Wonder Woman in Italia: la storia editoriale

Pubblicato il 26 Maggio 2017 alle 12:25

Dalla prima apparizione sulle pubblicazioni Mondadori fino alla RW-Lion.

Come tutti i personaggi DC Comics anche la storia editoriale di Wonder Woman nel nostro paese è abbastanza travagliata ed inizia negli anni ’60 con la Mondadori dove sul Superalbo – Nembo Kid, almanacco mensile che dava spazio agli eroi DC in piena Silver Age, trovavano spazio gli Amici della Giustizia, ovvero la Justice League, gruppo grazie al quale i lettori italiani fanno la conoscenza di Wonder Woman ribattezzata però Stella come usanza dell’epoca che voleva un profondo rimaneggiamento in fase di adattamento e non solo della storie.

Fra la fine degli anni ’60 e gli inizi dei ’70 i diritti DC vengono smembrati sostanzialmente fra 3 editori: Mondadori, Williams e Cenisio.

E proprio con la Mondadori Wonder Woman trova ancora spazio, fra il 1973 ed il 1974 per una decina di numeri, venne ospitata sulla collana Il Mago – La rivista dei fumetti e dell’umorismo – dal numero 21 al 32.

Le storie presentate furono quella della Golden Age, partendo dal seminale All Star Comics 8 del 1941 monco però di due tavole e senza copertine originali, e la scelta editoriale fu ben precisa e voluta da Fruttero & Lucentini, i famosi giallisti allora direttori della rivista, che ne decantarono le diverse qualità, soprattutto come eroina femminista e portabandiera dei diritti delle donne, in un breve articolo introduttivo sul numero d’esordio.

Tuttavia pur animati dalle migliori intenzioni evidentemente il destino contrario alla DC in Italia era più accanito: il formato della rivista era infatti over-size, addirittura un esorbitante 24×33, più di un moderno Absolute e non certo l’ideale per disegni così datati di cui si evidenziavano più difetti del necessario, senza colori ma in b/n, con episodi presi comunque a casaccio, sebbene per fortuna l’esatta sequenza cronologica non fosse così essenziale per la comprensione.

Nel gennaio del 1976 la Cenisio fa ripartire, dopo un ’75 senza serie DC, due testate mensili una per Superman ed una per Batman e nel marzo del 1980 viene varata la prima testata in assoluto dedicata a Wonder Womanin coppia con Aquaman – che durerà 8 numeri cioè fino all’ottobre dello stesso anno quando la casa editrice inizierà ad avvertire i primi segni di crisi e a chiudere conseguentemente il suo parco testate facendo uscire tra l’ottobre e il dicembre del 1980 gli ultimi Batman (58) e Superman (60) in formato comic-book e passando entrambi ad un più modesto formato ridotto, con il primo che diventa Batman & Co. e raccoglie i resti di tutti i personaggi delle testate chiuse pubblicando ancora qualche storia di Flash, Lanterna Verde, Wonder Woman e Aquaman.

La Wonder Woman targata Cenisio raccoglie storie pubblicate negli USA fra il 1978-1979 firmate da Jake C. Harris, e successivamente da Paul Levitz e Gerry Conway, con i buoni disegni di José Delbo per poi traferirsi ad intermittenza su Batman, a partire dal #59 cioè quando quando la testata diventa Batman& Co.

Infine da segnalare anche il supplemento a Superman #37, albo in grande formato, intitolato enfaticamente “Superman contro Wonder Woman”.

Eccovi le copertine della serie Cenisio e dello speciale:

Arriviamo così agli anni ’80 avari di pubblicazioni DC Comics ed in cui Wonder Woman viene snobbata, dovremo infatti aspettare il 1990 con l’avvento della Play Press per rivedere l’eroina e più precisamente la ritroveremo sullo spillato Justice League con la fondamentale run di George Perez , successivamente coadiuvato da Len Wein, di cui vengono proposti i primi 23 numeri più un annual.

Con la chiusura dello spillato con il #33 nel dicembre 1992 si apre una voragine di storie che non verrà colmato ed infatti dovremo fare una salto fino all’aprile del 1996 cioè quando viene varata la serie Catwoman/Wonder Woman.

Catwoman/Wonder Woman durerà 21 numeri, chiuderà a dicembre 1997, e presenterà prima episodi della run di William Mesner Loebs con i conturbanti disegni di Mike Deodato Jr. e poi a partire dal #11 episodi della run di John Byrne che avrebbe curato testi e disegni.

Eccovi alcune copertine di questa serie:

GIRATE PAGINA PER IL SECONDO PERIODO PLAY PRESS, L’ARRIVO DELLA PLANETA DeAGOSTINI e L’ATTUALE GESTIONE RW-LION

Con “ristrutturazione” del parco testate la Play Press ritorna alla carica nel dicembre 2001 con i volumi da libreria, 6 in totale, che proporranno l’ottimo ciclo di Phil Jimenez che culmineranno con il volume Hiketeia, che segna il debutto di Greg Rucka sul personaggio ma la cui bellissima run rimarrà inedita in Italia, e Wonder Woman: Lo Spirito della Verità cartonato di Alex Ross.

Eccovi le copertine:

L’avventura Play Press si chiude fra mille polemiche nell’estate 2006 quando i diritti DC Comics passando alla Planeta-DeAgostini aprendo un altro quinquennio complesso e non privo di delusioni e rimpianti per i lettori. Planeta viene accolta con entusiasmo anche grazie alla mole di materiale, fino ad allora impensabile, con cui inonda il mercato italiano passando con agilità da formati economici ad extra-lusso, da spillati a volumi brossurati da cartonati a raccolte stile Showcase quello che mancherà però per tutta la sua gestione sarà la cura editoriale.

La Wonder Woman targata Planeta partirà con volumi brossurati: Un Anno Dopo seguito dal ciclo L’Attacco delle Amazzoni – firmati da Will Pfeifer e Jodi Picoult ma soprattutto con disegni fra gli altri di Terry Dodson – ma è con il volume Il Circolo, che segna l’inizio dell’ottimo ciclo di Gail Simone sul personaggio e che la casa editrice, visto l’ottimo riscontro di pubblico, decide di proporre in spillato ma con scarsi risultati visto che durerà appena 5 numeri, lasciando fra l’altro il ciclo della Simone incompleto – mancano infatti all’appello 9 numeri americani.

Wonder Woman si riaffaccerà sul mercato con il volume speciale collegato all’evento La Notte più Profonda scritto da Greg Rucka e disegnato da Nicola Scott e con il primo volume dello sciagurato “reboot” del personaggio tentato da J. Michael Straczynski.

La Planeta non mancherà di riproporre materiale già edito come Wonder Woman: Lo Spirito della Verità di Alex Ross e la run di George Perez addirittura in formato economico e poi in volumi cartonati. Da segnalare anche il volume Superman & Wonder Woman Omaggio a Gene Colan che dell’autore raccoglierà i numeri americani Wonder Woman (v1) #288-299, #301-305 datati 1982/83 e fino ad allora inediti in Italia.

Eccovi alcune copertine delle pubblicazioni Planeta:

La Planeta “morirà” lentamente ed inesorabilmente incattivendo sempre di più i lettori stanchi di continui errori, ritardi e cancellazioni lasciando una situazione editoriale tutt’altro che rosea a RW-Lion che acquisendo i diritti DC Comics porterà a termine alcune delle serie bruscamente interrotte ma usufruirà anche di un eccellente startin-point con l’evento Flashpoint ed il rilancio New 52.

RW-Lion terminerà la serie firmata Straczynski e proporrà un Wonder Woman Zero, con recuperi d’annata, e quindi proporrà l’eccellente serie New 52 del personaggio, firmata da Brian Azzarello e Cliff Chiang e David e Meredith Finch poi, in uno spillato antologico, 56 numeri totali, così come è attualmente in corso di pubblicazione l’attuale serie targata però Rebirth ed affidata a Greg Rucka.

Da segnalare le riproposte in volume di Hiketeia, già edito da Play Press, del ciclo New 52 – attualmente in corso – ed il recupero in brossurato del ciclo di storie disegnato da Yannick Paquette – ovvero i numeri americani Wonder Woman (v2) #139-150 – che cronologicamente si colloca prima del ciclo firmato da Phil Jimenez ed edito sempre da Play Press, ed il recentissimo Wonder Woman Terra Uno di Grant Morrison e Yannick Paquette.

Eccovi alcune cover delle pubblicazioni RW-Lion:

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