ARF! 2017: video intervista a Carmine Di Giandomenico – disegnatore di The Flash
Pubblicato il 29 Maggio 2017 alle 19:20
Uno dei disegnatori italiani più quotati e dal tratto più distintivo ci racconta la sua esperienza su The Flash e non solo.
Abbiamo incontrato il disponibilissimo Carmine Di Giandomenico all’ARF! 2017 e con lui abbiamo parlato di The Flash ma anche della sua incredibile esperienza di Battlin’ Jack Murdock, dei suoi progetti futuri e di Orfani serie a cui ha attivamente partecipato.
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Amici di MF siamo all’ARF! 2017 in compagnia del mitico Carmine Di Giandomenico, benvenuto Carmine!
Grazie a voi! Ciao!
Ovviamente partiamo da The Flash: come sei arrivato a questo incarico, quali sono state le difficoltà e come ti sei rapportato a questo personaggio che stai rivitalizzando con il tuo tratto…
E’ stata una proposta della DC Comics che voleva rinfrescare il suo panorama con il progetto Rebirth e mi avevano proposto, dopo una collaborazione che era iniziata con We are Robin scritta da Lee Bermejo, di occuparmi di Green Arrow o The Flash e lì ho deciso per The Flash perché mi piace poter muovere il corpo all’interno delle vignette. E’ stata una bella responsabilità e con Joshua Williamson [sceneggiatore della serie NdA] mi sono trovato subito in sintonia, il mio primo approccio invece è stato con il costume cioè cercare di dargli effetti particolari che lo rendessero “più moderno” visivamente.
Ho discusso, ancora prima di iniziare a lavorare al primo numero, su come rendere il movimento perché il personaggio nelle varie vite grafiche che ha avuto ha sempre avuto questa “serialità” di figure multiple per rendere appunto il movimento e la velocità che secondo me appartiene più ad uno stile anni ’70/’80 come le serie televisive Steve Austin – L’Uomo da 6 Milioni di Dollari che per simulare l’effetto della velocità andava invece al rallentatore.
Però guardando la serie TV e quello che i ragazzi sono abituati a vedere oggi ho cercato di amplificare l’effetto dei fulmini e di introdurla all’interno del fumetto e questa cosa è piaciuta tantissimo a Joshua Williamson, Amedeo Turturro ed a tutto il team editoriale. E’ stato anche divertente ideare la nemesi Godspeed; è un personaggio che si addice molto alle mie linee e devo dire che mi sto divertendo molto sia a livello grafico nel disegnarlo sia a cercare quando è possibile, visto che la sceneggiatura è molto ben dettagliata, di “stravolgere” la gabbia per rendere ancora di più il senso del movimento.
Qualche giorno fa hai contribuito alla continuity Marvel con Battlin’ Jack Murdock, di cui avevi fornito il soggetto, che ricordi hai e cosa si prova a mettere davvero mano al mito del supereroismo americano? Ti piacerebbe farlo anche per qualche eroe DC magari sfruttando proprio l’iniziativa Rebirth?
Presentare un progetto personale, sul mio personaggio Marvel preferito ovvero Daredevil, ed essere stato ascoltato è stato un grandissimo onore. La sceneggiatura e la trama erano ben delineate, ho dovuto solo adattarla insieme a Zeb Wells alla famoso continuity che lasciare spazio ad altri sceneggiatori per poter entrare. E’ stata una esperienza fantastica perché sono riuscito a dimostrare una buona conoscenza del personaggio, anche perché ci sono cresciuto, dopo aver risposto ad una serie di domande preventive dopo aver presentato soggetto e sceneggiatura e storyboard…ho consegnato prima tutto il materiale di modo che fosse tutto il più chiaro possibile.
E’ stata una avventura dove ho sentito molto la responsabilità perché comunque Daredevil è uno dei personaggi del panorama Marvel più importanti.
Per il futuro chi mi segue sui social sa della mia passione per Superman. Ho nel cassetto un sogno mio riguardante questo personaggio adesso sinceramente non saprei ma come è successo per Battlin’ Jack Murdock faccio prima “scorrere un po’ di acqua sotto il ponte” e poi vediamo che tipo di riscontro c’è con la casa editrice e che tipo di supporto ci possa essere, io ci spero…
Ritorniamo a The Flash: siamo qualche mese indietro rispetto alle pubblicazioni americane ma ci puoi dare qualche anticipazione su quelli che saranno gli story-arc futuri? Abbiamo inoltre già visto interagire Barry Allen con il nuovo Kid Flash, il Wally West di colore, hai avuto difficoltà a reintrodurre il rapporto fra Flash ed il suo aiutante? Hai voluto dare al nuovo Kid Flash delle caratteristiche grafiche diverse, una postura diversa come ti sei rapportato ad un personaggio così giovane?
Beh per quanto l’iconografia non l’ho inventata io ma Jim Lee con i suoi design. Non ho trovato difficoltà anzi trovato che Joshua lo stia sviluppando molto bene, è lui che gestisce il rapporto fra i personaggi ed io non faccio altro che rappresentare quello che vuole lui. Devo dire che sto riscontrando un ottimo lavoro da parte dello sceneggiatore che sta sviluppando una trama con sotto-trame che si potranno pian piano ampliare.
Sviluppi futuri? Ti dico la verità sto seguendo anche io con curiosità dove vuole arrivare Joshua anche perché essendo una testata quindicinale negli Stati Uniti c’è poco tempo per discutere su cosa fare e cosa non fare anche perché preferisco non disturbare Joshua ed io avere il tempo di realizzare tutte le pagine.
Posso anticiparvi che ci sarà un ritorno, spoilerizzato anche in rete dalle copertine americane e fra poco inizierò a disegnare il #25 Neil Googe e le cose inizieranno a farsi interessanti…
Concludiamo con una battuta su Orfani: il numero che hai disegnato è importante perché apre l’ultima stagione. Come giudichi questo progetto così ambizioso e comunque in qualche modo ha cambiato il volto del fumetto popolare italiano?
Lavorare su Orfani è un lavoro complesso perché alle spalle c’è una macchina organizzativa molto complessa. Come dici ha effettivamente cambiato il volto al mercato italiano perché ha introdotta all’interno della Sergio Bonelli Editori, in maniera quasi definitiva, il colore cosa impensabile prima.
Sulla lavorazione del #1 insieme a Roberto Recchioni e Michele Monteleone mi sono divertito molto perché mi hanno dato la possibilità di dare anche un pò un restyling completo ad alcuni personaggi come Sam, Andromeda, Perseo ed anche a livello “tecnologico” avendo la possibilità di gestire alcuni elementi, seppur descritti molto bene in sceneggiatura, come la motocicletta a forma di pistola su cui c’è stato un ragionamento, anche se di primo acchito può sembrare il contrario, con delle peculiarità che non sono state ancora svelate.
Ringraziamo Carmine Di Giandomenico!