Elizabeth Holloway Marston: la “figura nascosta” dietro a Wonder Woman

Pubblicato il 27 Maggio 2017 alle 12:40

La donna che contribuì alla creazione di uno dei più importanti personaggi DC Comics.

“Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna”, disse la scrittrice britannica Virginia Woolf, basandosi su un noto detto latino, per indicare tutte quelle donne rimaste nell’ombra che in passato hanno contribuito al successo di uomini ricordati dalla storia.

Basti pensare a una recente pellicola, che ha ricevuto tre candidature agli Oscar: Il diritto di contare, Hidden Figures in originale, e cioè “figure nascoste”, appunto rimaste nell’ombra.

Ebbene lo stesso accadde anche per Wonder Woman.

Wonder Woman fu creata da William Moulton Marston, uno psicologo, inventore della macchina della verità e fumettista, negli anni ’40, ma l’idea di creare un supereroe femminile fu della moglie, Elizabeth Holloway Marston.

Marston volle un nuovo tipo di supereroe, uno che potesse conquistare con il cuore e l’amore, non con le armi o con i pugni. “D’accordo”, disse Elizabeth, “ma rendila una donna.

Fu così che Marston introdusse l’idea a Max Gaines, co-fondatore con Jack Liebowitz di All-American Publications, una compagnia che, negli anni successivi, unirà le forze con National Periodicals per creare l’odierna DC Comics.

Marston ebbe, dunque, la possibilità di sviluppare il personaggio, basandosi sulle donne moderne, liberali e anticonvenzionali dell’epoca, spiegando: “Il miglior rimedio per rivalorizzare le qualità delle donne è creare un personaggio femminile con tutta la forza di Superman e in più il fascino di una donna brava e bella.”

Il coinvolgimento di Elizabeth, però, fu anche discusso nel 1992 da un articolo del New York Times, pubblicato un anno prima della sua morte, che “rivelò l’identità della vera Mamma di Wonder Woman”:

Si chiama Elizabeth Holloway Marston. Non ha mille anni, ma ne compirà novantanove questo giovedì […] In una notte buia, mentre le nuvole minacciose della guerra si muovevano nuovamente sopra l’Europa, il signor Marston consultò sua moglie e collaboratrice, anch’essa psicologa.

Stava inventando un nuovo personaggio alla Superman, soltanto che il suo avrebbe promosso una rivoluzione psichica globale abbandonando i soliti Biff! Bam! Ka-Runch! Tutto in favore di un potere più amorevole.

“D’accordo”, disse la signora Marston, nata liberale, “ma questo supereroe è meglio che sia una donna” […] Wonder Woman fu così creata in uno studio di periferia di Marston, descritta come una “risoluta donna in carriera di Boston sotto le mentite spoglie di Diana Prince” […] Intanto, in una piccola cittadina del Connecticut, la Mamma di Wonder Woman proseguiva la sua vita in un’abitazione del dopoguerra sotto le mentite spoglie di un editor in pensione.

Elizabeth visse per 100 anni, morendo il 27 marzo 1993, subito dopo il suo centesimo compleanno. Nel suo necrologio fu descritta come “l’ispirazione per Wonder Woman”. Il figlio Pete raccontò che la madre Elizabeth, quando il padre William le rivelò, negli anni ’40, che doveva sviluppare un nuovo supereroe, disse: “Dai, creiamo una Superdonna! Ci sono fin troppi uomini là fuori.

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