Cars 3 – Recensione

Pubblicato il 17 Settembre 2017 alle 20:16

Saetta McQueen è ormai un veterano delle corse automobilistiche e non riesce a stare al passo con Jackson Storm, un giovane bolide che fa uso delle migliori tecnologie moderne per incrementare le proprie prestazioni. Nel tentativo di superarlo in gara, Saetta resta coinvolto in un brutto incidente. Restio a ritirarsi, decide di affidarsi alle innovative tecniche d’allenamento della grintosa Cruz Ramirez.

Se provassimo a fare un sondaggio sui film Pixar preferiti dal pubblico, c’è da scommettere che Cars e i suoi sequel non figurino tra i primi posti e neanche tra quelli intermedi. Diciamola tutta, Cars è il franchise meno innovativo e originale della casa di produzione. E’ facile preferirgli perfino prodotti come Ribelle – The Brave e Il viaggio di Arlo, più Disney che Pixar sul piano dei contenuti.

A quanto pare, però, Cars è il brand preferito di John Lasseter, direttore creativo della Pixar, quello che aveva detto basta ai sequel per dedicarsi solo a idee originali. Siamo invece al terzo episodio della serie mentre sono in arrivo Gli Incredibili 2 e Toy Story 4. La saga di Cars è stata anche meno remunerativa rispetto ad altri titoli ma garantisce un ottimo ritorno grazie al merchandise ed ha dato vita alla serie spin-off Planes (realizzata dai DisneyToon Studios) di cui pure è in arrivo un terzo capitolo ambientato nello spazio.

Cars 3 rimette Saetta McQueen (doppiato da Owen Wilson in originale) al centro della storia dopo le stucchevoli disavventure di Cricchetto nell’episodio precedente. L’arco narrativo del protagonista rimanda ad almeno tre film di Rocky. E’ Rocky III nel tentativo di rialzarsi dopo una sconfitta affidandosi a nuove tecniche d’allenamento con tanto di corsa sulla spiaggia. Al posto di Apollo Creed, però, c’è Cruz Ramirez, motivatrice ottimista, a tratti insopportabile. E’ Rocky Balboa nel confronto tra il vecchio campione e il giovane arrogante. E’ Creed nel prevedibile passaggio di testimone finale alla nuova generazione.

Se i film sullo Stallone Italiano hanno però alla base un forte motore emotivo, Cars 3 è esangue, retorico, buonista, puerile ed ha il torto di prendersi troppo sul serio, addirittura con tono melodrammatico, strappando al massimo qualche sorriso, mai autentiche risate. Il demolition derby piazzato a centro film è l’unico momento in cui la vicenda viene vivacizzata con un po’ d’action e qualche gag slapstick.

Si tratta finora del peggior incasso della Pixar dopo Il Viaggio di Arlo e si ha la sensazione che il vero acuto di quest’anno di Lasseter e soci sia quel Coco in uscita il prossimo novembre. Per quanto riguarda Saetta e compagni, hanno fatto la ruggine e sono da rottamare.

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