DEADPOOL n.4: recensione
Pubblicato il 29 Ottobre 2011 alle 11:23
In questo numero il mercenario chiacchierone s’incontrerà nuovamente con Spider-Man e poi U.S.Ace, il camionista spaziale ! In appendice, una divertentissima storia breve di Joe Kelly e Rob Liefield
Autori: Daniel Way, Carlo Barberi, Stuart Moore, Shawn Chrystal, Joe Kelly, Rob Liefield Casa editrice: Panini ComicsProvenienza: Stati Uniti
Prezzo: 3,50 euro Anno di pubblicazione in Italia: 2011
Deadpool è un personaggio politicamente scorretto, irriverente e completamente fuori di testa. Le sue battute demenziali e dissacranti, che spesso prendono in giro proprio il mondo di carta di cui fa parte, hanno fatto di lui uno dei personaggi più amati dai Marvel-fan, tanto da guadagnarsi nel tempo sempre più testate a lui dedicate.
Del resto Deadpool rappresenta la lettura d’evasione per eccellenza, divertente e senza troppi drammi o ingarbugliate continuity. Uno degli scrittori che l’ha saputo maggiormente valorizzare è stato sicuramente Joe Kelly, che ha scritto uno dei suoi cicli più apprezzati e una volta arrivato al timone di Amazing Spider-Man ci ha regalato anche un piacevolissimo team-up tra i due, che trova un ideale seguito proprio in questo quarto numero della nuova collana Panini dedicata al mercenario chiacchierone.
C’è solo un piccolo problema, però… che stavolta ai testi non c’è più Kelly ma Daniel Way e la differenza si vede eccome…! Nel precedente incontro, infatti, il ritmo serrato e i dialoghi sferzanti avevano messo in luce le caratteristiche di entrambi i personaggi e la loro simpatia, in un testa a testa in cui si faticava a capire chi stesse prevalendo sull’altro. Way invece ci propone una storia terribilmente sciatta e priva di mordente, dove Wade azzecca sì e no un paio di battute e Spider-Man è sempre musone e antipatico, probabilmente per non rischiare che offuscasse il protagonista della serie, ma sta di fatto che viene dipinto in maniera sbagliata e non consona al personaggio… Anche i disegni di Carlo Barberi non risollevano di molto la storia, più che altro perché spesso sono privi di sfondi o poco curati e imprecisi a livello di anatomie. L’unica cosa che si salva è il titolo dello story-arc ( Whatever a spider can ), che riprende la mitica sigla della serie animata di Spidey anni Sessanta.
L’albo prosegue con altre due storie decisamente più divertenti e guarda caso non scritte da Way… In Deadpool Team-up, infatti, Stuart Moore va a ripescare un personaggio degli anni Ottanta semi-sconosciuto come U.S.Ace: camionista intergalattico con tanto di piastra metallica nel cranio che gli permette di captare le onde radio. Insieme a D-Pool ( anche lui in versione camionista ) dovranno effettuare una consegna, inconsapevoli di quale sia il loro carico e tallonati da feroci “procioni assassini” ! La storia procede spedita e fa sorridere in più occasioni, così come i disegni ironici e stilizzati di Shawn Chrystal.
Ma come si suol dire, “la classe non è acqua”, e il racconto breve in appendice all’albo, tratto da Deadpool 900 e scritto proprio da Joe Kelly, si rivela probabilmente il migliore di questo numero. Coadiuvato da un Rob Liefield dal tratto molto più maturo e attento alle anatomie ( non dimentichiamoci poi che è pur sempre il co-creatore del personaggio… ), in sole undici pagine Kelly riesce a trasmettere tutta l’ironia demenziale e spregiudicata tipica di Wade Wilson, condita come al solito da donne prorompenti e qualche battuta un po’ più “spinta”. Questo è Deadpool ed è così che deve essere rappresentato, altrimenti si rischia di scrivere solo storie stupide ed inutili, che farebbero risprofondare il personaggio nel limbo in cui era finito fino a qualche anno fa…
Speriamo che la Marvel riesca a trovare altri autori come Kelly che abbiano l’ironia e l’intelligenza adatta per valorizzare al meglio questo simpatico charachter.
Voto: 5