Il Cimitero dei Bambini Addormentati: Recensione
Pubblicato il 8 Novembre 2011 alle 14:23
Una fiaba nerissima, un incubo dove il “nero”, vero protagonista ultimo, tutto avvolge e tutto inghiotte
Il Cimitero dei Bambini Addormentati
Autori: Luca Belloni (storia), Samanta Leone (disegni).
Casa editrice: Absoluteblack.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 3 Euro (vol. 1), 5 Euro (vol. 2/4), 6 Euro (vol. 5).
Note: vol. 1, 32 pag., spillato (disponibile solo in ristampa); vol. 2, 64 pag., spillato; vol. 3, 64 pag., brossurato; vol. 4, 48 pag., brossurato; vol. 5, 56 pag., brossurato, formato 16×23 circa (vol. 1/2), 17×24 circa (vol. 3/5), b/n su carta patinata, rilegatura a filo refe dove brossurati.
Prima opera della Absoluteblack, a consacrazione della predilezione quasi mistica che i suoi autori e promotori hanno verso il “nero” (inteso come colore/assenza di tutti gli altri colori), in tutte le sue declinazioni più o meno oscure; dalla prima uscita del 2006, ogni kermesse lucchese ha visto aggiungersi un volume fino ad arrivare, l’anno scorso, al quinto e conclusivo.
Da quella prima uscita la casa editrice s’è fatta conoscere ed è riuscita a crearsi anche un corposo numero di sostenitori, partendo da presupposti sicuramente amatoriali (che però già agli esordi dimostravano una professionalità nel complesso tutt’altro che dilettantesca), consolidandosi con opere anche di estrema nicchia (su tutte “Bianca” di Cerruto Costa Gabriele), che altrimenti non troverebbero spazio presso nessun editore canonico, ma che un segno in qualche modo paiono averlo lasciato.
E il segno l’ha lasciato sicuramente anche questa fiaba nerissima (il primo volume è esaurito da tempo e i numeri successivi hanno avuto negli anni discrete tirature), che vede per protagonisti bambini, cimiteri abbandonati, una strega demoniaca decisamente orripilante e tanta, tanta oscurità; gli autori, pur con tutte le limitazioni dell’autoproduzione, sono riusciti a impostare fin da subito una storia originale e intrigante, consentendogli la prosecuzione, tutt’altro che scontata, fino alla naturale conclusione, confezionando cinque capitoli narrativamente ben bilanciati e che procedono in constante crescendo.
Nel primo volume facciamo la conoscenza dei nostri piccoli protagonisti, Erik, Luka e Neve (figlia di una sensitiva e a sua volta con particolari doti sovrannaturali), intenti a visitare l’ossario di un vecchio cimitero dove compiono un rito magico particolare che li mette in contatto con gli spiriti di alcuni bambini defunti; gettato l’amo e stregato letteralmente il lettore, con personaggi che colgono nel segno e una ambientazione oscura e incredibilmente suggestiva (ottimi i disegni della Leone), gli autori possono col secondo volume spiegarci attraverso un flashback come si è giunti a questa loro pericolosissima spedizione con annesso rito esoterico.
Finale al cardiopalma con lo svelamento della classica “strega cattiva”, Adharma (l’incarnazione stessa del sovvertimento dell’ordine naturale), perversa fin nel midollo e soprattutto raffigurata in maniera veramente azzeccata, degna antagonista che riesce a reggere egregiamente la scena e a rendere ancora più cupa quella oscurità che qui tutto pervade e tutto ricopre; dal terzo numero migliora ulteriormente la confezione degli albi, da spillati a brossurati e con la copertina plastificata, mentre contemporaneamente la storia arriva al suo culmine.
Svelati i retroscena e la leggenda sul cimitero dei bambini addormentati, le cui anime prigioniere nutrono la terribile avversaria (di cui scopriamo proprio qui le tremende vicende che hanno portato alla sua origine), lo scontro si fa inevitabile e serrato con diversi colpi di scena e rovesciamenti di fronte; la fine arriva, su un raggio di luce liberatoria (finalmente), al termine del quinto volume, forse quello riuscito meno degli altri, soprattutto per quanto riguarda i disegni, fino al numero precedente veramente su ottimi livelli e che qui risultano un po’ tirarti via e meno curati in alcuni punti.
Anche dal lato della sceneggiatura qualche critica allo scontro finale e alla sua risoluzione può essere mossa, ma per fortuna la storia nel complesso ha uno sviluppo coerente e ben dosato e una conclusione comunque adeguata al tenore complessivo della vicenda; il finale può quindi dirsi per fortuna riuscito, a parte qualche piccola forzatura e l’opera, che vanta un’ambientazione, una vicenda e dei personaggi (soprattutto tra i cattivi), di rara suggestione, meriterebbe di sicuro l’edizione completa in un unico volume.
Edizione in albetti che ha l’unico difetto del formato un po’ ballerino, dai 16×23 (pressappoco) del primo volume, si arriva ai 17×24 del terzo, per poi ridursi ancora di qualche millimetro qui e là con gli ultimi due, un altro buon motivo per desiderare la riedizione in volume (chissà che in una delle prossime Lucca Comics…); stampa invece di ottima qualità, che rende i neri e l’oscurità della storia quasi palpabili e prezzo, ballerino anche quello, dai 3 Euro del primo numero ai 6 dell’ultimo, che per un’autoproduzione di questo tipo sono comunque ben spesi.