizievoli, iniziando da David, che serve fedelmente il suo creatore Peter Weyland meglio di quanto Roy abbia servito Eldon Tyrell, e in seguito con Ash, che obbedisce alla lettera ai suoi creatori, ma con in più un tocco sadico in Alien.

  • Bishop

Infine, Bishop in Aliens, del 1986, è un sintetico benigno e diligente, anche se non è stato mai programmato per tradire i suoi compagni della crew.

Se tutto questo non dovesse bastare, lo stesso Ridley Scott ha più o meno confermato una connessione spirituale fra i suoi robot in Alien: Covenant: nel seguito di Prometheus, l’eroina del film, Daniels (Katherine Waterston), viene attaccata da David. In seguito a questo attacco, la donna trafigge il mento del sintetico con un grosso chiodo, che usa come ciondolo da quando suo marito è morto. Dopo essere stato colpito, David dice: “Questo è lo spirito”:

Si tratta di un momento molto simile alla scena in cui Roy Batty trafigge la sua stessa mano con un chiodo quando si accorge di non poterla più utilizzare correttamente; in seguito, quando Deckard lo colpisce al viso più volte con un piede di porco, Batty esclama: “Questo è lo spirito!”:

2. Controllate sempre le scritte in piccolo

A dare maggior credito alle teorie secondo le quali Alien e Blade Runner siano ambientati nello stesso universo contribuiscono anche alcuni indizi lasciati proprio dagli autori dei film: in un extra presente in un vecchio DVD dal titolo “Nostromo Dossier”, solo i fan più attenti avranno letto, fra le note biografiche del capitano della Nostromo Arthur Dallas, una breve menzione del fatto che Dallas abbia ricevuto un pagamento, in forma di stipendio, da parte della Tyrell Corporation, l’azienda che ha creato e che produce i Replicanti:

Un altro interessante indizio è presente in una immagine tratta dall’edizione del Regno Unito del Blu-ray di Prometheus, in cui viene mostrata una nota scritta da Peter Weyland (Guy Pearce), in cui l’uomo parla del suo mentore:

Un mentore e un competitore scomparso da lungo tempo una volta mi disse che era giunto il momento di mettere da parte le cose puerili e di abbandonare i miei “giocattoli”. Mi ha incoraggiato ad andare a lavorare per lui, così insieme avremmo potuto dominare il mondo e diventare i nuovi Dei.

È stato così che ha condotto la sua corporazione, come un Dio sulla sommità di una piramide che domina dall’alto una città di angeli. Naturalmente, ha scelto di replicare il potere della creazione in un modo non originale, semplicemente copiando Dio. E guardate com’è andata a finire per il povero bastardo. Letteralmente è esploso in faccia al povero vecchio.

Ho sempre suggerito che dovesse limitarsi alla robotica semplice, invece di di quegli abomini genetici che ha schiavizzato e venduto al di fuori del nostro pianeta, anche se la sua idea di impiantare in loro dei falsi ricordi era, beh…, “divertente”, è il modo in cui posso dirlo educatamente.

Fortunatamente, ho scelto una traiettoria differente, impiegando innovazione e ingenuità quando ho ho dato vita alla Wayland Robotics Division. Anche i nostri sintetici più moderni dimostrano di avere intelligenza, intuizione e compatibilità (con le esigenze degli esseri umani creatori) eccezionali, a dispetto del loro aspetto esteriore, in verità poco convincente:

Per quanto non si faccia una menzione esplicita di alcun nome, sembra essere evidente che il mentore di Peter Weyland sia il dottor Eldon Tyrell (l’attore Joe Turkel), il creatore dei Replicanti.

Innanzitutto, la menzione di una piramide dalla cui sommità il misterioso mentore domina una “città di angeli” ricorda molto gli edifici ibridi grattacielo-piramide che dominano il panorama di Los Angeles, la Città degli Angeli, in Blade Runner:

Tyrell vive in uno di questi edifici, e impianta nei suoi Replicanti dei falsi ricordi, inclusi Rachael (Sean Young) ed eventualmente anche lo stesso Deckard.

Oltre a questi contenuti, sono presenti anche dei richiami visivi nei film che lasciano intendere che siano ambientati nello stesso universo: ad esempio, il panorama di Marte mostrato in Prometheus è molto simile a quello che è visibile anche dall’ufficio-piramide di Tyrell:

Come Roy Batty, una figura simile ad Adamo, per cui Tyrell è inizialmente un Dio creatore, è alla ricerca del suo creatore per potergli chiedere di poter vivere più a lungo, così un vecchio e morente Peter Weyland, che ha crato come proprio Adamo David, finanzia la missione Prometheus per poter incontrare gli Architetti, ovvero i creatori della specie umana e di tutta la vita sul nostro pianeta.

Come Roy prima di lui, anche Weyland desidera incontrare i propri creatori per chiedere loro di vivere per un lasso di tempo maggiore, e anche lui, come Roy, ne resta deluso. Un altro parallelismo è quello fra la delusione provata dai personaggi umani, e probabilmente da chi ha visto Prometheus, nei confronti degli Ingegneri, quando scoprono che non sono altro che alieni, anch’essi mortali, per cui privi di qualsiasi aspetto che possa associarli a delle divinità immortali. Inoltre, gli Architetti sono alquanto fragili, come lo è stato il cranio di Tyrell fra le mani di Roy Batty:

1. Chiedetelo a Ridley

Al netto di tutte le congetture, il modo migliore per ottenere delle risposte certe è sempre quello di chiedere al diretto interessato. Purtroppo, però, Ridley Scott è conosciuto anche per il fatto che spesso dia informazioni contraddittorie quando parla dei mondi a cui ha dato vita nei suoi film di fantascienza.

Ciò nonostante, il regista ha offerto un suggerimento alquanto affascinante riguardo il fatto che la Terra di Blade Runner e il freddo cosmo di Alien siano parte dello stesso universo. In una intervista contenuto in uno dei commenti del regista presenti su uno dei tanti DVD di Blade Runner, Scott parla delle similitudini fra l’universo di Alien e quello di Blade Runner:

Questo mondo potrebbe essere facilmente la città che supporta la crew che parte in Alien. Per cui, in altre parole, quando l’equipaggio di Alien torna indietro, potrebbero andare in quel posto e andare in un bar sulla strada vicina a dove vive Deckard. È così che l’ho pensata.

Tutti gli aspetti analizzati finora non fanno che avvalorare l’ipotesi che ci sia un effettivo legame fra i due franchise: entrambe le serie sono incentrate su esseri sintetici creati in maniera che siano simili agli uomini, nell’intento di instaurare un ordine in un universo freddo, vuoto e silenzioso, colmo di sofferenza e di orrori inenarrabili.

Che si tratti di un uovo letargico che contiene un esserino pronto a sfondare la vostra gabbia toracica, o che siano le colonie di schiavi composta dai Replicanti, entrambe le saghe sono calate in un universo silente e vuoto, insensibile a ciò che avviene al suo interno e per questo all’apparenza immutabile.

Gli Ingegneri, Tyrell e Wayland e la sua stessa creazione, David, giocano a fare Dio, ma il loro intento è quello di mettere ordine in un universo colmo di pericoli fuori dal comune.

Il solo elemento di purezza in questi film è l’oblio offerto da uno xenomorfo. In questo senso, Blade Runner e Alien sono fatti letteralmente l’uno per l’altro, molto più di quanto non lo fossero Alien e Predator.

Fonte: DoG

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