My Capricorn Friend: quando il silenzio fa più male delle parole | Recensione manga JPOP
Pubblicato il 13 Giugno 2017 alle 10:00
J-Pop presenta un intenso volume unico che tratta lo scottante tema del bullismo
“Non dobbiamo immischiarci in certe faccende se vogliamo che la nostra vita scolastica continui a essere serena.”
Yuya è uno studente delle superiori che vive in una casa situata in punto particolare: in mezzo a una specie di crocevia dei venti che provoca ogni mattina l’accumulo sul balcone della sua stanza di detriti di ogni luogo e tempo, persino del futuro…
Yuya ha confidato questo bizzarro segreto solo a Hojo, una sua compagna di classe, che lo guarda con occhi diversi da un’amica ma che per Yuya è quasi trasparente. La vita scolastica del giovane e dei suoi compagni scorre linearmente, benché turbata dall’ombra degli atti di bullismo a cui è soggetto un altro studente della sua classe: Naoto Wakatsuki.
Il ragazzo, mingherlino e debole, è infatti la vittima prescelta di Akira Kaneshiro, uno studente dalla terribile reputazione che secondo voci inquietanti sarebbe stato il responsabile del ritiro dalla scuola di una tirocinante e addirittura del suicidio di un’alunna delle medie. Yuya e compagni assistono indifferenti all’escalation dei maltrattamenti di Akira ai danni di Naoto.
Scrollano le spalle e tirano avanti per la propria strada, ringraziando il cielo che non sia toccato a loro. Yuya però, in fondo al suo cuore, soffre quella scelta omertosa e quando una mattina riceve un frammento del giornale del futuro che riporta la notizia di un omicidio e del conseguente suicidio dell’assassino, si mette in testa di dover evitare questa tragedia.
Quando la notte dell’omicidio Yuya s’imbatte in Naoto che, con una mazza insanguinata in mano, gli confessa di aver ucciso Akira, messi da parte dubbi e tentennamenti di sorta il ragazzo decide che aiuterà Naoto a nascondersi, ripromettendosi anche di fare il possibile per evitare che quanto scritto nella cronaca del futuro si realizzi. Comincia così una fuga alla ricerca di un riscatto e di una nuova vita verso una verità che scombinerà ogni certezza con un vero e proprio colpo di scena e al cuore.
My Capricorn friend è un manga di genere seinen scritto da Otsu-Ichi con i disegni a cura di Masaru Miyokawa, edito da JPop. Un drama sorprendente a tinte noir che tiene incollato il lettore dalla prima all’ultima pagina, in un crescendo di mistero, intrigo, violenza e sorprese.
Un manga che denuncia la dolorosa piaga del bullismo e dell’indifferenza, aggiungendo un pizzico di mistery e thriller con grande sapienza.
Una storia cruda – a tratti cattiva e disillusa – ma profondamente toccante; un racconto che si rifà al mito ebraico del capro di Azazel: il capro sul quale il sommo sacerdote caricava tutti i peccati del popolo e che veniva esiliato nel deserto per espiarli. Da qui il Capricorn del titolo di un’opera che si fonda su allegorie e simbologie.
Indifferenza, riscatto, sacrificio, vendetta ed espiazione: ogni personaggio del manga ricalca una tematica tessendo una trama ricca di spunti di riflessione e di gran spessore. Sì, perché My Capricorn friend lancia un messaggio forte, duro e chiaro: il silenzio a volte fa più male ed è più pericoloso delle parole; chi tace acconsente e può rendersi complice di un crimine e delle sue dirette conseguenze.
Se Yuya e compagni avessero denunciato i maltrattamenti subiti di Naoto, e se altri prima di loro avessero agito allo stesso modo, forse avrebbero potuto evitare la spirale di violenza innescata da una sfacciata indifferenza.
Quelle misteriose correnti che soffiano da luoghi e tempi lontani e urlano alla finestra di Yuya forse non sono altro che un messaggio e una brezza di speranza per un futuro che solo gesti concreti e coraggiosi possono cambiare…
A una trama ottimamente svolta si accompagna un’arte degna di nota con scenari e fondali a tratti sorprendenti: da brividi il vento che gioca coi petali di ciliegio intrecciandone le correnti come un nastro per capelli.
Ottima la cura editoriale.
Una lettura consigliata a chi è alla ricerca di una storia che esula dai cliché e ama quei colpi di scena finali che rimettono tutto in discussione e fanno riflettere sul peso delle proprie azioni.