Liquida, un racconto sotto la pioggia | Recensione
Pubblicato il 16 Giugno 2017 alle 10:00
Tra le produzioni di una piccola casa editrice di fumetti d’autore, spicca una graphic novel dalle tinte blu e azzurre: “Liquida”, che ci ricorda quanto il sogno sia fondamentale per rivitalizzare una realtà piatta e grigia
Dai testi di Lisa Biggi e dai disegni di Lorenzo Sabbatini nasce “Liquida”, una graphic novel edita da Round Midnight Edizioni che blu dopo blu, azzurro dopo azzurro, racconta la quotidianità di una giovane donna attraverso un giorno di pioggia. Della protagonista non si conosce il nome e nelle fattezza sembra essere molto comune. Anche la sua vita è assolutamente normale: giorno dopo giorno, entra ed esce dal lavoro prendendo i mezzi pubblici, avvicinandosi e allontanandosi dalla metropoli.
Il fumetto cattura la ragazza in un giorno di pioggia, quando la ripetitività quasi alienante della sua quotidianità comincia a schiacciarla ancora più del solito, ingrigendo qualsiasi barlume di pensiero creativo. Ma, in un istante qualunque, un elemento fantastico all’interno della narrazione permette alla protagonista senza nome di evadere dalla realtà, per poi ritrovare non solo lo “spirito giusto”, ma anche la forza di continuare e di migliorare la propria esistenza.
In “Liquida” l’acqua, da elemento quotidiano, diventa la chiave per l’evasione e la libertà, attraverso il quale è la stessa protagonista a diventare “liquida” e, quindi, libera, priva delle rigidezze imposte dalle norme sociali e da una quotidianità troppo severa. Il messaggio della graphic novel è chiaro: i sogni e le fantasie non sono superflue, ma servono a rivitalizzare la realtà stessa e a infonderle nuova forza.
Ad illustrare questo concetto sono le tavole evocative di Lorenzo Sabbatini, i cui blu e verdi acqua ben si accompagnano al linguaggio poetico della sceneggiatrice.