Io Sono Spider-Man | Recensione

Pubblicato il 24 Giugno 2017 alle 10:00

Chi è Spider-Man? Scopritelo in questo corposo volume che ripercorre le fasi più salienti della sua vita editoriale! Non perdete storie firmate da autori leggendari del calibro di Stan Lee, Gerry Conway, John Romita e tanti altri maestri dei comics!

L’Uomo Ragno è uno degli eroi più importanti e amati della Marvel e la sua popolarità è indiscutibile. Dal punto di vista mediatico, inoltre, è un fenomeno rilevante e lo dimostra il successo delle sue collane a fumetti nonché quello delle serie animate e delle pellicole cinematografiche a lui dedicate. Nel corso degli anni, i suoi albi sono spesso stati realizzati da maestri dei comics ma non sono mancati alti e bassi qualitativi.

In ogni caso, questo corposo volume della Panini Comics ha il merito di proporre opere particolarmente rappresentative. Può essere definito un compendio della lunga e complessa esistenza editoriale del signor Parker. Non poteva mancare lo storico n. 15 di Amazing Fantasy che segnò l’esordio di Spider-Man nel Marvel Universe. Stan Lee e Steve Ditko narrano le drammatiche origini dell’eroe, inserendo gli elementi che ne faranno un personaggio apprezzato.

Si tratta di un ragazzo studioso, preso in giro dai coetanei, che ottiene super poteri in seguito al morso di un ragno radioattivo. C’è poi la tragica morte di zio Ben, ucciso da un ladro che Peter in precedenza si era rifiutato di fermare, con conseguente senso di colpa che spinge il protagonista a combattere il crimine.

Insomma, esistono già le premesse della lunga saga di Spidey. Lee scrive testi ingenui e verbosi ma efficaci e lo stile retrò di Ditko, influenzato da quello dei fumetti del brivido degli anni cinquanta (ambito da cui proveniva), hanno ancora il loro fascino.

Il n. 50 di Amazing Spider-Man, invece, ci conduce nell’era di Lee e Romita Sr., forse la più amata in assoluto dai fan. E’ un episodio fondamentale, non solo perché appare per la prima volta Kingpin, ma anche perché Peter decide, in un momento di sconforto, di abbandonare i panni di Spidey. E’ in questa occasione che Lee fa emergere il lato più umano e vulnerabile di Peter, coadiuvato dai disegni plastici e dinamici del grande Jazzy John.

Le storie dei nn. 121/122 sono poi leggendarie. Parliamo, infatti, degli episodi incentrati sulla tragica morte della splendida Gwen, grande amore di Peter, uccisa dallo spietato Goblin. I testi sono di Gerry Conway, altro autore storico di Spider-Man, che delinea una trama al cardiopalma, ricca di pathos e tensione, assistito dai disegni del maestro Gil Kane che firma uno dei lavori migliori della sua carriera.

Con l’episodio del n. 248, invece, abbiamo a che fare con Roger Stern, che negli anni ottanta risollevò il livello qualitativo della testata, riportando Peter a situazioni narrative in linea con la tradizione di Lee e Conway.

L’Uomo Ragno deve vedersela con Thunderball in un tipico scontro eroe/cattivo, forse poco originale, ma divertente. I disegni sono di John Romita Jr., degno erede del padre, che presto avrà a modo anche lui di caratterizzare graficamente il personaggio. In questo caso, lo stile è ancora un po’ grezzo ma intrigante. Il n. 300 è un altro tassello rilevante della storia di Spider-Man. Qui, infatti, viene introdotto il letale Venom.

Ai testi c’è David Michelinie, ma la storia va segnalata per gli spettacolari disegni di Todd McFarlane che rivoluzionò graficamente Spidey. Se in precedenza quasi tutti i penciler tenevano più o meno presente il modello di Romita Sr., dopo McFarlane altri faranno riferimento a questa nuova impostazione grafica.

La storia del n. 477 fece a suo tempo discutere. A scriverla è J.M. Straczynski, sceneggiatore piuttosto controverso, che pone l’Uomo Ragno di fronte a una tragedia reale: l’attentato dell’undici settembre. Alcuni la considerarono di cattivo gusto, altri la ritennero esageratamente retorica e propagandistica. Con il senno di poi, non avevano tutti i torti e oggi più che altro va ricordata per gli ottimi disegni di Romita Jr.

Con il n. 500, tuttavia, Straczynsky fa di meglio, ideando una splendida avventura celebrativa che ripercorre i momenti più salienti della vita di Peter. E’ una dichiarazione d’amore nei confronti del personaggio e del nutrito cast della serie, sempre con l’apporto grafico di Romita Jr, inchiostrato dal padre John Sr. I n. 583 e 601 sono rappresentativi dell’era di Mark Waid che però scrive storie convenzionali (e nemmeno lui evita atteggiamenti propagandistici).

Ma l’Uomo Ragno è stato titolare anche di altre collane. Il n. 6 di Spider-Man Unlimited è di Tom De Falco, che si limita a concepire una classica e poco originale vicenda di supereroi, con i disegni di Ron Lim.  Il n. 200 di Spectacular Spider-Man, d’altro canto, è un capolavoro, essendo l’epilogo de Il Bambino Dentro, seminale story-line firmata da J.M De Matteis e Sal Buscema. E’ qui che Harry, il folle amico di Peter, muore tragicamente. Ne ho già parlato nella recensione del volume che include l’intera sequenza.

Con il n. 1 di Amazing Spider-Man del 2015 ci troviamo in ambito contemporaneo, simboleggiato da Dan Slott, che ha suscitato un putiferio e diviso i fan. Alcuni lo apprezzano, altri lo detestano. In questo caso, delinea una trama senza infamia e senza lode, insistendo su situazioni ironiche, purtroppo poco riuscite, e snaturando, a mio avviso, il personaggio. Solo i disegni del bravo Giuseppe Camuncoli sollevano il livello.

Tuttavia, al di là delle inevitabili differenze stilistiche e narrative dei lavori proposti, questo volume è da prendere in considerazione e costituisce un ottimo punto di partenza per coloro che volessero avvicinarsi a uno degli eroi più affascinanti e carismatici della Marvel.

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