Frantumi | Recensione
Pubblicato il 10 Luglio 2017 alle 10:00
La relazione tra Mattia e Sofia vive un momento difficile fino a quando il giovane protagonista viene catapultato all’interno di un mondo surreale nel quale ognuno è alla ricerca del pezzo mancante di sé stesso, per ricomporre i propri “frantumi”. Una storia intimista proposta da Bao Publishing.
Mattia e Sofia sono una giovane coppia. Comunicano tramite messaggi sul telefonino, come tanti, tutti, soprattutto i giovani fanno oggi. Mattia e Sofia sono due ventenni, forse ancora troppo giovani per riuscire a rimettere insieme in fretta i cocci di sé stessi nei momenti più duri. Vivono un momento difficile del loro rapporto, un po’ intiepidito, e reso ancora più freddo dalla comunicazione tramite sms.
I due giovani affrontano le difficoltà del loro rapporto con una serie di detti e non detti, che noi lettori intravediamo attraverso dei messaggi prima scritti, e poi cancellati. Il punto di vista che ci viene proposto è quasi esclusivamente quello di Mattia, che nel momento più difficile della gestione del rapporto, durante l’ennesimo scambio di sms, vivrà un vero e proprio cataclisma. Verrà catapultato all’interno di un mondo surreale fatto di frantumi e di persone alla ricerca della propria parte mancante. Mattia aiutato dalla giovane Laila (una ragazza che vive anch’essa un dolore e che ha un pezzo mancante ben nascosto), vagherà all’interno di questo mondo alla ricerca della sua parte mancante, e di Sofia.
Questa è la trama di Frantumi, un fumetto intimista, scritto da Giovanni Masi (Battaglia, Dylan Dog), e disegnato da Rita Petruccioli. Una storia che all’inizio cerca di essere fredda e distaccata come i suoi protagonisti, e che successivamente, durante lo spaccato surrealista che durerà per gran parte del graphic novel, raggiunge il massimo dell’espressività sia nei dialoghi che nei disegni.
Frantumi sembra essere una sorta di Piccolo Principe per ventenni, un percorso di formazione, che non raggiunge però gli stessi picchi poetici dell’opera di Antoine de Saint-Exupéry.
I dialoghi a volte non scorrono benissimo, cercano di mischiare il linguaggio quotidiano e quello simbolico tipico delle storie surrealiste e metaforiche. Insomma, un po’ come mischiare Zanardi di Andrea Pazienza, con appunto il Piccolo Principe, operazione molto interessante che però non risulta particolarmente riuscita in questo caso.
Lo spunto della storia è comunque buono, i disegni sono espressivi, i colori sono netti, non trovano sfumature, e riescono a essere minimalisti al punto giusto da rendere la freddezza dei momenti del distacco tra Mattia e Sofia, e il calore e l’emotività delle scene più intense, rappresentate nei loro elementi e colori essenziali.
Manca però quel quid in più per rendere una storia ricca di spunti e idee suggestive, un qualcosa d’indimenticabile e significativo (magari una miscela di dialoghi un po’ più efficace avrebbe aiutato).
Frantumi è comunque una graphic novel che lascia qualcosa dentro, alcune immagini ed alcune battute centrano il bersaglio. “Possiamo fare un pezzo di viaggio insieme, ma ognuno alla fine è da solo”: ecco, se l’intensità di questa frase fosse diventata il mantra di tutto il fumetto avremmo avuto tra le mani un vero e proprio piccolo capolavoro.
Ed il potenziale per tirare fuori un piccolo gioiellino per la coppia Masi-Petruccioli c’è. Magari proprio con un’altra storia intimista, che sembra nelle corde di entrambi. Anche perché i due fumettisti sono abbastanza giovani, ed il futuro, ora che hanno rimesso a posto i propri “frantumi”, potrebbe riservare loro una storia importante da comporre pezzo per pezzo, fino ad esprimere del tutto il grande potenziale che questo graphic novel ha messo in luce.