Secondo parere: Red Hood and the Outlaws 1 di Scott Lobdell
Pubblicato il 14 Ottobre 2011 alle 00:00
Quella che doveva essere la testata erede della storica Outsiders finisce per essere una parodia di sé stessa e dei personaggi che la popolano.
Red Hood and the Outlaws n. 1
Autori: Scott Lobdell (Testi); Kenneth Rocafort (Disegni e copertina); Blond (colori).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 21 settembre 2011 (USA)
Splash! È il rumore che sentire dopo aver chiuso Red Hood and the Outlaws #1…ovvero un grosso buco nell’acqua da parte di Scott Lobdell…
Come una versione scapestrata dell’A-Team il variopinto gruppo composto da Roy Harper a.k.a. Arsenal, Jason Todd a.k.a. Red Hood e Starfire si muove fra salvataggi all’ultimo minuto, esplosioni, bikini attillatissimi e misteriose sette hymalaiane…
Una bella accozzaglia non c’è che dire eppure l’albo parte bene con il piede a tavoletta sul pedale dell’azione ed il salvataggio molto action-movie di Roy, fortunatamente qui con braccia sane e salve cancellando quell’obbrobrio di Rise of the Arsenal, da parte di Red Hood ma oltre questo c’è ben poco da salvare anzi quando l’azione finisce e i personaggi timidamente interagiscono le cose precipitano fine a sfociare drammaticamente in una caratterizzazione di Starfire che voleva strizzare l’occhio a quella data inizialmente da Wolfman e Perez negli anni ’80 ma che finisce, dopo essere stata diciamo modernizzata ed estremizzata, per essere quasi parodia semi-seria del personaggio.
Il plot che Scott Lobdell cerca di imbastire è confuso, sbrigativo, i cambi di scena troppo repentini a fine albo quasi a voler arrivare al cliffhanger finale che sembra giustapposto lì quasi per caso o per forza…
Alle matite Kenneth Rocafort col suo tratto silvestriano fa un lavoro discreto ma non può certo soddisfare tutti concentrandosi molto sui particolari e sulle curve di Starfire, così come sulla costruzione delle tavole mai troppo scontata, ma alla fine dei conti perdendo qualcosa in pathos ed espressività.
Si salva davvero poco di questo #1 sia per nuovi che per vecchi lettori: personaggi rebootati ma non resi assolutamente interessanti ed un plot lacunoso…il peggior #1 letto finora, c’è poco da commentare.