Blue Beetle n. 1 – Review DC Comics
Pubblicato il 6 Ottobre 2011 alle 13:00
Dopo la morte di Ted Kord, il giovane texano Jamie Reyes è diventato il nuovo Blue Beetle guadagnandosi subito le simpatie dei lettori e, a quanto pare, una serie tv live action di prossima produzione. Con il reboot, le origini del personaggio vengono riscritte ma non stravolte.
Blue Beetle n. 1
Autori: Tony Bedard (Testi); Ig Guara (Disegni); Ruy Jose (chine); Pete Pantazis (colori); Tyler Kirkham, Sal Regla, Nate Eyring (copertina).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 21 settembre 2011 (USA)
La forza di questo primo numero è quella di riuscire ad essere divertente e interessante nonostante la storia proceda su binari risaputi. Il merito è dello sceneggiatore Tony Berard, buon mestierante che ha lavorato su un’infinità di titoli per le più svariate case editrici.
L’inizio è di grande effetto e troviamo Blue Beetle intento a sterminare una razza aliena su un lontano pianeta. In realtà, una seconda specie extraterrestre, già avversaria del supereroe nella serie pre-reboot, invia degli scarabei bio-meccanici alla ricerca di pianeti da conquistare. I congegni s’impiantano nella spina dorsale di qualche abitante, lo ricoprono con un’armatura e lo trasformano contro la sua volontà in una macchina omicida verso i suoi simili.
Gli scarabei sono dunque una sorta di evoluzione del concetto di “invasione degli ultracorpi”. Una Lanterna Verde ci mette lo zampino, anzi l’anello, e uno degli artefatti finisce in Centro-America in era precolombiana.
Facciamo un salto nel presente, a El Paso, in Texas, e (ri)conosciamo Jamie Reyes, il Peter Parker della situazione, sfigatissimo nello sport e vessato dai bulli. La sua Mary Jane, con tanto di capelli rossi e una spruzzata di lentiggini in più, è la bella Brenda. Lui e lei hanno però le rispettive famiglie che si guardano in cagnesco stile Montecchi e Capuleti per motivi ancora da chiarire.
Nel frattempo due cartelli di supercriminali se le danno di santa ragione per il possesso dello scarabeo e Jamie resta coinvolto suo malgrado. A causa della natura dei poteri dello congegno, però, quella a cui assistiamo non è esattamente la nascita di un supereroe ed è questo ad intrigare maggiormente il lettore.
I disegni di Ig Guara sono efficaci, improntati al dinamismo e con un uso ragionato delle prospettive. L’artista interpreta tutto con attenzione: personaggi, scenografie e scene action. Sgargianti i colori di Pantazis.
Non siamo di fronte ad un prodotto per un pubblico smaliziato, è chiaramente rivolto ai più giovani per l’immediatezza, la semplicità della storia e le tematiche adolescenziali trattate. Spassoso.